Laurenti, il doppio ex di domenica: "Spal superiore, il rischio è l’ansia"
"Il ritiro? E’ una sorta di ultima spiaggia e non so se serva. Di solito i più esperti trovano serenità in famiglia"

L’ex spallino Gianluca Laurenti,. attualmente al Sant’Agostino, ha giocato nel. Legnago
Gianluca Laurenti ha disputato gli ultimi campionati professionistici della sua carriera con la maglia del Legnago Salus. Peraltro lavorando anche agli ordini di mister Bagatti, tornato sulla panchina del club veneto nel corso di questa stagione dopo l’esonero di Contini. La scelta di mandare la squadra in ritiro lascia perplesso il doppio ex, che invita a non sottovalutare l’ultima della classe. "Ritiri punitivi ricordo di averne fatto praticamente soltanto uno ai tempi della Spal, quando ero molto giovane – spiega Laurenti –. Chiaramente ho giocato in tante squadre che avevano dei problemi, ma la decisione di mandare la squadra in ritiro non è mai stata presa. Personalmente la considero una sorta di ultima spiaggia, non so se possa servire a qualcosa. Inoltre, i giocatori più esperti di solito la serenità la trovano in famiglia".
Ha visto qualche partita della Spal?
"Certo, qualcuna anche dal vivo. Dico la verità, la rosa mi sembra all’altezza della situazione, quantomeno a livello di individualità. È difficile spiegare quale sia il problema di questa squadra, che in un clima di negatività e depressione deve trovare la forza di salvarsi".
Al Mazza la Spal non vince da quattro mesi.
"Ero allo stadio in occasione della gara con la Ternana e il pubblico biancazzurro va solo applaudito. La squadra di Baldini è stata sostenuta fino alla fine, poi è chiaro che dopo il triplice fischio possa essere contestata. Sono cose che ci stanno in una piazza come Ferrara, dove comunque, a differenza di altre città, la curva è sempre al fianco della squadra".
Come finirà la sfida tra le sue ex squadre?
"Sono moderatamente ottimista per la Spal, più che altro perché mi sembra troppo superiore al Legnago Salus a livello di organico. In serie C, soprattutto in questo momento della stagione, nomi e curriculum però contano poco: è sul campo che bisogna dimostrare di essere più forti. E la Spal rischia di farsi prendere dall’ansia, del resto la pressione sarà tutta sulle spalle di Antenucci e compagni".
Come giudica il lavoro di mister Bagatti?
"Innanzitutto, con lui ho un ottimo rapporto: ho avuto la fortuna di lavorarci assieme proprio a Legnago e ci sentiamo spesso. Sta compiendo un piccolo miracolo, partendo da una situazione disastrosa: ha una squadra di ragazzi molto giovani, che corrono tantissimo e lottano per una salvezza che sarebbe incredibile".
Che ricordi conserva di Legnago?
"A livello sportivo bellissimi, soprattutto la prima stagione quando centrammo la salvezza in serie C: arrivai a gennaio da Modena e feci sei mesi molto positivi. Purtroppo poi gli infortuni cominciarono a condizionarmi e me ne andai a gennaio della seconda stagione. Della società comunque posso spendere soltanto belle parole".
Il suo Sant’Agostino come sta andando?
"Per come si erano messe le cose, abbastanza bene. La situazione era drammatica, ma con due vittorie di fila ci siamo risollevati e ora serve l’ultimo sforzo per salvarci. La squadra è forte, però anche a causa di numerose defezioni ci siamo trovati in grossa difficoltà. A Sant’Agostino comunque si sta bene e mi hanno colpito molto la serietà del club e la passione del presidente".
Stefano Manfredini
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