Lazio: buona la prima di Tudor, Marusic all'ultimo regala tre punti per crederci

Corsa, carattere e organizzazione, i capitolini festeggiano alla prima con il nuovo allenatore

di FILIPPO MONETTI -
1 aprile 2024
Adam Marusic realizza di testa il gol vittoria contro la Juventus

Adam Marusic realizza di testa il gol vittoria contro la Juventus

Roma, 31 marzo 2024 - Non potevano sognare debutto migliore sulla panchina laziale né Tudor, né Lotito, né tantomeno i tifosi biancocelesti. La Lazio vince alla prima da allenatore capitolino del tecnico croato, superando di misura la Juventus per 1-0 al termine di una partita ben condotta, ma decisa solo allo scadere da uno degli uomini simbolo degli aquilotti, ovvero Adam Marusic. Un successo che vale solo i tre punti sulla carta, ma in realtà molto di più. L'inciampo può costare ai bianconeri ulteriore margine sul quarto posto, costringendo così la Vecchia Signora a guardarsi le spalle dal rientro delle rivali nella lotta all'accesso per la prossima Champions League, Lazio compresa, dopo la grande prestazione fornita all'Olimpico.

La partita giocata dai biancocelesti è apparsa fin da subito convincente. Pressing e baricentro molto alti a togliere sicurezza e fluidità al palleggio avversario, nonché la Juventus ne abbia mai fatto troppo uso, preferendo lanci lunghi e molto gioco individuale in profondità. Qualche difficoltà prima di cominciare a trovare sicurezza negli ultimi metri di campo, ma la sfrontatezza di alcuni interpreti scelti da Tudor, sono molto utili a dare ritmo a tutti i compagni. In particolare è Castellanos a dimostrarsi poco timido di fronte alla difesa avversaria, flirtando con due grandi occasioni introno al quarto d'ora con il vantaggio. Due tiri di destro, il primo su un errore in uscita della difesa juventina, dove l'argentino si ritrova all'improvviso in area con il pallone tra i piedi, finendo con il calciare largo sulla sinistra di Szczesny; il secondo sull'assist geniale di Felipe Anderson, ma con il tentativo a dare solo l'illusione del gol, dopo aver colpito l'esterno della rete.

La pressione laziale però funziona e al 21' regala una terza grande occasione ai capitolini, questa volta mal sfruttata da diversi interpreti. Prima Pedro infatti approfitta dell'eccesso di confidenza di Szczesny, strappandogli il pallone. Lo spagnolo perde il tempo per calciare ed è costretto a servire dietro Zaccagni, il quale a propria volta non riesce a trovare spazio per concludere, finendo con il servire Kamada, il cui tentativo però sbatte contro la difesa avversaria. Sono però segnali incoraggianti che spaventano la Juventus e danno fiducia ai biancocelesti. Le parate di Mandas sui pochi ma insidiosi tentativi degli ospiti aiutano la squadra laziale a non rompere le righe, spinti dalla sicurezza del proprio estremo difensore, costringendo così Allegri ad adattarsi alla Lazio e non vice versa.

Tutto questo crea i presupposti nella ripresa per vedere una Lazio ancora più arrembante, mentre il baricentro juventino si abbassa sempre più. Ai ragazzi di Tudor non riesce però di creare l'azione capace di sbloccare definitivamente l'incontro. Isaksen aggiunge dinamismo rispetto a quanto fatto da Pedro, utile per il palleggio, ma proprio come lo spagnolo non riesce a incidere, mentre Immobile, proprio come Castellanos, non riesce a insinuarsi con palloni puliti nell'area avversaria. I cambi danno spinta e fiducia ai padroni di casa, i quasi tornano a pungere, provando a spezzare l'equilibrio prima con Marusic e poi con Luis Alberto, nelle due migliori azioni della ripresa. Al 72' il montenegrino riceve perfettamente il passaggio a rimorchio di Immobile e di prima intenzione calcia in porta, ma un vero e proprio muro di difensori bianconeri, gli nega la gioia del vantaggio. Discorso simile per lo spagnolo all'86' quando il suo destro dal limite ben indirizzato sibila a fianco del palo sulla destra di Szczesny, dopo la deviazione di Rugani, per altro non ravvisata dal direttore di gara, il quale comanda la battuta dal fondo.

Si arriva così nei minuti finali, dove tutto appare apparecchiato per un pareggio che non accontenta nessuno, ma lo spirito su cui ha insistito tanto Tudor alla fine regala una gioia agli oltre sessantamila presenti all'Olimpico. Azione insistita sulla sinistra tra Guendouzi, Luis Alberto e Felipe Anderson, fino a quando il francese non rompe le righe e prende l'iniziativa personale. Il transalpino attacca l'area, vede il taglio di Marusic e lo serve alla perfezione: il montenegrino vince il duello con Sekulov e di testa realizza il match winner. Tre punti per la Lazio che si riprende il settimo posto e trova il secondo successo consecutivo, rimettendosi definitivamente in carreggiata nella corsa alla Champions League, mentre i bianconeri sono ora costretti a guardarsi le spalle dal rientro delle avversarie.

Le statistiche dell'incontro

Se si fosse trattato di una partita di basket, il match sarebbe stato deciso dal famoso tiro sulla sirena, tipico di una gara combattuta con tanto equilibrio sul terreno di gioco. Data però la realtà episodica del calcio, questo non si può dire della sfida tra Lazio e Juventus. I capitolini sono infatti riusciti a imporre il proprio gioco e la propria voglia di fare sugli ospiti mostrando grande spirito di lotta e sacrificio. Dal punto di vista numerico dell'incontro, quello delle statistiche, non c'è una singola voce che sorrida agli ospiti. 

I ragazzi di Tudor infatti si impongono nettamente dal punto di vista del palleggio sia in termini quantitativi sia qualitativi. La Lazio ha il possesso del pallone per il 65% del tempo, completando la bellezza di 573 passaggi (precisione: 89%), mentre i bianconeri si fermano ad appena 271 fraseggi completati, meno della metà (precisione: 77%), nel restante 35% del tempo di gioco. Numeri chiari che sottolineano il superiore gioco palla al piede dei biancocelesti. Non solo quello però, visto come il 55% i capitolini palleggino nella metà campo avversaria, costringendo così nella propria metà campo la squadra di Allegri, affermando così il proprio predominio territoriale.

Il gap in termini di quantità di gioco prodotta viene ribadita anche quando si guardano i numeri relativi alla fase offensiva. I capitolini hanno collaborato per ben 16 tiri, con 4 di questi a trovare la porta difesa da Szczesny, mentre solo 3 tentativi dei 9 totali bianconeri hanno impegnato Mandas. Ma se da questo punto di vista il margine in favore della Lazio sembra ridotto, guardando gli expected goals, viene mostrato come i padroni di casa avrebbero meritato forse un margine superiore al successo risicato arrivato all'ultimo secondo del recupero. I biancocelesti infatti combinano per ben 1,24 xG, mentre la Juventus si è fermata ad appena 0,48 xG. Un risultato che racconta perfettamente la superiorità sul terreno di gioco da parte dei capitolini.

Altri numeri del match vedono una Lazio più fallosa (12-10), con più corner tentati (7-2), più palloni recuperati (57-52) e meno palle perse (5-6). Tutti numeri che mettono ancora più in luce il merito di Tudor nella nuova solidità biancoceleste. Nessuno si aspettava di bagnare con il successo un debutto in un big match del genere. Il croato invece è riuscito proprio in questo, facendolo con autorità. Se il buongiorno si vede si dal mattino, sono belle giornate quelle all'orizzonte per la Lazio.

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