Juve, è un buondì Motta. La Signora è ringiovanita. Il Como paga l’emozione

Il tecnico bianconero sceglie il giovane Mbangula che lo ripaga con un gol. A segno anche Weah e Cambiaso, la neopromossa non riesce a pungere.

di LUCA MIGNANI -
20 agosto 2024
La Signora è ringiovanita. Il Como paga l’emozione

La gioia della giovane Juventus che ha aperto il ciclo di Thiago Motta con una rotonda vittoria firmata dai talenti bianconeri

Tre colpi, due legni. Messaggi forti e chiari. Aspettando la Juventus che verrà, con i vari ed eventuali Koopmeiners, Nico Gonzalez e Conceicao, la prima di Thiago Motta è un piccolo, grande capolavoro, a chiudere un turno di frenate (Inter, Milan, Roma) e crolli (Napoli). Piccolo, grande capolavoro nelle scelte, in primis, da predestinato: a chi storceva il naso vedendo ad esempio Mbangula titolare con Chiesa in tribuna per le note magagne di mercato, l’ex Bologna ha risposto col sorriso sornione stampato in volto dopo la rete del 20enne belga, già testato con Norimberga e Brest.

Yildiz, poi: il peso del numero dieci sulle spalle messo proprio alle spalle (e alla svelta). Trequartista, non esterno: bollicine a profusione comunque. Niente 4-1-4-1, infatti. Niente Douglas Luiz e niente Danilo: gioca chi pedala di più contro l’attesissimo Como orfano del colpo Varane (stop da uno a tre mesi, Fabregas dixit). Gioca la Juventus, con i lariani che in possesso si limitano via via al compitino o poco più. I bianconeri si piazzano sulle linee di passaggio, temporeggiano. Per poi mordere. Con Thuram che filtra che è un piacere. Con Cambiaso che in costruzione si accentra (mentre Locatelli si allarga). Meccanismi che funzionano. Digeriti così un paio di palloni messi al centro dai comaschi, lo Stadium si schiarisce la voce sull’incornata di Vlahovic sull’esterno della rete. Tocca pochi palloni, il serbo. Ma quelli giusti. Punizione a sfiorare il vantaggio. Poi, sul disimpegno scriteriato di Reina, Locatelli-Yildiz e colpo sporcato da Barba sul palo. Poco prima, era arrivato il vantaggio di Mbangula, su apertura di Weah bucata da Engelhardt: cambio di passo ad accentrarsi da autovelox e palla in buca, sul palo lontano.

Da applausi come il bis: Yildiz largo a sgasare su Moreno, rasoiata al centro fatta scorrere da Vlahovic e insaccata da Weah (in condizioni precarie e che poi esce sostituito dal 21enne Savona, altro prodotto della Next Gen). Si riparte con un Vlahovic tanto dirompente quanto sfortunato: capocciata in rete annullata per fuorigioco iniziale di Cambiaso), altra incornata che bacia per la seconda volta il legno. Il Como, graziato, potrebbe prendere coraggio. Non succede anche perché la sorte smette di colpo di sorridere alla neopromossa: dopo l’infortunio di Baselli, out Abilgaard appena entrato. Fabregas aveva tentato di alzarsi col centrocampo a tre e chiude col 4-2-4: attacco rinnovato. Tentativi di assalto per una realtà che resta ambiziosa. Assalto che resta nelle idee. Gestione Juve. E col piglio di chi sa di essere forte: ha tutta l’aria di un messaggio ai naviganti. Come la pennellata del tris di Cambiaso.

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