Signora rimonta, Max gira a 46. Iling-Vlahovic: Salernitana ribaltata. Bianconeri in scia all’Inter dei record. Ancora decisivi i ragazzi terribili

Tutt’altra gara con i campani rispetto a quella di Coppa: il gol per i tre punti arriva solo allo scadere. Pippo Inzaghi si illude con Maggiore, poi espulso, alla fine prevale la forza della corazzata di Allegri.

di PAOLO FRANCI
8 gennaio 2024

Iling-Vlahovic: Salernitana ribaltata. Bianconeri in scia all’Inter dei record. Ancora decisivi i ragazzi terribili

Di corto Dusan. Di nuovo. Come a Frosinone, più di Frosinone. Perchè stavolta il gol che consente alla Juve di restare in scia all’Inter arriva quando inizia la seconda, striminzita partita nella partita. Il recupero. Eccola la parola magica che porta in paradiso il popolo di Max: recupero.

Sì perchè è, appunto, nel recupero e da un recupero del pallone prepotente di Danilo sulla fascia destra che nasce l’azione gold e rinasce la Juve che lotta per lo scudetto. Fuga, cross perfetto e colpo di maglio di Vlahovic. Uno stacco di testa perfetto tecnicamente, potente, implacabile. Ancora lui, ancora Dusan, grande protagonista della partita in un ruolo che cambia ancora una volta gli orizzonti juventini. Vlahovic non è più solo quello che deve fare gol e, ancora una volta, lo ha detto il campo.

A Salerno ha giocato per novanta minuti spalle alla porta ingaggiando duello con il ruvido ma possente Gyomber per fare la ’lavatrice’. Cioè, pulire i palloni per i compagni e possibilmente mandarli in porta, come accaduto con il colpo di tacco che aveva mandato in porta Rabiot contro la Roma.

E così, nel giorno in cui la Juve mastica amaro per quella fatal Verona interista che non lo è stata per sviste arbitrali tenersi attaccati alla rivale lassù era la missione possibile da portare a casa. Va detto: ancora più possibile perchè Maggiore, proprio lui che aveva segnato il possibile gol della vita a Szcezsny, s’è fatto cacciare mettendola in discesa per la Juve.

Prendete nota: ancora una volta il gol è arrivato dalla parte di Kostic-Danilo, sempre più la zona d’ombra della difesa juventina. Va sottolineato: Kostic peggiore in campo e Danilo da quelle parti se non avesse costruito l’azione del gol decisivo.

In tutto questo però c’è anche l’intuizione di un tecnico che non ne sta sbagliando una, o quasi: Allegri. Dopo la sbornia di Coppa contro l’ex Inzaghi, hai voglia ad avvertire i suoi che qui sarebbe stata ben altra avventura. E infatti. Per schiodarla Max ha tolto il disastroso Kostic e messo dentro Iling-Junior. Il classe 2003 londinese ha cambiato la faccia della Juve là davanti e ci ha messo 20 minuti a dar ragione al suo allenatore con il gran gol che l’ha rimessa in equilibrio.

Sottolineiamo: ieri Allegri ha utilizzato Yildiz (2005), Nicolussi (2000), Weah (2000), Iling (2003), Nonge (2005), tutti millennials che vivono una vita da rincalzi, almeno per ora, oltre che giovani dal punto di vista anagrafico e dell’esperienza. La Salernitana ha giocato una grande partita, bisogna dirlo. E anche quando s’è ritrovata in dieci ha rischiato di metterla dentro, dopo l’uno a uno di Iling. Lo ha fatto per le leggerezze di Danilo che per poco non regala il pari a Simi sull’angolo lungo e lo ha fatto ancora per strafalcione di Danilo-Kostic che porterà al missile di Bradaric parato da Szcezsny. A corto Dusan, si diceva. Questo conta e questo va bene al suo allenatore che, Coppa Italia a parte, ha infilato il 14° risultato utile impreziosito da 12 vittorie. Derby escluso (2-0) tutti successi di misura. Ma come dice Max ogni tanto: "Non è che i tre punti degli altri siano diversi dai nostri...". Giusto, anche se un pizzico di sofferenza in meno ti garberebbe vero Max?

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