"La finale di Istanbul gli dà prestigio Simone resta con noi senza dubbio"

di Mattia Todisco

Fino a qualche settimana fa il giorno successivo a una sconfitta sarebbe stato vissuto in tutt’altro modo in casa Inter. È stato invece un lunedì in cui si è pensato al futuro, molto più che al passato, vista la prospettiva di una finale di Coppa Italia da giocare domani a Roma contro la Fiorentina e quella di Champions League prevista il 10 giugno a Istanbul contro il Manchester City. In mezzo, due partite di campionato che decideranno la posizione in classifica e l’eventuale partecipazione al torneo europeo della prossima stagione. C’è quindi ancora tanto da conquistare, gare che possono fare la differenza in chiave sportiva ed economica.

Eppure la sentenza sul futuro di Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, c’è già. "Quest’anno non abbiamo mai pensato, nemmeno per un secondo, di sostituirlo – dice l’amministratore delegato Beppe Marotta ai microfoni della Rai –. È riuscito a rafforzare la sua posizione grazie anche alle prestazioni della squadra che sono frutto della sua guida tecnica. La sua conferma, espressa in percentuale, è pari al 100%. È e sarà il nostro allenatore anche il prossimo anno".

In mattinata l’ad era intervenuto alla stessa emittente esprimendo concetti simili riguardo all’operato del tecnico, la cui posizione si è notevolmente rafforzata grazie al filotto di successi che hanno consentito, prima dello stop al Maradona influenzato anche da un massiccio (e quasi obbligato) turnover, di raggiungere le due finali in programma e l’attuale posizione in zona Champions. Nella logica dell’alternanza che il tecnico sta seguendo ormai da diverse settimane, alla Fiorentina verrà opposta la formazione tipo, con tutti i titolari che hanno riposato nel fine settimana. Farà eccezione Handanovic, che ha perso i galloni della prima scelta in porta ma verrà premiato per la sua lunga militanza con un posto dal 1’ all’Olimpico.

Solo Bastoni e Barella dovrebbero essere confermati rispetto a Napoli-Inter.