Inzaghi e quel conto in sospeso. A Bologna sfida il tabù dell’Inter. Ultima trappola per lo scudetto, poi sarà tempo di Champions

Il tecnico non ha mai vinto al Dall’Ara alla guida della squadra milanese, due anni fa ci perse il titolo. Bisseck, Darmian, Carlos Augusto e Sanchez per far riposare i titolari in vista dell’Atletico Madrid.

di MATTIA TODISCO -
9 marzo 2024
A Bologna sfida il tabù dell’Inter. Ultima trappola per lo scudetto, poi sarà tempo di Champions

A Bologna sfida il tabù dell’Inter. Ultima trappola per lo scudetto, poi sarà tempo di Champions

Sono giorni in cui sulla testa di Simone Inzaghi piovono riconoscimenti. Verbali, dai colleghi internazionali come Guardiola o Henry, che fa il commentatore ma è anche il ct dell’Under 21 francese.

Materiali, dato che ieri è stata ufficializzata la consegna del "Premio Bearzot", lo ritirerà il 22 aprile. Per quegli stessi giorni, il tecnico spera di poter avere anche la certezza di un tricolore da potersi appuntare sul petto per la stagione successiva.

Mancano undici tappe e la prima di questo rush finale è in uno stadio nel quale non ha mai vinto da allenatore interista (al Dall’Ara passò con la Lazio inguaiando il fratello Pippo, ma è un’altra storia).

Il primo anno da nerazzurro, anzi, ha perso partita e primo posto (mai più recuperato) a un passo da un possibile scudetto. Chiederà strada al Bologna oggi pomeriggio alle 18 e complici alcune necessità con vista Champions lo farà con uno schieramento di seconde linee, ma non troppo. Ci sarà Bisseck, in difesa davanti a Sommer. Al suo fianco torneranno Acerbi e Bastoni.

Il primo perché ha bisogno di aumentare il minutaggio dopo lo spezzone disputato col Genoa ed è la stessa necessità che hanno Thuram in attacco e Calhanoglu (che col Grifone non c’era) in un centrocampo composto anche da Barella e Mkhitaryan. Per cui sì, sarà l’Inter dei Darmian e Carlos Augusto, dei Sanchez tra le due punte, ma comunque una squadra che non vuole interrompere la magia del 2024 proprio a un passo dal ritorno degli ottavi di finale di Coppa contro l’Atletico Madrid. Il vantaggio acquisito in campionato non renderebbe un dramma un passo falso, mezzo o intero, perché è chiaro che la sfida senza domani tra quelle cronologicamente vicine è a Madrid, non in Emilia.

La situazione in Serie A è un’occasione ghiotta. Permette di concentrare maggiormente gli sforzi sul palcoscenico europeo, per questo e gli altri turni, se l’Inter ancora ci sarà. In chiave futura, molto più remota, Inzaghi e i dirigenti potranno anche ammirare dal vivo i progressi fatti da Giovanni Fabbian, su cui il club vanta un diritto di riacquisto tra un anno e mezzo a dodici milioni.

Già oggi il ragazzo vale di più e se andrà avanti così ha la strada spianata per un ritorno alla base. Al posto di chi, sarà interessante capirlo, visto che tra pochi mesi si aggiungerà alla truppa anche Zielinski.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su