Modulo, Baldini cerca l’assetto ideale. Col Legnago una Spal offensiva

Col 4-2-3-1 sarebbero Molina e Karlsson a contendersi il ruolo di centravanti, con Antenucci o Parigini seconda punta

di STEFANO MANFREDINI
28 marzo 2025
D’Orazio scalpita per un posto sulla destra (Foto Bp)

D’Orazio scalpita per un posto sulla destra (Foto Bp)

Un anno fa, dopo l’esonero di mister Colucci, Mimmo Di Carlo tornò a Ferrara proponendo un 4-4-2 estremamente offensivo che alla fine si rivelò efficace anche in fase difensiva. Quel sistema di gioco esaltò le caratteristiche di una serie di giocatori che trascinarono la Spal alla salvezza. Sono pochissimi gli allenatori che – almeno a parole – considerano fondamentale il modulo, anche se ognuno ha le proprie preferenze. Mister Baldini è tradizionalmente considerato un tecnico da 4-3-3: è arrivato in biancazzurro con questa etichetta, ma a fronte dei problemi manifestati dalla propria squadra ha provato ripetutamente a cambiare assetto. Coi risultati (disastrosi) che ben conosciamo. Prima della trasferta di Piancastagnaio, aveva affermato di averle provate praticamente tutte. Ad eccezione del 3-5-2, che ha funzionato sul campo della Pianese ma non ha prodotto gli effetti sperati nelle partite successive. Anche perché di fronte a certe leggerezze ed errori individuali imbarazzanti non c’è modulo che tenga. Alla mezz’ora del primo tempo, sotto di due reti, a Pineto mister Baldini ha ridisegnato la squadra col 4-2-3-1, con D’Orazio e Rao esterni d’attacco, e Parigini alle spalle di Molina.

La situazione è migliorata nettamente, ma va considerato che non c’era più niente da perdere e i padroni di casa avevano abbassato il baricentro. Si tratta però di un assetto che l’allenatore potrebbe prendere in considerazione in vista della gara col Legnago, anche perché bisognerà vincere a tutti i costi. Magari aggredendo l’avversario dall’inizio, senza attendere di passare in svantaggio. Col 4-2-3-1 – o 4-4-2, la differenza sarebbe davvero poca – sarebbero Molina e Karlsson a contendersi il ruolo di centravanti, mentre la seconda punta potrebbe essere uno tra Antenucci e Parigini.

A destra invece potrebbe esserci spazio per D’Orazio, anche perché Spini sta giocando col contagocce. Se invece verrà confermato il 3-5-2 il tandem offensivo sarebbe invece probabilmente formato da uno tra Molina e Karlsson con Parigini a supporto. Per quanto riguarda la difesa invece una linea a tre obbligherebbe l’allenatore a mandare in campo Bruscagin, Nador e Bassoli, perché Fiordaliso è squalificato e Arena è a mezzo servizio. Passare a quattro significherebbe avere qualche scelta in più, però per caratteristiche i difensori a disposizione sembrano più adatti a giocare a tre. Nessuno ha la bacchetta magica, la coperta biancazzurra è corta da qualsiasi parte la si guardi: più che al modulo, mister Baldini deve guardare in faccia i propri giocatori e scegliere quelli che hanno la fame necessaria per vincere una partita del genere.

Stefano Manfredini

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