Moratti e un derby lungo quanto una dinastia: "Inzaghi lanci Frattesi, che delusione Lukaku"

Il presidente del triplete gioca Inter-Milan: "Stavolta è da brividi, spero che lo risolva Thuram perché ci ha già conquistato"

di LEO TURRINI -
14 settembre 2023
Moratti e un derby lungo quanto una dinastia: "Inzaghi lanci Frattesi, che delusione Lukaku"

Moratti e un derby lungo quanto una dinastia: "Inzaghi lanci Frattesi, che delusione Lukaku"

"Magari dopo se vuole parliamo anche un po’ di storia del Derby, però prima mi lasci mandare un messaggio da tifoso a Simone Inzaghi…"

Prego, presidente.

"Sabato io Frattesi lo metterei dal primo minuto! È troppo in forma per partire dalla panchina…"

Massimo Moratti è il Presidente Eterno per chi ama l’Inter. Non è solo l’uomo del Triplete. È anche, se non soprattutto, il simbolo di una Dinastia che ha dato alla Beneamata cuore, gioie e tantissimi…soldi.

"Ah, certo, mica era gratis, l’emozione nerazzurra – mi dice –. Ma non mi sono pentito di aver speso per l’Inter, nemmeno mio padre si pentì".

Rivedremo mai un Moratti presidente?

"Sa, ogni tanto mia moglie scherzando me lo suggerisce: quando te la ricompri, la tua fidanzata?"

E lei come reagisce?

"Vede, sentimenti a parte non ci sono più le condizioni. È cambiato il mondo, per tutti. Poi adesso sono arrivati pure i sauditi, che hanno risorse praticamente infinite".

A proposito di sauditi…

"Pure lei sta per chiedermi cosa penso della scelta di Mancini…"

Indovinato.

"Beh, io a Roberto voglio un bene dell’anima. Anche con me nel 2008 prese una decisione improvvisa, annunciando le dimissioni con ancora due anni di contratto. Poi ci ripensò, ma non potevo rischiare cambiasse di nuovo idea. E presi Mourinho".

Stavolta non poteva ripensarci, il Mancio.

"Insomma, ci sono i petrodollari, nel caso specifico. Ma non esprimo alcun giudizio morale, un professionista ha il diritto di determinare liberamente il suo futuro".

Dell’Italia di Spalletti che giudizio dà?

"Contro l’Ucraina mi è piaciuto lo spirito. Contava vincere e ci sono riusciti. Piuttosto, posso aggiungere una cosa?"

Anche tre.

"Dopo la Macedonia ho sentito alibi legati al terreno di gioco. Eppure Mariolino Corso su campi distrutti faceva cose mirabolanti. Più uno è bravo e più rende, nelle condizioni peggiori".

Caro Moratti, Corso è l’interista che ha amato di più?

"Assolutamente. Genio puro. E dopo di lui Ronaldo. Il brasiliano faceva le stesse cose di Pelé e Maradona, ma a velocità superiore".

Lo raccontava anche Gigi Simoni.

"Simoni! Onestamente io di allenatori ne ho cambiati tanti, ma per lui mi è dispiaciuto umanamente, anche se ero convinto di avere ragione".

L’allenatore più bravo?

"Di Mancini ho detto. Di Mourinho posso parlare solo con immensa gratitudine. Alla fine lui aveva il Real in testa, già dal 2009. Facciamo che magari la notte del Triplete poteva evitare di andarsene in macchina con Florentino Perez, ma ha dato tutto se stesso all’Inter".

Come mai uno come Gasperini in nerazzurro fece flop?

"Mistero. Non funzionava niente. Ma altrove ha dimostrato il suo valore".

E Simone Inzaghi?

"Qui parlo solo da tifoso. Allo stadio vado poco, vedo tutto in tv. Mi piace come fa giocare la squadra. Se inserisce Frattesi nel derby giuro che mi piace ancora di più".

Sta giocando bene pure il Milan.

"Infatti una stracittadina così è da brividi. Spero la decida Thuram, è un attaccante moderno e ha già conquistato noi tifosi".

Invece Lukaku…

"Eh, non me ne parli. Da esterno, ci sono rimasto male. Ha ripagato nel modo peggiore il club, i compagni, i fans".

Moratti, ma suo figlio Mao l’Inter quando se la compra?

"Io la presi a 50 anni, lui deve ancora arrivarci…"

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