Inter, occasioni di Natale. Il calendario aiuta il turnover
Nove gare senza più soste dei campioni d’Italia prima della Supercoppa. Torna Carlos Augusto, chance in arrivo per Josep Martinez, Buchanan e Palacios.
In una rosa con quindici nazionali, chiamarla sosta fa sorridere. Si fermano in pochi, la maggior parte corrono, cambiando casacca. Per alcuni ci sono viaggi interminabili con cui si raggiunge l’altro capo del mondo. Sarà l’ultima volta nel 2024. Fino a Capodanno, quando l’Inter avrà la testa alla Supercoppa (semifinale il 2 gennaio contro l’Atalanta) ci saranno nove partite e diverse tra queste si giocheranno a distanza ravvicinata.
Le prime valutazioni Simone Inzaghi dovrà farle una volta terminate le gare delle nazionali. Tra acciacchi (Calhanoglu si è fermato a fine primo tempo in Turchia-Galles per un problema muscolare che oggi richiederà una risonanza) e fusi orari, non tutti saranno al top della forma. Urgerà ricorrere alle risorse interne, a chi è rimasto a Milano per allenarsi, posto che il blocco azzurro era fino a ieri ad Appiano Gentile per lavorare agli ordini di Spalletti. Gli “sconvolgimenti“ di formazione dovrebbero, salvo importanti defezioni, arrivare più in là nel tempo. Già col Lipsia, martedì 26 a tre giorni dall’Hellas, oppure nel mese di dicembre, che lo scorso anno regalò a Inzaghi la lieta novella di un Bisseck rivelatosi pronto per il palcoscenico, proprio nel momento in cui Pavard aveva un ginocchio mal messo. Nella stessa zona di campo scalpita Palacios, che ha finora seguito un percorso molto simile a quello del tedesco lo scorso anno: utilizzato una volta sola a Empoli, per 10’ e sul 3-0, il resto del tempo è stato dedicato all’apprendistato al centro sportivo interista.
Bene o male poteva essere nei pronostici, visto che l’argentino è arrivato come pedina in aggiunta per non soffrire dopo l’infortunio di Buchanan, non certo come alternativa già al livello dei titolari. In più il canadese, adesso, è rientrato e tra i difensori si sta riaffacciando alla lista dei disponibili Carlos Augusto, fermato a Berna da un problema muscolare, ma sulla via del pieno recupero. Il calendario, però, è talmente fitto da permettere di pensare a delle chances da poter sfruttare. Tra le pieghe della Champions (nel quale girone l’Inter si è portata avanti e che quindi potrebbe vedere un maggiore utilizzo delle seconde linee) e del campionato, c’è anche un turno di Coppa Italia, competizione in cui storicamente si fa ampio uso delle rotazioni, il 19 dicembre al Meazza contro l’Udinese.
Potrebbe essere la gara giusta per Josep Martinez, se l’occasione non arriverà prima. L’estremo difensore è stato l’investimento più oneroso dell’estate in termini di cartellino, 13,5 milioni di base fissa, anche se per ingaggio pesa sul bilancio molto meno di Taremi e Zielinski. Finora ha giocato solo in pre-campionato: Inzaghi non se l’è sentita di lanciarlo nella mischia e ad oggi il passaggio da Audero allo spagnolo non ha prodotto cambiamenti concreti per Sommer, utilizzato senza soste anche dopo qualche piccola critica.
Chi più di tutti attende minuti è il già citato Buchanan e in prospettiva futura è anche quello con maggiori prospettive per ragioni di caratteristiche tecniche: il canadese salta l’uomo, qualità che manca alla squadra. In più gioca in un ruolo, quello di esterno a destra o sinistra, nel quale Inzaghi “spreme“ molto dai suoi interpreti. La conseguenza è che il ricambio è maggiore che in altre zone del campo.
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