L’Inter riparte dal rinnovo di Inzaghi Il dilemma è Lukaku: troppe finali sbagliate

Il belga ha deluso anche in questa occasione, come ai tempi dell’Europa League: quegli errori sotto porta nei momenti cruciali

di MATTIA TODISCO -
12 giugno 2023
L’Inter riparte dal rinnovo di Inzaghi  Il dilemma è Lukaku: troppe finali sbagliate

L’Inter riparte dal rinnovo di Inzaghi Il dilemma è Lukaku: troppe finali sbagliate

di Mattia Todisco

Il tempo delle riflessioni arriverà a breve. Ora c’è quello del riposo, un paio di giorni, che serviranno per ricaricare le batterie e poi analizzare a mente fredda come si può migliorare in vista della prossima stagione. Il primo passo sarà il rinnovo di contratto per Simone Inzaghi, un anno in più (fino al 2025) con ritocco all’ingaggio. Sono già pronti anche quelli di Bastoni e Calhanoglu, solo da ufficializzare. Poi si andrà sull’argomento mercato e in cima alla lista delle priorità c’è Romelu Lukaku.

Gli ultimi due mesi avevano dato l’impressione che il belga potesse di nuovo essere al livello di due anni fa. Straripante, capace non solo di segnare ma anche di mettere in condizione i compagni di farlo. Gli è mancato, a Istanbul come in passato, quel passettino in avanti nelle partite che contano. La capacità di far girare l’episodio dalla propria. Al di là della cattiva sorte, quel pallone schiacciato di testa davanti a Ederson doveva essere angolato meglio, avendo metà porta spalancata a pochi passi. Un errore che replica quanto accaduto a Colonia nel 2020, finale di Europa League. Lukaku segna su rigore il gol del vantaggio, poi però manca clamorosamente il 3-2 a campo aperto e sul lato opposto del campo devia alle spalle di Handanovic la rovesciata di Diego Carlos. Solo pochi mesi fa, scene analoghe (e ripetute in pochi minuti nella stessa partita) in un Belgio-Croazia caratterizzato dalle clamorose opportunità fallite da “Big Rom”.

Ora c’è da decidere il destino dell’attaccante. Vuole restare a Milano, dove sta bene. Sente di poter di nuovo spaccare il mondo se non ci saranno gli intoppi di tipo fisico che lo hanno frenato a lungo. Il cartellino è di proprietà del Chelsea, prestato all’Inter per un anno grazie alla disponibilità del giocatore a ridursi il maxi-stipendio ricevuto dai Blues. Le condizioni per rimanere in Italia sono che la riduzione permanga e che i londinesi accettino di prolungare il prestito per un altro anno. Al momento non è nelle corde della società tentare la strada dell’operazione a titolo definitivo, a meno che le voci su un cambio di proprietà finora sempre smentito da Suning non diventino realtà. Proprio nella settimana della finale di Champions (tempismo opinabile) si è fatto sentire Thomas Zilliacus, indicato da alcune fonti come interessato ad acquistare le quote del club. Una nuova proprietà vorrebbe dire ripartire da capo, non è dato sapere con quali condizioni. Quella attuale ha un prestito da restituire a Oaktree tra meno di un anno, vorrebbe ridiscuterlo ma non ha ancora convinto gli americani.

Inzaghi, che ieri confidandosi agli amici si è detto deluso ma orgoglioso, come già aveva fatto in conferenza stampa dopo la finale, spingerà per tenere Lukaku tanto quanto Dzeko. Il bosniaco è in scadenza. Lo sono anche Handanovic, D’Ambrosio, De Vrij. Più Gagliardini, che lascerà senza rimpianti. Quelli, ad oggi, riguardano solo la partita di sabato scorso.

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