Inter, un ritmo al top. Riecco Lautaro-Calha. Euro fiducia Inzaghi
Una prima ipoteca è stata già messa. Tre vittorie e un pareggio in quattro partite, avendo affrontato sì la Stella...
Una prima ipoteca è stata già messa. Tre vittorie e un pareggio in quattro partite, avendo affrontato sì la Stella Rossa e lo Young Boys, ma anche il Manchester City pre-crisi e l’Arsenal. Un ruolino di marcia che consente all’Inter di avere una posizione di vantaggio nella corsa alla qualificazione diretta agli ottavi di Champions League. Manca ancora qualche punto: graduatoria alla mano, un successo domani sera al Meazza contro il Lipsia potrebbe portare i nerazzurri a una sola vittoria dal traguardo, con la prospettiva di due trasferte a Leverkusen e Praga, a cui va aggiunta Inter-Monaco programmata a fine gennaio.
Inzaghi, ieri, ha ricevuto le notizie che sperava di sentire dallo staff medico. Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu si sono allenati in gruppo, salvo sorprese lo faranno anche oggi e nel riscaldamento muscolare di domani mattina, entrando nella lista dei convocati e chissà, anche nell’undici di partenza. L’argentino, in particolar modo, si è fermato a poche ore da Verona-Inter per un attacco febbrile, un’indisposizione durata il tempo di un giorno. Ha così riposato dopo il viaggio intercontinentale richiesto dalla nazionale argentina ed è pronto a ripetere, fascia al braccio, le magie che la Bombonera ha ammirato pochi giorni fa contro il Perù. Una mezza rovesciata mancina capace di scuotere la rete e lo stadio, tremante sotto i piedi dei tifosi in delirio. Potrebbe ricomporre la “ThuLa“, qualora Thuram dovesse essere confermato, oppure affiancarsi a Taremi, che al Bentegodi era presente ma non si è mai alzato dalla panchina.
La mossa Correa a Verona, l’insistenza su Asllani dopo aver provato in ottobre Barella e Zielinski da registi (ma l’albanese era infortunato come il titolare Calhanoglu) sono una dimostrazione ulteriore della volontà di Inzaghi di allargare le responsabilità all’intero gruppo. "Non avevo dubbi sul fatto di far giocare Correa", ha detto il tecnico nella pancia dell’impianto scaligero, fugando i dubbi riguardo alla possibilità di vedere il “Tucu“ tra le riserve qualora Lautaro non fosse stato colto dalla febbre. Ugualmente, non c’è mai stata alternativa (nella testa dell’allenatore interista) sulla possibilità che da play potesse agire il ristabilito Asllani.
Inzaghi ruota talmente i suoi, particolarmente in attacco, che finora uno come Lautaro ha giocato titolare solo contro l’Arsenal nel girone europeo. Nelle altre tre gare si è accontentato di subentrare, mentre coi gunners è rimasto fuori Thuram. Un turnover ragionato, che sarà utilizzato anche domani al Meazza. Certa la defezione di Acerbi, atteso oggi agli esami strumentali per una contrattura muscolare ai flessori della coscia destra. In compenso dovrebbero tornare nell’undici di partenza Dumfries e Dimarco tra gli esterni di centrocampo.
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