Lazio, Baroni: "Roma in questo momento la migliore, ma saremo pronti per batterli"
Le parole del tecnico biancoceleste alla vigilia del derby numero 185

L'allenatore della Lazio Marco Baroni
Roma 12 aprile 2025 - La vigilia di un derby significa trepidazione e un pizzico di paura, ma anche parole, quelle che presentano una sfida unico nel proprio genere. Così nella giornata di oggi Marco Baroni si è presentato in conferenza stampa davanti ai cronisti per raccontare il momento biancoceleste prima di questa partita delicatissima. Ecco le sue parole.
Il calendario non ha sorriso alla Lazio: in campo nella sfida stracittadina solo tre giorni dopo una trasferta in Norvegia. Un tempo minimo per preparare la sfida, per questo si chiede all'allenatore laziale se questo sia un bene o un male. "Non credo che storicamente ci sia un altro derby giocato così ravvicinato dopo una partita di coppa. Questo non fa niente però. Il derby si può giocare anche dopo un'altra partita. È una sfida talmente straordinaria che, specialmente davanti ai nostri tifosi, non ti fa sentire la fatica. Ci sarà tutta l'energia immaginabile e i tifosi ci aiuteranno".
Il derby di andata fu il debutto in panchina in questo tipo di sfide per Baroni, il quale spiega cosa servirà in campo in questa sfida, partendo però da come la squadra proverà anche a ribaltare giovedì prossimo il verdetto dell'andata di Europa League. "Non ho detto che vedremo un'altra Lazio, ma un'altra partita. Alcune condizioni della partita contro il Bodo è chiaro fossero sfavorevoli per noi dal freddo al terreno. Basti vedere le scivolate di Vecino sui gol. Noi siamo convinti che sarà un'altra partita e siamo convinti di avere tutte le chance per passare il turno. Sul derby posso dire che tutto ti insegna qualcosa. Sarà una partita diversa, vogliamo fare una partita di vigore, di voglia. Al di là del poco recupero sono convinto che la squadra avrà tutte le energie necessarie per affrontare questa gara".
Si passa poi al tema della squadra, domandando al tecnico come abbia visto la squadra in questi giorni e se Belahyane potrà giocarsi le sue chance di scendere in campo. "Reda sta crescendo. Noi conoscevamo le sue qualità ed è stato preso per quelle. Sicuramente sarà della partita. La squadra è consapevole della gara che ci aspetta, questa è la cosa più importante. Oggi ci alleniamo e rimarremo qui a Formello per preparare al meglio questa partita. Sono queste le nostre certezze".
A proposito di condizione da ritrovare, viene chiesto a Baroni quanto sia importante per la squadra ritrovare la coppia Castellanos e Dia in attacco. "Sono due giocatori che avevano trovato la capacità di integrarsi alla perfezione. Taty è stato fuori a lungo, sta rientrando e deve stare sereno. Deve sparare tutto quello che ha senza pensare ai 90 minuti, deve pensare solo ad andare dentro forte. Quando stai fuori a lungo devi acquisire certezze e deve ripartitre dalle cose semplici. Per noi è indispensabile e sono convinto che ci darà una mano importante".
La domanda successiva riguarda le aspettative dell'allenatore, domandandogli se nel momento chiave delle gare si aspetti qualcosa in più dalla sua squadra. "Il risultato si fa tutti insieme, non scindo mai questi fattori. La squadra deve avere un'identità e deve ritrovarsi nella prestazione e nel sacrificio. Io devo dire che il gruppo ha sempre centrato le prestazioni, poi in alcuni momenti il risultato non è stato favorevole, ma la squadra è sempre stata lì. Ricordo sempre ai ragazzi di fare la prestazione, quello è ciò che ci porta poi a ottenere un risultato importante".
Sulle caratteristiche della squadra è spontaneo chiedersi se a questa Lazio, per performare al meglio, debba necessariamente giocare a ritmo altissimo. La risposta di Baroni è chiara: "Io considero la squadra in crescita. Noi abbiamo un'identità e non siamo una squadra conservativa. Dobbiamo spendere tutto e questo si deve fare in ogni partita, non deve esserci un retaggio mentale di conservare le energie. Qualche volta non ti riesce per meriti degli avversari, ma la squadra non deve mai perdere la fiducia e la consapevolezza".
Si resta sul tema dello schieramento in campo, domandando a Baroni se abbia mai pensato a inserire un centrocampista in più per aumentare l'equilibrio del reparto. "Io credo la squadra abbia trovato l'equilibrio con il 4-2 come schema dietro. Io vado sempre alla ricerca della miglior condizione dei giocatori. Per molto tempo ci sono mancati centrocampisti vari come Vecino e Dele, gli altri sono tre mediani. Guendo e Rovella stanno facendo un campionato straordinario da mediani, così come altri. Noi quando giochiamo 4-2-3-1 il vertice può essere più offensivo o un centrocampista, ma non deve cambiare l'atteggiamento e come la squadra deve stare in campo".
