Italia avanti a piccoli passi. Bastano Frattesi e Kean. Inno d’Israele, sfregio ultrà
Spalletti a punteggio pieno dopo una partita piena di insidie a Budapest. I tifosi azzurri girano le spalle al momento dell’esecuzione del canto nazionale.
Si sarebbe voluto qui parlare ’solo’ di sport, e invece tocca occuparsi anche di politica estera. Per carità, certo qualsiasi morto, a maggior ragione in un teatro di guerra, è più importante di un gol. E altrettanto sicuro è il fatto che quando cerchi di nascondere il dissenso, di solito ottieni il risultato di alimentarlo. Ieri sera Israele-Italia si è giocata a Budapest perché l’Ungheria era l’unico paese in grado di garantire la sicurezza e anche di prevenire l’esposizione di bandiere inneggianti alla Palestina, come richiesto da Israele. Per lo stesso motivo anche la partita con il Belgio, teoricamente in casa di Lukaku e i suoi fratelli, era stata giocata in campo neutro, perché nessuna città belga si era voluta prendere il rischio di contestazioni anche accese.
Bene, ci ha pensato una cinquantina di tifosi azzurri a mandare in scena la protesta anti-Israele, girandosi di spalle all’esecuzione dell’inno scritto da un ebreo nato nell’attuale Ucraina, perché la storia sa benissimo che cosa fare quando si tratta di intrecciare i simboli. Gli stessi tifosi hanno anche cantato cori contro Ilaria Salis, l’europarlamentare italiana che in Ungheria fu arrestata.
Siamo arrivati fin qui senza riuscire a parlare ancora di pallone, e avrete capito perché stavolta questo ci manchi più del solito.
Sul campo, è stata un’Italia meno brillante di quella vista in Francia, un po’ perché Spalletti aveva dovuto fare molti cambi per forza, un po’ per l’assenza di un giocatore chiave nella nuova idea di costruzione del gioco del ct. Senza Calafiori infortunati, l’Italia ha sofferto a lungo la rapidità degli israeliani senza riuscire ad uscire con idee chiare dalla propria area, e alla fine il vantaggio di Frattesi è stato bello quanto frutto di un’ispirazione momentanea. L’impressione è che gli israeliani avessero studiato bene i cambi di campo con cui gli azzurri avevano sorpreso i francesi. Ma alla distanza la differenza di qualità individuale era destinata ad emergere, ed infatti. Prima il gol di petto del centrocampista interista, poi in una ripresa comunque faticosa il raddoppio firmato Kean. C’era anche un tris firmato da Tonali, ma era in fuorigioco.
C’è tempo anche per un po’ di sofferenza sportiva, quando Abu Fani approfitta di un rimpallo su un’azione difensiva da palla ferma non impeccabile e infila Donnarumma, regalando un finale con pathos e allungando a cinque la striscia di gare con almeno un gol subito dagli azzurri.
Nell’altra partita del girone, Francia-Belgio 2-0. Classifica: Italia 6, Francia, Belgio 3, Israele 0.
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