Juve, notte da giovani leoni. Vlahovic-Conceiçao. Lipsia ribaltato in dieci

Pazza gara per la Signora, che perde subito Bremer e Nico per infortunio. Dusan show, l’impresa nonostante il rosso a Di Gregorio: che bis per Motta.

di PAOLO GRILLI
3 ottobre 2024
Michele Di Gregorio, 27 anni, sfiora la palla con la mano fuori dall’area e l’arbitro, dopo consulto al Var, lo deve espellere

Michele Di Gregorio, 27 anni, sfiora la palla con la mano fuori dall’area e l’arbitro, dopo consulto al Var, lo deve espellere

Il ginocchio di Bremer e il quadricipite di Nico Gonzalez che cedono in un paio di minuti, la mano di Di Gregorio che sfiora la palla fuori area causandone l’espulsione, poi l’altra mano, quella di Douglas Luiz, che subito porta al rigore contro nella ripresa: la rappresentazione anatomica della serata in salita della Juve a Lipsia, ribaltata però con un cuore immenso: contro tutto e contro tutti. Vlahovic e Conceicao i mattatori, in mezzo a tanto altro. La Signora ha fatto sua la sfida allo specchio contro un altro team dalla progettualità ambiziosissima. La corazzata rivoluzionata e ringiovanita da Giuntoli ha strappato una vittoria dal peso specifico pazzesco, un manifesto del coraggio applicato al calcio.

I tedeschi guidati da Rose avevano goduto piuttosto in fretta della prodezza di Sesko – ben difficile individuare colpe dei bianconeri nell’occasione, se non un ritardo di Cambiaso nell’intervenire – per portarsi in vantaggio. Segnatamente, il giovane bomberone sloveno dai piedi d’oro era desiderato da mezza Europa in estate, e si è capito il perché.

Il secondo impegno di Champions presentava difficoltà non indifferenti per Motta. Non ultima, la solidità difensiva dei padroni di casa, da scardinare in qualche modo. Ci ha provato a non finire Vlahovic, con tanto di rigore netto non concesso nel primo tempo quando i bianconeri erano già in svantaggio: piuttosto incomprensibile, la decisione dell’arbitro e del Var di liquidare con un beffardo ’check over’ il calcio di Lukeba sul piede del serbo. Dusan poi si è rifatto con gli interessi. La sua euro doppietta è uno schiaffo alle critiche che segue quello di Marassi, e che dà una dimensione diversa a tutta la squadra.

Nel 4-2-3-1 mottiano gira bene Fagioli, uno sempre dal pensiero rapido quanto i piedi. Ma poi si è visto solo a sprazzi Koopmeiners, mai in evidenza quando serviva l’ultimo passaggio. Anche Yildiz ha faticato a trovare gli spazi giusti. Quanto a Conceicao, non si può che applaudire la sua tenacia nel cercare sempre la giocata. Ieri non sembrava serata, poi Francisco ha avviato l’azione dell’1-1 firmato Vlahovic e tutto è cambiato. La sua stoccata per i tre punti è il giusto premio al suo talento.

La maledetta combinazione del rosso al portierone bianconero e il rigore trasformato subito dopo ancora da Sesko sembrava poter decidere senza appello la gara. Ma poi è tornato Vlahovic. La sua pennellata rivaleggia per bellezza con quella di Yildiz con il Psv. Conceicao ha firmato il successo-bis in Champions. Per la seconda volta in stagione, la Juve ha preso gol. Due, quelli al passivo. Ma in notti così, non ci pensa nessuno.

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