L’Ancona vira su Maniero diesse. L’ex Rimini piace molto aI dorici. Aveva lavorato con il Matelica. Martina non rinnova: c’è il Cittadella

Sembrano tramontate le piste che portano a Taibi e Mignemi. La società tenta di blindare Spagnoli

19 maggio 2024
L’ex Rimini piace molto aI dorici. Aveva lavorato con il Matelica. Martina non rinnova: c’è il Cittadella

L’ex Rimini piace molto aI dorici. Aveva lavorato con il Matelica. Martina non rinnova: c’è il Cittadella

Più che ricostruire, la parole d’ordine in casa Ancona è "ripartire": ripartire da quegli elementi che hanno ben figurato nell’ultima tribolata annata, per costruire attorno ad essi la squadra che verrà. Il primo nodo da sciogliere è quello riguardante il direttore sportivo: nel comunicato diffuso ieri, l’amministratore delegato Roberta Nocelli ha affermato che il nome verrà annunciato a breve, segno di come la società abbia già le idee chiare a riguardo. Il cerchio di nomi si restringe sempre di più: con le ipotesi Taibi e Mignemi che sembrano ormai definitivamente tramontante, la dirigenza ha virato fortemente su Andrea Maniero, al Rimini nei primi due mesi della scorsa stagione. Un profilo suggerito dalla stessa Nocelli, che con lui aveva già lavorato in Serie D a Matelica nella stagione 2016-17 e che coinvolgerebbe volentieri nel progetto Ancona. In settimana, con molta probabilità, le parti si incontreranno, per illustrare i programmi e definire eventuali strategie. Poi sarà la volta, inevitabilmente, di sciogliere il nodo allenatore, ma su questo non sembrano ormai esserci più dubbi: si ripartirà da Roberto Boscaglia, che si è meritatamente guadagnato la riconferma con la salvezza. Manca soltanto l’annuncio ufficiale, ma si può considerare cosa fatta: è lui il primo elemento da cui ripartire, l’uomo attorno al quale costruire una squadra che sappia lottare con le prime della classe. Poi ci sono i cosiddetti "intoccabili", quei giocatori che in questo anno corredato da prestazioni deficitarie, si sono contraddistinti in positivo, nonostante le varie vicissitudini. In primis Alberto Spagnoli, appetito da mezza Serie C e anche dal Cittadella, ma che ha riferito di voler sposare volentieri la causa dell’Ancona anche nella prossima stagione, ma per farlo rimanere servirà naturalmente un progetto chiaro e vincente: difficile, al momento, trovare in categoria dei bomber che garantiscano lo stesso rendimento e la continuità dell’attaccante di Pordenone. Ecco perché la dirigenza dovrà fare di tutto per trattenerlo, a meno che non arrivi un’offerta irrinunciabile e si investano i soldi della cessione in un altro attaccante di grande spessore. Poi ci sono i vari Perucchini, Mondonico e Gatto, elementi imprescindibili dello scacchiere biancorosso che, come lo stesso Spagnoli, si sono caricati sulle spalle la squadra nei momenti più difficili, guadagnandosi il rispetto dell’intera tifoseria. Non vanno poi dimenticati i vari prestiti: da monitorare è la situazione di Coli Saco, il centrocampista goleador di proprietà del Napoli, anch’egli tra i pochi elementi a salvarsi quest’anno. Non è da escludere che la società proverà a prolungare il prestito, cercando un accordo con il club partenopeo, ma molto dipenderà dalla volontà del franco-maliano. Abbiamo elencato solo i giocatori più rappresentativi, ma sicuramente verranno fatte valutazioni anche sugli altri elementi della rosa.

Chi ad oggi sembra ormai fuori dal progetto Ancona è certamente Alessandro Martina: all’esterno non verrà rinnovato il contratto e nelle scorse ore si è registrato un concreto interesse da parte del Cittadella, società che guarda molto attentamente in casa dorica. Impossibile al momento ipotizzare scenari di mercato in entrata: in assenza di un direttore sportivo e con la stagione che deve ancora terminare, ogni discorso è rimandato alle prossime settimane. Ma in casa Ancona, chi di dovere ha già le idee molto chiare: nell’attesa di rivedere finalmente in città il presidente Tiong, che dovrà inevitabilmente esprimersi sulla questione centro sportivo e sui piani della società, il popolo anconetano ha diversi buoni motivi per guardare all’immediato futuro con una moderata fiducia.

Gianmarco Minossi

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