L’Inter sa sempre vincere. Udinese ribaltata al 95’. Frattesi, un gol da stella

Friulani senza paura e avanti con Samardzic, poi il pari di Calha su rigore. A fine recupero la rete decisiva: e Inzaghi punta ancora il record di Conte.

di MATTIA TODISCO -
9 aprile 2024
Udinese ribaltata al 95’. Frattesi, un gol da stella

Udinese ribaltata al 95’. Frattesi, un gol da stella

Davide Frattesi è l’uomo delle vittorie in pieno recupero. Gli era successo ad inizio 2024 contro il Verona, quando aveva segnato il 2-1 a San Siro a un passo dal fischio finale. Si è ripetuto in Friuli contro l’Udinese, dopo le reti di Samardzic e Calhanoglu, tenendo i nerazzurri a +14 sul Milan, ancora in media per conquistare lo scudetto della seconda stella nel derby del 22 aprile e il record di punti in una stagione (la Juve 2013/14 di Conte chiuse a 102, vincendole tutte sarebbero 103).

Al Bluenergy Stadium, il copione resta quello atteso: la palla ce l’hanno spesso i nerazzurri, per l’occasione in arancione. L’Udinese attende, senza rinunciare a sporcare le linee di passaggio. Carlos Augusto fa il Bastoni e Dimarco fa il Dimarco, in una catena a sinistra che va più forte di quella a destra. La prima parata è di Okoye: smanacciata a sventare il destro a giro di Calhanoglu. Il regista nerazzurro ci riprova altre due volte, una molto alta, l’altra centrale ma forte e con il portiere avversario a fare nuovamente muro. L’Inter avanza, però non punge e quando proprio non è nell’aria arriva la rete subita: un tiro-cross di Samardzic deviato da Carlos Augusto su cui Dumfries e Sommer giocano a “tua, mia“, guardando entrambi la palla che entra in rete. Chi è ben reattivo è di nuovo Okoye, Martinez ne maledice le doti con cui nega l’immediato pari sull’ennesima iniziativa di Mkhitaryan.

Allo scoccare dell’intervello, la prestazione è più positiva di quanto non sia il risultato. Arriva anche il gol ospite, ad inizio ripresa, prontamente annullato per fuorigioco di Carlos Augusto, scelta confermata dopo un lungo check per un tocco di braccio di Kristensen. La capolista colleziona piazzati: punizioni, corner, un rigore per un’intemerata di Okoye che travolge Thuram e consente a Calhanoglu di impattare dal dischetto. L’assalto ricomincia, con un altro intermezzo che somiglia molto a quello negativo del primo tempo: deve prodigarsi Mkhitaryan in una chiusura difensiva determinante su Thauvin. L’armeno esce, con lui Dumfries: dentro Frattesi e Darmian. Ma soprattutto, a 17 dal 90’, Inzaghi gioca la carta del tridente spedendo in campo Sanchez per Calhanoglu. L’Udinese si chiude ancor di più a riccio, perde Lovric (portato via in barella) e durante i soccorsi Inzaghi si gioca le carte Arnautovic e Buchanan, che trova una maglia amica a respingere il tiro del possibile primo gol da interista. I guai muscolari fermano anche Thauvin e i friulani non hanno cambi: le ultime difese del fortino sono in inferiorità numerica, il recupero è lungo 7 minuti. Abbastanza per far sì che Frattesi buchi Okoye, su ribattuta, un attimo dopo il palo colpito da Lautaro.

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