Inter sconfitta in Champions League: Mukiele punisce i nerazzurri nel finale
L'Inter subisce la prima sconfitta in Champions League con un gol di Mukiele nel finale, complicando la qualificazione.
Il primo gol subito in Champions vale, per l’Inter, anche la prima sconfitta. In una partita da 0-0, destinata a un pareggio bruttino quanto utile, che avrebbe dato ancor più chances ai nerazzurri di chiudere il discorso della qualificazione diretta agli ottavi. Il gol di Mukiele, poco prima del termine, a punire un’Inter che il turnover rende un po’ rinunciataria, lascia l’amaro in bocca e rimanda Inzaghi a cercar fortuna nelle ultime due partite del girone contro Sparta Praga e Monaco. Con la vittoria di ieri, invece, il Bayer aggancia proprio i rivali di serata a tredici punti.
Lo spettacolo, non eccelso, sorprende per scarso appeal a fronte della qualità che le contendenti possono schierare. Si affrontano filosofie simili, votate al possesso, ma nell’aria c’è un timore di perdere che affloscia l’intensità. Nella circostanza si vedono anche due moduli uguali. Xabi Alonso schiera a sorpresa un 3-5-2 in cui Grimaldo è la mezzala sinistra, Frimpong e Hincapie giocano a tutta fascia. I tedeschi aggrediscono, entrano per primi in zona rossa con Tella (traversa piena su cross di Frimpong al 3’), poi arretrano momentaneamente al cospetto di un’Inter in crescita, più forte sulle palle alte e rapace sulle traiettorie della costruzione dal basso. I nerazzurri intercettano, ma non approfittano. Mancano, come talvolta accade in Europa, nei metri che più contano, rendondo facile la vita all’inoperoso Kovar, pur costruendo diverse situazioni favorevoli. Il Bayer soffre i cambi di campo alti da lato a lato, non legge sempre benissimo le incursioni di Frattesi, ma non lamenta opportunità contro in numero preoccupante. Anche Sommer fa giusto il suo, para con facilità su Xhaka, vede alzarsi oltre la traversa un sinistro di Palacios deviato da Bastoni e controlla l’area quando i tedeschi cercano di creare densità sui corner, replicando la tattica già usata coi nerazzurri dall’Arsenal.
Inzaghi deve lottare anche contro Vincic, che ammonisce Calhanoglu per proteste e Carlos Augusto per una probabile svista, dato che il brasiliano è il meno indaffarato nelle spinte in area sull’angolo a sfavore. La catena a sinistra fatica a tenere contro la vivacità di Frimpong e a lungo gli ospiti sono farraginosi nell’uscire dalla propria trequarti. Serve Dimarco e il suo turno arriva. È il 20’ quando dalla panchina si alzano anche Asllani, ma soprattutto Barella e Lautaro. Quattro cambi quando ancora Xabi Alonso non ne ha effettuato uno (accadrà solo all’83’ con Terrier per Tella). L’Inter non crea di più, in compenso soffre di meno. Ma si abbassa, lo fa troppo e col risultato in parità è un rischio non calcolato. A un passo dal 90’, Mukiele risolve una mischia calciando di potenza alle spalle dell’incolpevole Sommer e l’Inter si ritrova senza più tempo per ribattere all’assalto vincente del Bayer.
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