Inter autoritaria a Roma: Lazio annichilita 0-6, Inzaghi a meno tre da Gasp

I nerazzurri dominano lo scontro Scudetto con sei gol ai biancocelesti aperta dal rigore di Calhanoglu: Inzaghi a meno tre da Gasperini

di MANUEL MINGUZZI
16 dicembre 2024
Lazio-Inter 0-6

Lazio-Inter 0-6

Roma, 16 dicembre 2024 – Poteva essere una trasferta difficile e trabocchetto, in uno scontro diretto delicato. Invece, si è trasformata in un autoritario set alla Jannik Sinner. L’Inter domina, vince e convince all’Olimpico su una Lazio svagata, uscita inspiegabilmente dal campo dopo il rigore di Calhanoglu nel primo tempo, che di fatto ha spaccato in due la partita. Ha impattato anche l’uscita di Gila, per un problema fisico, con il sostituto Gigot che ha poi commesso il fallo di mano decisivo. Dopo, solo Inter, con trame, manovre, gol e buone indicazioni da tutti, anche se dura il digiuno di Lautaro Martinez. Di Dimarco, gol e assist, Barella, Dumfries, Carlos Augusto e Thuram le marcature che hanno arrotondato il risultato. Gli uomini di Inzaghi passano dunque indenni una trasferta difficile e con una partita in meno, il recupero con la Fiorentina, sono a meno tre dalla vetta occupata dall’Atalanta di Gasperini. Leverkusen è dimenticata per la gioia dell’abbondante e pieno settore ospiti. Giovedì la Coppa Italia contro l’Udinese.  

Il braccio di Gigot cambia la partita

Baroni opta per il 4-2-3-1 con Zaccagni, Pedro e Isaksen a supporto di Noslin, Inzaghi ha l’Inter titolare con la Thu-La davanti e il rientro di Dimarco in fascia rispetto a Leverkusen. Cerca di partire subito forte la Lazio, con ritmo e intensità, ma l’Inter risponde presente e ne esce un avvio di match ad alta energia in un Olimpico infuocato per uno scontro diretto Scudetto. Baroni ha studiato una pressione adatta a inibire le linee di gioco verso Dimarco e i due attaccanti, mentre in fase offensiva gli spostamenti di Pedro servono a non dare riferimenti. Le prime conclusioni sono biancocelesti con Tavares e Isaksen dalla distanza, nessun problema per Sommer. La partita non produce grandi occasioni da gol nei primi venti minuti, ma la Lazio si fa preferire e al 22’, su un centro di Rovella, Noslin manca una girata di destro non impossibile. L’Inter non trova invece sbocchi offensivi, le fasce sono ben controllate, Thuram non ha spazio per andare in campo aperto e Lautaro è sottotono e impreciso. Al 27’ Gila accusa un problema fisico e deve lasciare il campo, tocca a Gigot, cambio che inciderà sulla partita. I padroni di casa sono più brillanti e vivaci e si vede quando Isaksen brucia in velocità Bastoni costringendo Chiffi a sventolare il cartellino giallo. Al 35’ l’episodio che apre un’altra partita. Da un corner ben calciato da Calhanoglu sbuca Dumfries che obbliga Provedel alla parata, poi sulla ribattuta De Vrij gonfia la rete ma l’azione è viziata da fuorigioco di Lautaro, e forse un fallo dell’olandese sul difensore. Arbitro e guardalinee non convalidano, ma il check del Var è molto lungo perché sul colpo di testa di Dumfries il braccio di Gigot è largo e prima dell’intervento falloso. Infatti arriva l’on field review e Chiffi sceglie per il penalty. Dal dischetto Calhanoglu trasforma il vantaggio al 41’ tra le proteste dell’Olimpico. La Lazio accusa il colpo e un minuto dopo subisce una rischiosa ripartenza orchestrata da Lautaro per Dumfries, ma Tavares salva al momento giusto il diagonale verso la porta. I biancocelesti si scompongono e il raddoppio è nell’aria, arriva al 45’ spaccato con la conduzione di Calhanoglu, l’apertura per Dumfries che pesca col contagiri il piatto al volo di Dimarco: 0-2 e tripudio sotto il settore ospiti. All’intervallo è doppio vantaggio nerazzurro.  

L’Inter dilaga, eurogol di Barella

Subito gestione dei cartellini a inizio ripresa per Inzaghi che inserisce Darmian per Bisseck ammonito, mentre Baroni sceglie Lazzari per Gigot, la cui partita è durata pochissimo. L’Inter è più fluida dopo aver incanalato la partita su binari favorevoli, così il possesso palla è maggiormente qualitativo e anche con l’intento di far girare a vuoto la Lazio, costretta a fare qualcosa per riaprire la partita. Non accade, perché sono gli ospiti a chiudere i conti al 51’ con un destro fulmineo di Barella che toglie la ragnatela al sette. Un gol pazzesco. La Lazio esce anticipatamente, e colpevolmente, dal campo, così l’Inter ne approfitta e cala un poker che ammutolisce l’Olimpico: cross morbido di Bastoni e stacco imperiale di Dumfries, 0-4 al 53’. Baroni prova a dare una scossa con Tchatchoua e Dele Bashiru, ma i buoi sono scappati. Gestione dei minutaggi per Inzaghi con Asllani e Carlos Augusto in campo per dare fiato a Calhanoglu e Bastoni, con anche la Coppa Italia da giocare giovedì sera. I nerazzurri si mettono dietro per poi colpire in ripartenza, ben sapendo che la Lazio si scoprirà, ma in generale la partita ha poco da dire con quattro gol da recuperare ai campioni d’Italia in carica. Non succede molto, perché la Lazio non ha la forza di reagire e l’Inter non ha bisogno di forzare. Si arriva dunque nell’ultimo quarto di partita senza particolari sussulti con una partita già decisa e messa in cassaforte. Nel basket si direbbe garbage time. La Lazio in ogni caso crolla e lo fa subendo il quinto gol con una ruata di Carlos Augusto, poi Dimarco premia il compagno per lo scavetto sull’uscita di Provedel. E’ il gol della manita che punisce la Lazio, annichilendola dopo un buon avvio di partita, con anche il rischio di subire il sesto quando Zielinski spara alle stelle un centro di Thuram da destra. Il francese, il sesto, lo segna al 90, chiudendo il set. Il risultato è acquisito e ora Inzaghi può pensare alla Coppa Italia con gli ottavi di finale giovedì contro l’Udinese a San Siro. Intanto, è meno tre da Gasperini. Per Baroni, invece, la trasferta di Lecce in campionato dove i suoi cercheranno di dimenticare questa scoppola.

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