Vittoria d’autorete: l’Inter batte il Lipsia e sale sempre più in alto in Champions

Vittoria non d'autorità quella che arriva nella gelida notte di San Siro con il Lipsia (1-0). La squadra di Simone Inzaghi gioca un ottimo primo tempo, ma soffre troppo nella ripresa. Male Lautaro e Taremi, bene la classifica

di ALESSANDRO LUIGI MAGGI
26 novembre 2024
Lautaro Martinez

Lautaro Martinez

Vittoria d'autorete, non d'autorità per l'Inter quella che arriva nella gelida notte di San Siro con il Lipsia (1-0). La squadra di Simone Inzaghi gioca un ottimo primo tempo, costruendo occasioni in quantità soprattutto da sinistra, ma soffre eccessivamente nella ripresa, gettando al vento anche un paio di buoni contropiede per chiudere il match. E invece il fischio finale è un sollievo.

L’autorete di Castello Lukeba non inganni, almeno nella prima metà di gara: episodio sì sulla mancata spizzata di De Vrij a seguito della punizione-cross di Dimarco, ma sintomo di una squadra schiacciata e travolta da allarmi da ogni direzione. E che rischia di ricadere quindici minuti dopo, quando Dumfries brucia lo stesso Lukeba per un rigore che, secondo il portoghese Joao Pinheiro, è fallo in attacco.

Sarà uno dei due episodi da moviola: l'altro arriva nel finale, quando Thuram ruba palla e offre a Mkhitaryan l'appoggio del raddoppio. Anche in questo caso, punito l'attaccante. Il francese nel finale perde una palla in mediana per uno sciagurato colpo di tacco, però offre ben altro passo rispetto alla deludente coppia Lautaro-Taremi. L'argentino non garantisce profondità e in apertura di ripresa appoggia male per il compagno prima di andare molle a pochi passi dal portiere avversario. L'iraniano gira vuoto, ben distante da quel giocatore che aveva deliziato settimane fa con la Stella Rossa.

Queste le brutte notizie per Inzaghi, unitamente ad una squadra stanca e lunga con il passare dei minuti. Sullo sfondo il nero imperante in Curva Nord: nessuno striscione in secondo verde dopo il messaggio minaccioso all’ex capo Beretta. Però occhi sulla classifica: quarto successo in cinque gare, un posto nel salotto buono delle prime otto sempre più vicino. L'Inter è tra le grandi, e ci vuole restare. Magari non con il suo vestito più bello: per quello, ci sarà tempo.

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