Come caratteristica, la squadra capitolina subisce spesso gol nei primi minuti dei tempi, per questo si chiede anche all'allenatore se pensi ad inserire Gigot per contenere lo strapotere fisico di Dovbyk. "Ad arginare Dovbyk, non deve essere un giocatore solo, ma tutta la squadra. Tutti quanti si dovranno spendere nelle due fasi. Quando le cose avvengono non sono mai casuali, la particolarità della partita di giovedì però è veramente complessa. Non voglio tornare ad analizzare certe situazioni perché potrebbero risultare come alibi. Noi però non cerchiamo nulla di quello, gli alibi ti indeboliscono. Testa a questa partita, poi penseremo al ritorno".
È stata una conferenza stampa ricca di spunti tecnico-tattici, con Baroni a spiegare come sia arrivato a costruire questo assetto in campo, spesso esposto a palloni tra difesa e centrocampo. "Ho sempre cercato di mantenere la squadra più alta possibile, penso sia la miglior soluzione per una squadra così offensiva. Questo qualche volta ti espone a questo tipo di pallone giocato tra le linee, ma la squadra da questo punto di vista sta bene, lo dimostra la prestazione di Bergamo. La squadra sa cosa fare in certe situazioni, poi ci sono gli avversari che sono molto bravi. Il Bodo ha fatto una prestazione incredibile. Devi sapere gestire certe variabili, ma ho grande fiducia nella squadra, sempre".
La domanda è successiva è molto diretta e chiede se il tecnico si senta lo sfavorito nella sfida. "No - risponde Baroni - se faccio un'analisi nelle ultime 15 partite la Roma ha sei punti in più dell'Inter e ha la miglior difesa e il miglior attacco. In questo momento sono i più bravi di tutti, ma noi saremo lì pronti con la determinazione per batterli".
Si chiede al tecnico se la formazione senta il peso del momento negativo e se consideri invece un rischio giocare con una linea difensiva più bassa. "L'entusiasmo e la gioia non deve mai mancare nel calcio e in una mia squadra. Bisogna sentire il dolore fisico quando si perde le partite, come ho detto alla squadra questo sport ti dà una grande occasione perché c'è subito un'altra partita. Abbiamo una partita straordinaria da giocare in casa e servirà tutta la nostra energia per batterci come leoni. Ricordiamoci sempre una cosa, io non ho mai detto una cosa che dicono sempre altri allenatori. Quando giochi così tante partite, stando su tre fronti come lo siamo stati fatto noi a poco tempo fa, è chiaro che le energie devono essere modulate. Ci sono calciatori che stanno facendo un percorso di crescita e alle volte bisogna mettere dentro partite. Si impara una gestione del fisico e delle energie nervose. Fa tutto parte di un percorso di crescita. La Lazio è dentro questo percorso di crescita e noi non vogliamo mollare".
Si parla anche di cronaca, domandando all'allenatore cosa ne pensi della nuova indagine sul calcioscommesse e come il rientro di Castellanos possa condizionare in positivo la stagione. "Su questo ultimo argomento, le scommesse, non voglio entrare perché è anche mia competenza, ma preferisco non parlarne. La considero una cosa assurda e non l'ho nemmeno mai contemplata, né nel mio pensiero né in quello dei miei calciatori. In questo momento dovrei tessere degli elogi a Castellanos, io ho sempre parlato di chi non c'era. Credo che Dia quando ha giocato come a Bergamo ha fatto una buona partita, si sono alternati anche altri giocatori. Ma nessuno di questi è il nostro centravanti, quello con cui siamo partiti. Noi lo rimetteremo dentro domani e non dobbiamo aspettarci che spacchi il mondo, ma deve dare tutto finché tiene fisicamente. Deve giocare con semplicità, senza strafare. Questo è quello che mi aspetto dalla prestazione del Taty".
Dal punto di vista motivazionale, viene domandato all'allenatore se ci sia un messaggio particolare che ha rivolto ai suoi giocatori in questi giorni: "Siamo entrati nel momento decisivo della stagione. Ci siamo arrivati con un percorso e dobbiamo lavorare per migliorarci ogni giorno e ogni momento, anche da queste situazioni, dalle partite che non vinci. Io dico che si impara sempre e la cosa più bella è giocarsi queste partita qua e sentire l'importanza delle partite che giochi. Noi è per questo che lavoriamo dal primo giorno".
L'ultima domanda ha chiesto a Baroni quale possa essere il suo asso nella manica per portare a casa una vittoria nel derby di domani. "Noi dovremo sentire i tifosi. C'è chi va al lavoro, i bambini a scuola e portano poi la loro fede. Sentire i sacrifici della gente, questo è il riassunto del derby. Sentire quello che si avverte sugli spalti e sulla quotidianità dei tifosi e della città, dei loro giorni di lavoro, questo è quello che dovrà sentire la squadra".
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