Italia, il futuro inizia ora. Ecco Retegui e Raspadori alla ricerca del gol perduto contro la Francia delle star
Nations League: Spalletti e la missione di risollevare una Nazionale ferita .
Sessantanove giorni dopo la fragorosa caduta di Berlino contro la Svizzera, prova a rialzarsi la nuova Italia di Luciano Spalletti. Una nazionale ferita, che deve ritrovare l’autostima e rinascere dalle ceneri del fallimento agli Europei. Riparlare del passato recente oggi rischia di essere un inutile esercizio di retorica, perché il futuro comincia adesso come ripete il ct ("Le vere sconfitte sono quando ti porti dietro i rimpianti"). Quindi meglio resettare e ripartire. Trasferta in Francia (dove non vinciamo da 70 anni) per affrontare una squadra imbottita di campioni, prima tappa di un nuovo percorso con un solo obiettivo: stasera si legge Nations League (manifestazione in cui gli azzurri si sono comportati discretamente: 20 partite disputate, 9 vittorie, 7 pareggi, 4 sconfitte) ma la traduzione è Mondiale 2026, il vero traguardo del ct e della sua truppa. Ma partire col piede giusto è importante, perché far bene in questa competizione (nel girone ci sono anche Israele e Belgio) vuol dire eventualmente essere inseriti fra le teste di serie far due anni in America.
Scelte (in entrata e in uscita) sono state fatte in tal senso prima delle convocazioni, ma ovviamente è ancora troppo presto per capire se si sia all’alba di un nuovo inizio. "Spalletti è sereno è molto determinato, sinora è stato un buon raduno", giura chi da vicino ha seguito gli azzurri in questa settimana. "Mi sento un allenatore diverso, ho fatto tesoro dell’esperienza precedente. In questi giorni di lavoro ragazzi mi hanno regalato il primo sorriso calcistico dopo l’Europeo - conferma Spalletti - Ho visto belle cose, ritmo, passione, disponibilità, voglia di dare del tu al pallone e di tenere la schiena dritta. E’ questa la chiave per rimettere a posto le cose". Insomma, le buone intenzioni non mancano e le premesse sono confortanti (ma fino a metà giugno si dicevano più o meno le stesse cose prima della partenza per la Germania), anche se è sempre meglio evitare proclami. Che però ci siano meno tensioni e più semplicità anche nell’applicazione delle idee calcistiche del tecnico di Certaldo pare evidente. E già questo è un bel segnale, perchè non era facile rimettere insieme i cocci.
E poi, aspetto non secondario, c’è qualche certezza in più dopo la mezza rivoluzione di fine estate: bocciature eccellenti (Chiesa su tutti), attesi ritorni (Tonali dopo la squalifica), graduale ringiovanimento del gruppo (con esclusione di tanti “senatori“, da Jorginho ad Acerbi). gli immancabili “fedelissimi (Di Lorenzo su tutti) aspettando qualche ritorno (Locatelli). E soprattutto un sistema di gioco ben identificato dal primo giorno di ritiro, ovvero un 3-5-2 che può trasformarsi in un 3-4-2-1.
Ora, nessuno chiede miracoli al Parco dei Principi (stadio “familiare“ per capitan Donnarumma che in Nations ha giocato tutte le 20 gare), ma almeno una prova d’orgoglio che possa accorciare le distanze tecniche fra le due squadre. "Sarà una gara contro un avversario di alto livello, ma nel calcio attraverso la passione e la disponibilità si può sempre riuscire ad annullare tutto. Non penso ci sia una favorita, si gioca in 11 contro 11", dice Spalletti dispensando pillole di ottimismo. Il collega Deschamps lo supporta: "L’Italia è sempre l’Italia...". Idee chiare sulla formazione. Ben 8 le novità rispetto all’ultimo match con la Svizzera: Bellanova sulla fascia e Ricci in mediana potrebbero vincere il ballottaggio con Cambiaso e Fagioli, mentre le speranze del gol (perduto) sono affidate a Retegui e Raspadori.
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