Thuram, dolcetto da vetta. La legge dell’Inter, Mou ko. E Lukaku scompare subito

Ancora Marcus-gol: Roma dominata dai nerazzurri nel big match di San Siro. Inzaghi torna primo, il francese si gode il momento: "Romelu? Non ci penso".

di GIULIO MOLA -
30 ottobre 2023
La legge dell’Inter, Mou ko. E Lukaku scompare subito

La legge dell’Inter, Mou ko. E Lukaku scompare subito

"Il destino mescola le carte e noi giochiamo", parole e musica di Schopenhauer. Che, più banalmente trasferite su un campo di calcio, raccontano ciò che è successo ieri a San Siro: l’Inter ottiene la terza vittoria di fila nella settimana dopo la sosta e batte la Roma 1-0 con rete di Thuram, il sostituto di Lukaku. Nel pomeriggio della grande contestazione all’ex Big Rom, fischiato dal primo all’ultimo minuto (divieto di portarsi i fischietti facilmente aggirato, visto che erano sulla bocca di tutti) il popolo nerazzurro esulta grazie al suo erede che timbra il gol decisivo (il quinto stagionale). Tanto basta alla truppa di Simone Inzaghi per riprendersi la vetta della classifica. San Siro ribolle di gioia: 10 successi nelle prime 13 gare (8 su 10 in A) sono tanta roba. Si va a passo veloce verso la seconda stella.

La cosa incredibile di questa partita è che sia finita solo 1-0: occasioni a raffica, due traverse, un paio di parate di Rui Patricio, gran bel calcio. Vero, la Roma era decimata, e Mourinho squalificato (in tribuna stampa con i giornalisti). Ma la squadra è stata troppo rinunciataria. Lukaku un fantasma. Fischiato, contestato, insultato, ignorato (quando ha stretto la mano ai compagni di squadra Barella gliel’ha negata): può capitare se si giura eterno amore e poi si flirta di nascosto. E questo la Milano nerazzurra non l’ha dimenticato. Ci ha pensato poi Acerbi a cancellare dal campo il belga.

Lo Special One (che a fine gara punzecchierà la Lega Calcio e attaccherà Maresca: "Certe ammonizioni sembravano scelte") aveva parcheggiato il pullman dalle parti di Rui Patricio e gli occupanti ne sono usciti solo dopo un’ora , quando Cristante di testa metteva a dura prova i riflessi di Sommer. Per il resto ospiti in apnea, sovrastati dagli avversari. Non l’Inter perfetta, ma comunque lucida ed efficace: traversa all’inizio (di Calhanoglu), un’altra alla fine (di Carlos Augusto). In mezzo, parate del portiere, mischie paurose e difesa giallorossa sotto assedio. Ha provato la Roma a resistere fino a dieci minuti dal termine. Poi Dimarco (innescato da Asllani), dalla sinistra ha servito un delizioso assist per Thuram, che sotto gli occhi emozionati di papà Lilian ha anticipato Llorente e messo in porta. Il francese, costato 8 milioni in commissioni, è il migliore in campo. L’uomo giusto per dimenticare il “traditore” Lukaku. "Io non mi concentro su queste cose – dice Thuram che alla fine ha avuto un battibecco con Cristante –, volevamo i tre punti e li abbiamo presi. Per me è sempre un piacere fare un gol sotto la Nord. Son venuto qua, ho lavorato duro e ho parlato con i compagni. Faccio gol e assist, ma l’importante è che la squadra vinca". Con tanti saluti al passato. Di Big Rom.

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