Inzaghi nella scia di Conte. Frattesi scatena l’Inter. Lautaro, gol liberazione
L’Empoli resta in 10 dopo mezz’ora e resiste fino a metà del secondo tempo. Il match lo sblocca il grande ex, il capitano Martinez ritrova la rete perduta. .
La risposta al Napoli arriva forte e chiara. Un 3-0 rotondo, in quel di Empoli, che riporta l’Inter ai quattro punti di distacco dalla vetta di inizio giornata. Con un turnover al minimo, Inzaghi azzecca la scelta dell’ultimora: Frattesi e non Zielinski a centrocampo. L’ex di turno, un campionato in B nel 2019/20 con i toscani, segna due volte e non esulta. "Mi spiace solo la doppietta sia arrivata contro di loro, perché qui ai tempi mi sono divertito", dice il centrocampista a fine gara. Chiude Lautaro, rendendo largo un risultato ancora sullo 0-0 dopo un tempo, ma poi incanalato verso la discesa dall’inferiorità numerica che colpisce l’Empoli già alla mezzora (rosso a Goglichidze). "Con l’uomo in più è più facile - analizza l’argentino - ma le partite le devi vincere. Io settimo al Pallone d’Oro? Mi aspettavo di più", ammette. Si è consolato al Castellani ed è un successo importante: "Risposta al Napoli? No, a noi - risponde Inzaghi -. Non mi tornava qualcosa dopo la gara di domenica. Ho detto ai ragazzi che avendo pazienza prima o poi l’Empoli si sarebbe stancato. Era una vittoria che volevamo con tutte le nostre forze".
Eppure l’avvio non è una passeggiata, per i campioni in carica. Le uscite sono complicate. Su corner l’Empoli libera con metri di spazio Gyasi, a cui il pallone arriva troppo lungo per poter sfruttare l’occasione. L’Inter tesse la tela. Sfiora il vantaggio con Bastoni fermato da una prodezza di Vasquez in volo plastico. Sfonda con Darmian fino ad arrivare alla rete, ma un tocco di mano tradisce l’esterno, a cui il Var nega il vantaggio. È sempre Serra, però, a mandare il collega Marchetti al monitor per rivedere un intervento di Goglichidze su Thuram, con il cartellino che da giallo diventa rosso.
Giunto indenne all’intervallo, D’Aversa aggiunge esperienza e carico difensivo con De Sciglio per Solbakken. Fazzini ha una punizione a disposizone, ma la parabola non gli riesce e quando Frattesi indovina il varco, al suo tentativo mancino si aggiunge una deviazione che scavalca Vasquez. Sotto di un gol e di un uomo, la squadra di casa tiene comunque l’avversario sulla corda, ma in fin dei conti Sommer resta coi guantoni immacolati e sul lato opposto c’è una tassa da pagare, sempre la stessa: Frattesi. In area non sbaglia, raccoglie la sponda di Lautaro e imbuca nell’angolo. Per chiudere la festa manca il ritorno al gol proprio di Martinez, che arriva puntualmente quando il portiere colombiano si produce in un eccesso di leggerezza, servendo Barella invece di un compagno. Dal vice-capitano al capitano il passo è corto, cosicché l’attaccante può esultare a volontà. In ultimo entra Palacios, esordio nell’Inter a 10’ dal termine, col risultato abbondantemente in ghiaccio.
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