Lazio, Baroni: "La squadra deve stare attenta sempre. Gol subiti negli avvii? Mi fanno..."

Le parole del tecnico biancoceleste alla vigilia della sfida contro il Verona

16 settembre 2024
Marco Baroni

Marco Baroni

Roma 15 settembre 2024 - Dopo la pausa Nazionali, la Lazio torna in campo e lo farà in una sfida speciale per il proprio allenatore. Marco Baroni infatti incontrerà il proprio passato, nella sfida contro il Verona. Un incrocio del destino che il tecnico ha raccontato personalmente nella conferenza stampa biancoceleste. Ecco le sue parole.

La situazione della squadra

La prima domanda per il tecnico ha chiesto in maniera diretta come stia la squadra dopo la pausa nazionali: "La squadra ha lavorato bene. I ragazzi che sono rimasti hanno messo del lavoro addosso, poi piano piano abbiamo reintegrato i nazionali. Anche se qualcuno ha viaggiato molto, è sempre gratificante andare in nazionale. Credo che l'entusiasmo di aver partecipato nella nazionale questo dà la possibilità di essere pronti come gli altri. Da questo punto di vista quindi la squadra si è ricompattata negli ultimi giorni ma ha fatto un buon lavoro".

Il Verona

Chiaramente si è parlato anche delle emozioni dell'allenatore alla vigilia della sfida contro la squadra di cui ha difeso i colori la scorsa stagione. "L'aspetto della squadra vede un Verona in salute, con grande condizione fisica e che ha ottenuto risultati importanti con prestazioni altrettanto importanti. Noi sappiamo delle difficoltà, la squadra è preparata. Conosco i ragazzi e so che per noi sarà una partita difficile. Parto dal presupposto che quando sai di aver dato tutto quello che avevi, forse anche qualcosa in più, ti rimane poi la bellezza dell'esperienza vissuta con i giocatori e i dirigenti. Nel calcio però si volta pagina e dovremo fare una partita di altissimo livello".

Partendo dai presupposti del quesito precedente, si è chiesto a Baroni cosa serva per battere il Verona. "La squadra deve fare la sua miglior partita. È quello che mi aspetto. Abbiamo avuto una settimana e mezzo di lavoro e mi aspetto una prestazione di altissimo livello, bisogna dare continuità al secondo tempo contro il Milan. Dobbiamo ripartire da lì. Per fare quello che vogliamo non ci devono essere battute d'arresto a livello di prestazione. Per fare questo occorre la miglior partita che abbiamo a disposizione".

La gestione di Provedel e Mandas

Incalzato dai cronisti, il tecnico ha poi chiarito la questione sui portieri, circa un potenziale dualismo tra Provedel e Mandas. "Non so chi ha tirato fuori questo tema, ma è un non problema. Abbiamo due portieri forti, Provedel è il titolare e gode della fiducia mia e di tutta la squadra. È un professionista di altissimo livello, anche a livello umano, e non ci sono problemi. La fortuna è quella di avere un altro ragazzo giovane e molto bravo come Mandas. Lui ha davanti il lavoro e il futuro, ma io amo sempre, specialmente in quel ruolo, non mettere in discussione le gerarchie".

Equilibri e atteggiamento dentro e fuori dal campo

Dalla porta alla disposizione in campo, si è chiesto all'allenatore di come trovare l'equilibrio in campo: "Mi fa piacere che vengano notate alcune situazioni, ma io vi ho sempre detto che parto dal gol. Questa squadra deve fare gol e deve trovare produzione offensiva, stiamo lavorando sugli equilibri e sono convinto che non sia un problema di quanti giocatori offensivi abbiamo in campo. L'importante è correre e sacrificarsi, preferisco avere sempre un giocatore offensivo in più in campo".

Dagli equilibri in campo a quelli fuori, la domanda successiva ha incalzato il tecnico sulla questione lista Uefa e l'esclusione di Castrovilli dai disponibili per la prossima Europa League. "La scelta di Castrovilli l'ho presa condividendola con il ragazzo. Gaetano è un talento, uno dei giocatori italiani più bravi, è reduce da un infortunio lungo e lo scorso anno ha giocato solo cinque gare. Quest'anno abbiamo intrapreso un percorso insieme, lui sta bene e questo è importante. Abbiamo deciso così di togliere cinque gare, perché poi da gennaio si può riaprire la lista, per evitare sovraccarichi. Questo girone d'andata per lui serve per ritrovare fisicamente e tecnicamente il suo livello massimale. Dele deve diventare un mediano. Per me ha le qualità per diventare un giocatore che può vantare sia la parte fisica, fondamentale in un calcio dinamico come quello di oggi, sia la parte tecnica. Può fare questo ruolo. Arretrando ha la possibilità di avere questa esuberanza fisica in fase di possesso e può trovare le condizioni per attaccare e sfruttare le sue caratteristiche con la sua corsa in verticale. I mediani bloccati non mi piacciono, ci stiamo lavorando per cucirgli addosso questo ruolo".

