Juve, esordio show di Mbangula. Motta: “Ha meritato di giocare”

Il tecnico juventino lancia il giovane della Next Gen che ripaga subito con un gol, la nuova Juve va che è un piacere

di MANUEL MINGUZZI -
20 agosto 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 20 agosto 2024 – Metti un esordio in Serie A con gol e al primo tiro. Samuel Mbangula avrà sobbalzato dalla sedia quando Thiago Motta ha annunciato le formazioni con lui titolare, nella nuova Juve che mira a vincere trofei. Niente Douglas Luiz, dentro il ragazzino. La prima ‘mottata’ della stagione è arrivata subito. Il sesto senso di Thiago, che aveva già ampiamente dimostrato al Bologna, ha fatto subito centro: gol al primo tiro, proprio di Mbangula che ha aperto il tre a zero sul Como di Fabregas. Mercato ancora da completare, qualche giocatore ai margini? Non c’è problema, dentro i giovani, come il ragazzino classe 2004 che la Juve ha prelevato tempo fa dall’Anderlecht. Quattro anni fa i dirigenti bianconeri lo portano a Torino, aggregandolo inizialmente in Under 17, poi in Under 19 e infine nella Next Gen. Mbangula ha immediatamente ripagato la fiducia e Motta ci ha visto giusto: il ragazzo ha numeri, sa trattare palla e soprattutto ha velocità e strappo. Può fare l’esterno, ma all’occorrenza anche il nove. Segnare al debutto in prima squadra al primo tiro che cos’è se non un segno del destino? “E’ un sogno, non ci credo. E’ una emozione particolare se penso che è la prima partita ufficiale. Non so cosa dire…”, l’emozione di Mbangula.

Motta: “Ha meritato di giocare”

Di sicuro non si fa prendere dall’emozione Thiago Motta, come sempre freddo e lucido nelle scelte. Ci si aspettava qualche sorpresa in formazione, ma mai l’esordio da titolare di Mbangula. Motta è così: valuta in allenamento e decide. Il ragazzino ha meritato di giocare e si è conquistato la fiducia dell’allenatore. Ora piedi per terra: “E’ stato molto tranquillo, penso sia una bella gioia per lui. Ha meritato di giocare per il lavoro svolto. Ora testa alla prossima”. Il mantra mottiano è chiaro: si sgobba in allenamento per guadagnarsi la maglia da titolare e le sorprese sono dietro l’angolo. Poi il secondo mantra: si pensa partita per partita: “Ora riposiamo, poi penseremo subito alla seconda di campionato. Sono soddisfatto della prestazione e del risultato. Abbiamo vinto con merito”.

La Juve, dunque, ha subito mostrato un’altra faccia, quella del dominio del gioco, della riaggressione, dell’intensità. Soprattutto a centrocampo si sono viste cose migliori rispetto al passato. A partire da Locatelli, che ha ritrovato verve, fiducia e intensità: “Ho parlato poco con lui, è un grande giocatore e siamo qui per aiutarlo. Non siamo qui a insegnare cosa fare, ma ho visto la sua disponibilità fin dall’inizio – la risposta di Motta – Siamo contenti di averlo, siamo soddisfatti del fatto che lui può fare ruoli diversi e comunica bene dentro al campo. Sono contento per lui come per gli altri che hanno giocato”. Tra le altre novità di Motta c’è quella del capitano a rotazione. A Bologna spesso la fascia passava di braccio in braccio e ieri sera è toccato a Gatti: “Mi è piaciuta la prestazione, Federico ha fatto il capitano perché meritava e alla prossima vediamo. Tutta la difesa ha fatto una grande partita”. Già, la difesa, quella che una volta stagnava con baricentro basso mentre adesso via di riaggressione per riconquistare palla. Con Motta si vedrà spesso il tentativo di riprendere il possesso alternando durante la partita momenti di aggressione ad altri di attesa. Motta già qui ha cambiato radicalmente la Juve: “I giocatori hanno questo aspetto, vogliono avere la palla e tutti hanno fatto bene. Per averla bisogna andare in avanti”, la filosofia di Thiago. E il fulcro resta il centrocampo dove l’affiatamento tra Thuram e Locatelli si è visto a buoni livelli: “Tutti possono giocare assieme, vale anche per Douglas e Fagioli. Serve comunicazione e letture e anche i subentrati hanno fatto bene per dare ritmo alla squadra. Sono contento”. Insomma, è solo la prima partita ma chissà che la Juve non si sia candidata realmente per lo Scudetto dopo le stecche iniziali di Inter e Milan. I tifosi sono già entusiasti ma Motta guarda ancora in faccia alla realtà: la partita è stata fatta bene ma si può ancora migliorare. “Mi è piaciuta tanto la fase difensiva, capire i momenti quando pressare e quando no, così come la disponibilità degli attaccanti, ma possiamo migliorare ancora e cercheremo di farlo. Questa squadra deve farlo”. E davanti c’è un nuovo numero dieci: Kenan Yldiz. “Può giocare ovunque, ha tanta disponibilità e responsabilità ed è un grande giocatore a livello tecnico e mentale. Lavora tantissimo e non è scontato”. Poi ci sono i fedelissimi e uno porta il nome di Andrea Cambiaso che Motta ha allenato due anni fa al Bologna. Eurogol per il terzino che ha messo la palla dove Reina non poteva arrivare. La sua emozione: “Gol da sogno? Ne ho fatti pochi, lo dedico alla mia famiglia che non mi ha mai fatto mancare niente. Abbiamo più fame? Siamo sempre affamati, il mister ci trasmette voglia e determinazione e ci chiede semplicemente di giocare a calcio e di fare le cose insieme. Rispetto a Bologna l’ho visto ancora più determinato”.

Il mercato 

Infine, qualche nota di mercato. Pierre Kalulu sembra a un passo dal vestire la maglia bianconera, dovrebbe aver sciolto le riserve nella giornata di ieri, mentre per Teun Koopmeiners e Nico Gonzalez c’è ancora da lavorare. L’olandese ha mandato un altro certificato all’Atalanta e vuole la Juve, ma servono ancora sforzi per soddisfare la richiesta della Dea che non vuole cedere. Nico Gonzalez, invece, avrebbe ricevuto il via libera dalla Fiorentina e su di lui ci sono Juve e Atalanta. Entrambe, con formule diverse, offrono 30 milioni, ma la Fiorentina ne chiede almeno 40. Sono questi tre gli ultimi colpi che Giuntoli vuole portare a termine per rendere la Juve definitivamente da Scudetto. Intanto, il primo segnale il campo lo ha mandato: bianconeri avanti rispetto alle milanesi.  

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