L’Ausonia chiede giustizia: "Identificate i responsabili"

La società milanese: "Perché quelle telecamere sono dismesse da due anni?". Depositate le denunce di due tesserati, la terza arriverà nelle prossime ore.

di GIULIO MOLA -
1 ottobre 2024
L’Ausonia chiede giustizia: "Identificate i responsabili"

La struttura dell’Ausonia Academy club “vittima“ dell’aggressione avvenuta sabato

Dopo il sabato di violenze subìte al centro sportivo “Crippa” di Cinisello al termine del match del campionato provinciale under 16 e il “tardivo” e discutibile comunicato della società padrona di casa arrivato nella serata di domenica, ieri l’Ausonia Academy, società milanese coinvolta suo malgrado, si è fatta sentire in maniera decisa. "L’Ausonia Academy intende esprimere il proprio sdegno e condannare fermamente quanto avvenuto al termine della gara Città di Cinisello-Ausonia Academy valevole per il campionato provinciale under 16 del Settore giovanile scolastico Figc. I ragazzi e i componenti dello staff, oltre che essere stati insultati dagli spalti per larghi tratti della gara, hanno subìto una vera e propria aggressione (all’interno di un’area tecnica dove solo le persone presenti nella distinta di gara possono stare o transitare) per il semplice fatto di aver pareggiato la partita a pochi minuti dalla fine. Due componenti del nostro staff sono finiti in ospedale con conseguenze non da poco (come si evince dai referti medici) e alcuni ragazzi hanno riportato i segni di una colluttazione scatenata da persone (sostenitori evidentemente del Città di Cinisello) che li hanno aggrediti senza motivo e in maniera violenta".

Ma alla dirigenza dell’Ausonia Academy non è affatto piaciuta un’altra presunta verità, quella raccontata da chi li ospitava. "Leggiamo con stupore il passaggio del comunicato della società Città di Cinisello, diffuso tra l’altro a ben oltre 24 ore dall’accaduto, in cui si riporta che un loro giocatore avrebbe subìto un atteggiamento minaccioso da parte di un nostro dirigente, visto che proprio i nostri dirigenti e allenatori sono stati picchiati e costretti a recarsi in ospedale per il semplice motivo che si sono immediatamente frapposti tra gli aggressori e i ragazzi per difendere questi ultimi. Vorremmo invece fare queste domande: chi ha autorizzato gli aggressori a entrare in un’area che deve essere protetta? Chi sta “coprendo” la loro identità nonostante la gravità dei fatti accaduti? Era presente un impianto di sorveglianza a circuito chiuso, ma perché è dismesso da due anni? Confidiamo che ciò che hanno subìto i nostri tesserati oggi non debbano subirlo altre squadre e che l’autorità giudiziaria indaghi per identificare i responsabili".

Nel frattempo sono state depositate, da parte del dirigente e del preparatore atletico presi a cazzotti (nelle prossime ore lo farà anche il papà di un giovanissimo calciatore neroverde colpito con una testata da un tesserato avversario) le relative denunce penali a carico di ignoti. Si muove anche la giustizia sportiva, come annunciato a TeleLombardia dal presidente del Crl, Sergio Pedrazzini. Entro giovedì attese le prime decisioni che si baseranno sul referto consegnato dall’arbitro.

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