È stata tirata in ballo anche la situazione circa l'atteggiamento della squadra, fin qui sempre punita da gol subiti nei minuti iniziali. "Questa è una cosa che mi fa in*****re e la squadra lo sa. La squadra deve stare attenta ogni minuto, ogni situazione da fermo o palla fuori è potenzialmente pericolosa, faremo di tutto che non avvenga ancora questa circostanza. Col Milan la squadra è partita benissimo, fino a quella palla inattiva dove per la prima volta il Milan ha superato la metà campo. Non dobbiamo più avere questi cali". 

La conferenza stampa ha battuto nuovamente il tema dell'equilibrio, chiedendo di come poter gestire meglio le proprie qualità e anche la pressione. "La squadra ha creato tanto anche dopo il 2-2 e io non riesco a dare il messaggio alla squadra di abbassarsi e gestire. Questa mentalità va rotta, se sono sotto attacco, se sono in vantaggio difendo. No, la squadra deve andar forte, deve avere ritmo indipendentemente dal risultato. Questo ti porta ad avere proprio una mentalità sempre identica, non dipendente dal risultato. Loro hanno avuto questa fiammata con una giocata difficile da arginare, l'ho rivista più volte, sono stati bravi loro e queste cose ci stanno".

Gli attaccanti

Si è parlato anche delle gerarchie in attacco, tirando in ballo la coppia composta da Castellanos e Dia, aggiungendo nell'equazione anche Castrovilli e la sua gestione. "Sicuramente in queste gare Gaetano andrà in campo, dopo la gara di domani abbiamo tre trasferte e giocheranno tutti. Per me i cinque cambi sono fondamentali e voglio che incidano per fare la differenza. Si devono considerare altrettanto titolari. Devono fare bene e chi entra dopo paradossalmente è più importante di chi parte. Va cambiato il meccanismo di titolari e riserve".

Baroni ha poi parlato anche del ruolo di Noslin in questa squadra: "A me piacciono giocatori che non danno punti di riferimento. Noslin lo scorso anno ha fatto gol in tutte le posizioni offensive. Lui deve restare sereno: essere spregiudicato e conservare la bellezza del giocatore fantasioso. Ho rivisto la partita col Milan e si sono viste le pressioni su alcuni ragazzi, di fronte a un pubblico fantastico con un avversario di altissimo livello. Dobbiamo crescere tutti insieme, Noslin può giocare in tutti e tre i ruoli dell'attacco e anche sotto la punta, poi durante la settimana i giocatori li muovo perché devono capire come muoversi nelle varie zone del campo".

Sui singoli

Si è poi aperto un lungo capitolo sui giocatori singoli, valutando prima di tutte le situazioni relative a Gila e Gigot. "Gigot è leggermente indietro fisicamente perché lavorava a parte all'Olympique. Non è un problema di condizione, ha personalità ed esperienza e questo non rappresenta un problema. Gila sta benissimo, non bene, devo fare delle riflessioni perché è un giocatore fondamentale per noi e devo valutare come sta dopo questo doppio infortunio. Sta bene ed è pronto". Dalla difesa all'attacco, Baroni ha valutato la condizione di Castellanos dopo il ritorno in Nazionale argentina. "Era davvero tanto contento. È chiaro che il primo giorno dopo il viaggio non ha lavorato, ma per me è una certezza perché ha energia e voglia. In campo si spende e non si risparmia, è un giocatore che voglio in campo tutte le partite".

Nelle prossime settimane sarà anche fondamentale gestire le energie dei giocatori, nello specifico si è discusso della situazione di Nuno Tavares. "È fondamentale avere un terzino di piede sinistro, deve spingere e arrivare in fondo. Gli esterni alti possono giocare anche a piede invertito, ma i terzini devono giocare sul loro piede. Abbiamo recuperato Luca (Pellegrini) e mi aspetto una crescita importante, deve essere più convinto e più presente nelle partite. Nuno va in campo perché sta bene, ma sapere che ci sono due sinistri su quella corsia durante tutta la stagione è importante".

C'è stato spazio anche per un elogio importante delle qualità e delle caratteristiche di Gustav Isaksen. "Questo ragazzo è forte, va lanciato, io ho tanta fiducia in lui. La responsabilità è la mia, deve andare in campo e divertirsi. Lo stesso discorso vale anche per Tchaouna. È un percorso che gli va fatto fare, ma secondo me faranno bene entrambi in questa stagione".

L'ultimo singolo di cui si è discusso è stato Guendouzi. "Guendo è un mediano nato. Tocca tanti palloni, gli piace andare a prenderseli. Stessa cosa Rovella, che sta facendo bene, così come Vecino. Voglio sfruttare le caratteristiche dei giocatori e andare incontro a loro, non fermarmi su una convinzione tattica. Non toglierò niente alle loro qualità".

Sui tifosi

L'ultimo tema toccato nella conferenza stampa ha portato Baroni a parlare dei tifosi, lanciando un ringraziamento ai supporter biancocelesti. "Volevo mandare un sentito ringraziamento ai tifosi per aver sottoscritto l'abbonamento. Alla squadra dico sempre di dare tutto in campo, mi piace il concetto delle tasche vuote. Se diamo tutto in campo, si riesce a trasportare tutta la gente per spingere ancor di più la squadra. È un ringraziamento che arriva da parte mia, da parte di tutto lo staff e dalla squadra".

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