La valigia grande e una salvezza da centrare: "Credo nei ragazzi, non faccio lo psicologo"

Il nuovo tecnico biancorosso: "Il lavoro mentale va fatto in un certo modo, bisogna motivarli più che mai per farli correre tanto"

26 marzo 2024
La valigia grande e una salvezza da centrare: "Credo nei ragazzi, non faccio lo psicologo"

La valigia grande e una salvezza da centrare: "Credo nei ragazzi, non faccio lo psicologo"

Roberto Boscaglia, perché ha accettato di venire ad Ancona?

"Innanzitutto ringrazio la società, il presidente, e chi ha caldeggiato il mio nome. Mi ha spinto il fatto che conosco un po’ la squadra, so che c’è potenziale, questa sfida possiamo vincerla e sono convintissimo che questo succederà. Non nego che anche Ancona, quello che rappresenta, società, città, tifoseria, ha avuto il suo ruolo. Sono qui per portare a termine un compito non facile ma che possiamo sicuramente centrare. Non stravolgeremo niente, vedremo quello che è meglio fare in questi pochi giorni, sentendo anche quella che è la necessità dei giocatori". E’ vero che il mare le porta fortuna?

"Ho vinto solo nelle città di mare". Cos’ha portato con sé da Gela?

"La valigia, quella grande. Starò in hotel, non ho tempo per cercare casa, c’è troppo da lavorare. L’ho spiegato a mia moglie".

Qual è stato il primo riscontro nel confronto con la squadra?

"Ho trovato grande attenzione, grande motivazione, abbiamo parlato, ho fatto parlare loro, che si rendono conto della situazione in cui siamo, si rendono conto che non è facile. Ma tutto questo deve spronarci. Ho detto che credo in loro, hanno ottime potenzialità, li ho visti giocare, sono motivati".

Il precedente allenatore ha detto non riuscire a incidere sul fattore mentale. Pensa di poterlo fare lei?

"E’ quello che speriamo tutti quanti. Il lavoro mentale deve esser fatto in un certo modo, è difficile, ci sono metodologie specifiche. Dobbiamo motivare più che mai i giocatori, noi siamo in campo per motivarli, per farli correre tanto, per dar loro fiducia e tutto il resto".

Chi ci sarà con lei?

"Il mio secondo, Antonello Capodicasa" Avrà visto qualche partita: questa squadra ha solo problemi mentali o bisogna anche intervenire in altro modo?

"I giocatori devono pensare a giocare, chi ha l’ansia non deve giocare a calcio. Ma non sono qui per fare lo psicologo, è normale che i buoni risultati non aiutano, noi come staff dobbiamo essere bravi a tranquillizzare e a dare coraggio ai ragazzi. Quello che in qualche circostanza è mancato. Poi c’è da intervenire a livello tattico, e la squadra deve capire che si può sbagliare".

Sabato la Spal, scontro da non fallire.

"L’amico Mimmo di Carlo sa che sarà una battaglia come lo so io. Ci prepareremo al meglio per vincere questa partita. E’ la nostra prima finale, ma poi ce ne sono altre. Stimolante per chi fa calcio, i giocatori vivono per queste partite".

Giuseppe Poli

Continua a leggere tutte le notizie di sport su