Inzaghi e la difesa: un bunker a Milano per la seconda stella

L'Inter di Inzaghi ha convinto nei primi 180 minuti di campionato, con due vittorie e sei punti. La squadra è in salute, con gioco, idee e qualità. Martinez già a quota 3, De Vrij e Dumfries tornati ai livelli eccellenti. Obiettivo seconda stella.

di GIULIO MOLA -
30 agosto 2023


Inzaghi e la difesa: un bunker a Milano per la seconda stella

Inzaghi e la difesa: un bunker a Milano per la seconda stella

di Giulio Mola

Due partite, sei punti, quattro reti segnate e nessuna subìta. Già vista così la fotografia dell’Inter di questo primissimo scorcio di campionato è bellissima, a colori, con tanti volti sorridenti. Ma c’è qualcosa che va oltre l’immagine di un gruppo in salute e arrampicatosi velocemente in vetta alla classifica e in buona compagnia: Monza e Cagliari le prime vittime della banda di Simoni Inzaghi che nei primi centottanta minuti della nuova serie A ha vinto ma soprattutto convinto. Con gioco, idee, qualità. Facendo chiaramente intendere che questo può davvero essere l’anno buono per la seconda stella.

A Cagliari i nerazzurri sono passati in scioltezza: gran bel primo tempo in cui la squadra è stata praticamente perfetta, seconda frazione a ritmi decisamente più bassi (ma ci può stare, qualcosa di simile era successo al debutto col Monza). Due gol, due pali, altro “clean sheet e in generale una piacevole e rassicurante sensazione di serenità e consapevolezza nell’ennesima prova di forza di questo inizio di stagione. Tante prestazioni positive in Sardegna: da Calhanoglu a Thuram, per non parlare di Martinez già a quota 3. Ma una menzione speciale la meritano De Vrij e Dumfries, tornati su livelli eccellenti. E tutta la retroguardia. L’ultimo arrivato Sommer ha già fatto dimenticare Onana e sembra disinvolto ed efficace, la linea a tre resta concentrata (ben supportata dai centrocampisti). Senza dimenticare che c’è Pavard in arrivo per blindare ulteriormente una retroguardia già impermeabile. "Mi chiedete se quest’Inter è più forte dello scorso anno? È l’augurio, sappiamo di aver perso giocatori importanti, abbiamo cambiato tanto ma per me e il mio staff è una soddisfazione nonostante tutto vedere sempre una squadra organizzata con i propri principi di gioco", diceva convinto Inzaghi.

L’allenatore sente più che mai suo questo gruppo, ne conosce pregi, difetti e obiettivi. "Sono all’Inter da due anni, contento di essere in questa grande società con dei grandissimi tifosi. Sappiamo di avere responsabilità ma abbiamo anche vinto titoli e fatto cose importanti che i nostri tifosi aspettavano da tanto". Testa bassa e pedalare. Della seconda stella non si parla ma è evidente che sia quello il primo vero obiettivo (anche del tecnico), soprattutto ora con il Milan che procede a braccetto. Eppure non tutti pensavano che il mercato avrebbe tenuto alto il livello della squadra: età media abbassata come il monte ingaggi, saldo cartellini venduticartellini acquistati più o meno a zero. Magari è troppo presto per sbilanciarsi in previsioni, la sensazione però è che Marotta e Ausilio (nonostante le difficoltà) siano riusciti a mantenere le promesse. Undici coppie per ruolo, dove le riserve non sono inferiori ai titolari.

E’ partito Romelu Lukaku, vero, e nonostante le promesse non è più tornato. Ma Martinez e il giovane Thuram si sono già presi la scena: "Lautaro in questi anni è andato sempre in crescendo - ricorda Inzaghi - ha realizzato 27 gol il primo anno, 28 il secondo. E’ sempre più responsabilizzato, è in continua crescita, si cala nel nostro calcio". Parole al miele anche per il francese: "Fin qui è stato bravissimo perché è arrivato da 40 giorni, si è messo a lavorare subito seriamente. Parliamo di un calciatore che si è inserito velocemente, capisce il gioco, sa quando attaccare la profondità, quando venire incontro. Sono molto soddisfatto, mi sarebbe piaciuto facesse gol a Cagliari, se lo sarebbe meritato per il lavoro che sta facendo". E adesso, prima della sosta (e del derby alla ripresa), testa alla Fiorentina, da sempre avversario ostico. Altro “sold out“ in vista, sognando la seconda stella. Ma guai a dirlo. Almeno per ora.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su