Inter, l’ora dei conti. Zhang sulla via del ritorno. No alla cessione del club ma Oaktree incombe

Il presidente doveva essere già in Italia in occasione del derby contro il Milan. Ora è atteso all’assemblea dei soci programmata per fine ottobre. in cui si parlerà del possibile addio e dei conti nell’ultimo bilancio.

di MATTIA TODISCO -
13 ottobre 2023

Dopo la sosta per le nazionali non tornerà soltanto l’Inter in campo. Magari non subito, ma in breve tempo a palesarsi dovrebbe essere anche Steven Zhang, al momento lontano dagli uffici di via della Liberazione. Dopo essere rimasto per diversi mesi in Italia, il presidente nerazzurro ha raggiunto la Cina alcuni mesi fa ed era atteso di nuovo in città in vista dell’ultimo derby della Madonnina. All’ultimo la sua presenza è saltata: troppi meeting legati a Suning, la versione che trapela dalla società. Si è perso, almeno dal vivo, una stracittadina di quelle che si ricorderanno negli anni a venire.

C’è però un’altra data segnata nel calendario e per quella circostanza Zhang vorrebbe essere a Milano. In alternativa il massimo dirigente ci sarà in videoconferenza. Il 26 ottobre alle 10.30 a Palazzo Parigi è in programma infatti l’assemblea dei soci, arriva in un momento nel quale stanno diventando crescenti le voci di un possibile avvicendamento alla proprietà, anche se per ora dal club sono arrivate sono smentite. L’unica ammissione, fatta tempo fa, è che ci sono delle banche d’affari incaricate di trovare investitori in Asia e negli Stati Uniti, da dove proviene anche il fondo (Oaktree) a cui Suning deve rifondere entro maggio un prestito da 275 milioni, comprensivo degli interessi. Nell’Inter sono stati immessi solo una parte di questi denari, gli altri sono ancora parcheggiati nella holding in mano alla famiglia Zhang che controlla la società.

In due anni e mezzo il valore del club è cresciuto, grazie a quattro trofei vinti e a una finale di Champions League che ha messo la squadra davanti agli occhi del mondo. L’Inter ha un appeal crescente, presso i giocatori che l’hanno scelta la scorsa estate e anche i potenziali investitori, ma le cifre sul tavolo sono importanti. Suning non è scesa sotto il miliardo e duecento milioni di valutazione, potrebbe anche chiedere qualcosa in più se davvero qualcuno si dovesse presentare con intenzioni serie.

Ad oggi sono già stati respinti al mittente il munifico Zilliacus, che non ha nascosto di aver incontrato Zhang ricevendo un secco “no“, e l’ex ministro Cottarelli: ambiva ad entrare in scena con il progetto Interspac. Temi che verranno sicuramente fuori davanti agli azionisti, sebbene il presidente sia sempre stato molto parco di indicazioni in tal senso. "I rumors sono rumors", è una delle frasi più utilizzate da Zhang nelle rare interviste in cui ha avuto modo di esprimersi sulle voci di una possibile cessione della maggioranza.

Oggi la situazione è un po’ differente proprio per via della scadenza di cui sopra, che impegna Suning a rifondere una cifra importante per non dove lasciare in pegno il club. In alternativa servirebbe ridiscutere i termini dell’accordo, ma ad oggi non si sono fatti passi avanti per trovare un’intesa. I tassi sarebbero ancora più elevati rispetto a quelli accettati al momento dell’accordo in vigore, sarebbe un ennesimo fardello su un bilancio che al giugno scorso ha contato 50 milioni di soli interessi sui prestiti contratti. In pratica valgono metà di quanto arrivato lo scorso anno toccando la finale di Champions League. La probabilissima partecipazione al Mondiale per Club e quella da conquistare agli ottavi di Champions (nonché alla fase a gironi del prossimo anno) possono creare nuovo interesse per l’Inter e convincere ulteriormente Zhang che la strada giusta sia quella della permanenza ad ogni costo, aspettando che i tempi siano diversi e che a farsi avanti sia effettivamente chi può garantire un avvenire importante alla squadra.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su