La vittoria che mancava da tempo al Benelli. Vis, sorpasso in corsia e perfetta coralità

Contro il Pescara, al terzo ko consecutivo, Pesaro si regala un successo costruito sulle fasce, sul pressing e sulle scelte di Banchieri

20 febbraio 2024
La vittoria che mancava da tempo al Benelli. Vis, sorpasso in corsia e perfetta coralità

La vittoria che mancava da tempo al Benelli. Vis, sorpasso in corsia e perfetta coralità

Al netto dei limiti attuali del Pescara (terzo ko consecutivo), la Vis può dire di avere disputato una di quelle partite che non si vedevano da tempo al "Benelli". La scelta dell’allenatore Banchieri di preferire l’esterno Mamona al centravanti Nicastro aveva sollevato qualche interrogativo in tribuna, ma era comunque carica di significato: gli abruzzesi andavano fermati sulle fasce perché se si consente loro di fare la fisarmonica possono infilarti, viceversa se aggrediti nelle corsie, quelle che dovevano portare ossigeno alla manovra, potevano morire asfissiati.

E’ accaduto esattamente questo e la mossa di Banchieri si è rivelata subito azzeccata. Mamona ha garantito il passo del recupero e anche quello della ripartenza, facdendo un lavoro paziente e costante sulla fascia e regalando assist al bacio come quello che ha portato al raddoppio di Karlsson. Un’azione che è l’emblema dello spirito con cui la Vis ha affrontato questa partita: la palla pareva persa, però Mamona è andato a cercarla fino all’ultimo centimetro, fino a guadagnare il rimpallo giusto per fiondarsi in area e aprire l’allegra difesa ospite e consentire a Karlsson di chiudere con il solito cinismo. L’islandese ha sorpreso tutti con un crescendo di forma rossiniano che lo ha portato prepotentemente a scrivere una delle pagine migliori della recente storia della Vis. In C i biancorossi non avevano da un pezzo un finalizzatore del genere, capace di trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto, oltre che fare prezioso gioco di sponda. Tanta roba per una squadra che deve salvarsi e lo può fare solo se qualcuno la mette dentro. Un lavoro che va riconosciuto anche a mister Banchieri che a questo giocatore, che aveva cominciato non benissimo, ha concesso fiducia ricevendo perle.

Ma in questa domenica di grazia vanno sottolineate anche prestazioni, tornando alla battaglia vinta sulle corsie, di Mattioli, che ha riempito la sua partita di pressione sull’avversario, e Gian Marco Neri, che si è concesso solo un paio di distrazioni nella rirpesa, oltre che di Iervolino sette polmoni e di Rossetti il cui lavoro neanche tanto oscuro è stato dominante. In queste condizioni anche Di Paola si è espresso al meglio, addomesticando palloni a ripetizione, mentre Pucciarelli ha acceso lampi visti in altre categorie. Come ha detto Banchieri: il gol vale da solo il biglietto, proprio così. Con questo blocco monolitico davanti che ha fatto tanta densità, anche la difesa ha sofferto di meno, e Tonucci e Zagnoni hanno potuto fare pesare l’esperienza degli anni, senza essere costretti a ripetuti uno contro uno, ma semplicemente chiudendo gli spifferi con il tempo necessario per prendere le misure. Non è il momento di rilassarsi. I sette punti nelle ultime tre gare possono essere la svolta della stagione solo se si trova continuità.

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