Juve, è pareggite acuta, ma Motta tiene il punto: “Siamo dove dobbiamo essere”

Dieci pareggi in stagione per Motta, anche a Lecce due punti lasciati per strada ma il tecnico non si scompone: dobbiamo andare avanti per la nostra strada

di MANUEL MINGUZZI
2 dicembre 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Bologna, 2 dicembre 2024 – Mister X. No, il riferimento non è al social network ex Twitter, Thiago Motta si tiene alla larga da tutto ciò, ma ai ripetuti pareggi della sua Juventus in questo avvio di stagione. Certo, la squadra perde pochissimo, ma a forza di pareggiare, soprattutto in campionato, c’è il rischio di perdere il treno buono per lo Scudetto con il Napoli volato a più 6 e Atalanta, Inter e Fiorentina con una partita ancora da giocare. Il pareggio di Lecce, inoltre, fa più male del solito perché maturato dopo un primo tempo dominato ma con una ripresa difficile, con tante occasioni concesse e un gol preso al 93’ totalmente evitabile. Thiago, come sempre, tiene la barra dritta e chiede ai suoi di rimanere uniti e proseguire sul solco tracciato da luglio in avanti.  

Dieci pareggi

E’ pareggite acuta per la Juve, soprattutto per Thiago Motta, abile a non perdere quasi mai, ma meno quando si tratta di portare a casa tre punti. Sono già dieci i pareggi per il neo allenatore della Juve e nessuno in Europa ha ottenuto così tante X in schedina. Sono spesso punti persi, occasioni cestinate per tenere il passo e nella mente dei tifosi riemergono sicuramente, oltre al pareggio di Rebic al Via del Mare, quello interno con il Cagliari. A Lecce, forse, il più doloroso, perché la partita era sostanzialmente vinta ma una improvvida incursione di Cambiaso palla al piede ha innescato la sanguinosa ripartenza per il pari dell’ex Milan. Bastava gestire il pallone con il possesso, come spesso Motta chiede quando la squadra è in vantaggio. Sono due punti che possono pesare oltremodo nel computo totale di maggio se la Juve dovesse mancare qualche trofeo, anche considerando il vantaggio del Napoli che non ha le coppe europee e può preparare una partita a settimana. In generale, considerando anche i dati di Max Allegri, nell’anno solare 2024 la Juve ha pareggiato per ben diciotto volte, battendo il suo record storico di diciassette stabilito nel lontano 1956. Record poco edificanti, certo, soprattutto per una squadra che è chiamata a tornare ai vertici. Le attenuanti, ovviamente, ci sono, come i nove infortunati che Motta non ha potuto utilizzare a Lecce e l’assenza di un centravanti come vice Vlahovic, lacuna non colmata dalla società in estate nonostante fossero chiari i lunghi tempi di recupero di Arek Milik. Probabilmente ci si penserà a gennaio anche se Giuntoli ha parlato di innesti solo in difesa e, proprio per questo, è lecito pensare che un attaccante arriverà. D’altronde il direttore tecnico è abile nel rimescolare mediaticamente le carte.

Motta tiene la barra dritta: “Avanti per la nostra strada”

In questi casi l’allenatore non può cestinare il lavoro fatto da luglio in avanti sulla base di un paio di risultati. Infatti Motta non ci pensa nemmeno. Il tecnico va avanti per la propria strada, attendendo il rientro degli infortunati, soprattutto in attacco dove Timothy Weah da prima punta fa fatica e spesso l’innesco offensivo è creato dalle giocate di qualità di Conceicao. Insomma, Motta ha bisogno di Vlahovic e Gonzalez, soprattutto ha bisogno del miglior Koopmeiners, che ancora non si è visto. Ovviamente, Thiago, quando gli è stato chiesto cosa lo ha fatto arrabbiare, si è soffermato sul risultato, senza criticare più di tanto la prestazione dei suoi, calati vistosamente nel secondo tempo: “Fa arrabbiare il risultato, prendere un gol così fa male – le sue parole – I ragazzi lottano e combattono, ma dobbiamo migliorare i dettagli imparando dagli errori”. L’allenatore chiede intelligenza, cioè conoscere i momenti della partita e capire cosa va fatto e cosa no in una determinata situazione. Andare avanti a testa bassa palla al piede, come ha fatto Cambiaso al 92’, è la scelta più sbagliata possibile: “Il gruppo è intelligente e sa quando fa le cose giuste e quando no. Serve capire e imparare, migliorare in fretta. Pensiamo alla prossima partita e andiamo uniti per la nostra strada”. E sul mercato Motta manda un messaggio di fiducia: “Sono in sintonia con la società e sono felice di allenare questi giocatori. Aspettiamo i rientri dagli infortuni”. E il campo è l’ultimo giudice, significa che la Juve ha meritato i punti che ha: “Possiamo migliorare sull’aspetto collettivo e individuale e in campionato abbiamo ciò che abbiamo meritato. A volte siamo stati bravi a fare meglio dell’avversario e altre volte le partite sono state maggiormente equilibrate. Siamo dove dobbiamo essere”.

Perin: “Dobbiamo metabolizzare”

Ecco, che il secondo tempo non stesse andando esattamente come da pian partita è testimoniato dalle ripetute parate di Perin sulle incursioni leccesi, soprattutto una sontuosa su colpo di testa di Rebic, che poi era stato viziato da fuorigioco. Sul gol, però, il portiere non ha potuto fare nulla. Perin parte dai complimenti al Lecce, perché è anche l’avversario a prendersi dei meriti nonostante gli errori e gli stenti bianconeri: “Sono stati bravi a metterci in difficoltà e sono entrati nella ripresa con un altro piglio. Bisogna fare a loro i complimenti”, le parole del portiere. Ovviamente, sull’ultima azione ci sono stati degli errori, in particolare quello di Cambiaso che ha perso palla e lasciata scoperta la sua zona, obbligando Locatelli a una situazione difensiva difficile: “Potevamo fare meglio, impareremo dagli errori. Siamo giovani ma intelligenti e dobbiamo avere senso di responsabilità – il messaggio di Perin – Il passato non si può cambiare e ora dobbiamo capire cosa e dove abbiamo sbagliato. Credo che la Juve sia sulla strada giusta e ho fiducia”. Si tratta, in fin dei conti, di concedere il tempo necessario a ingranare determinati automatismi con una idea di calcio totalmente nuova: “Dobbiamo metabolizzare quello che vogliamo fare, è normale quando si prende una strada diversa. Crediamo tanto in quello che facciamo e nella nostra filosofia, cioè comandare il gioco che aumenta le possibilità di vittoria”. Ora per Thiago Motta la sfida contro il suo passato. Il 7 dicembre allo Stadium arriva il Bologna di Italiano, che sarà impegnato martedì in Coppa Italia con il Monza.

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