"Simone Inzaghi: 'La salita verso la seconda stella è vicina, ma senza ossessioni' - Il countdown dell'Inter verso la storia"

Simone Inzaghi e l'Inter si preparano al derby di Milano con la possibilità di conquistare la seconda stella. Il presidente Zhang conferma il supporto e l'impegno finanziario. La squadra è pronta, con l'obiettivo di festeggiare il tricolore. Momento cruciale per entrare nella storia del club.

di MATTIA TODISCO -
22 aprile 2024

Il muro della scaramanzia non è ancora caduto del tutto, ma si comincia a vedere qualche piccola crepa, nelle parole di Simone Inzaghi alla vigilia del derby di Milano. "La salita sta finendo, vorremmo vedere il panorama", dice usando una metafora che evidenzia come ad Appiano Gentile sia partito il countdown verso la seconda stella. Può essere un conto alla rovescia corto, se i nerazzurri vinceranno stasera, "ma non è un’ossessione far sì che accada in questa partita", si arresta Inzaghi. Nella storia ci si entrerà comunque, come fautori dello scudetto della seconda stella. Ne è convintissimo Steven Zhang, che i festeggiamenti li vivrà da lontano in ogni caso. Ieri era al Gran Premio di Cina, ha confermato la volontà di andare avanti con Inzaghi e anche quella di tenersi stretta l’Inter, cosa che farà grazie a un nuovo finanziamento con il fondo americano Pimco per cancellare quello esistente con Oaktree.

Il presidente si è perso anche il bagno di folla ieri al Centro Sportivo Suning, non solo la Curva ma anche tanti altri tifosi hanno attorniato le strade adiacenti e fatto sentire tutto il proprio sostegno a giocatori e staff, con Inzaghi “benedetto“ dai cori prima di dirigere l’allenamento. Le scelte sono fatte. Sarà la stessa Inter vista col Cagliari ad eccezione di Pavard e Lautaro, squalificati nel turno precedente. L’unico indisponibile è Cuadrado, causa un affaticamento. Gli altri ci sono tutti e sarebbero ben contenti di festeggiare nella stracittadina un tricolore a cui mancano solo i crismi dell’ufficialità. Nel 2008 l’Inter ebbe l’occasione di farlo e la mancò, perdendo 2-1 e rimandando non di una, ma di due settimane l’apoteosi, all’ultima giornata a Parma. Stavolta c’è più margine, ma c’è anche un’occasione in più per entrare di prepotenza nella storia del club.

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