Lazio: contro il Bologna non basta un primo tempo perfetto, gli episodi sorridono ai rossoblù

L'analisi del ko dei biancocelesti all'Olimpico: un passo falso pesante nella corsa alla qualificazione in Champions

di FILIPPO MONETTI -
19 febbraio 2024
Felipe Anderson contro i difensori del Bologna

Felipe Anderson contro i difensori del Bologna

Roma 19 febbraio 2024 – Non è stata un partita sbagliata, ma un pomeriggio sfortunato. Si può riassumere così la sfida andata in scena all'Olimpico tra Lazio e Bologna. I biancocelesti si arrendono ai ragazzi di Thiago Motta per 1-2 al termine di una partita dove Isaksen aveva trovato il vantaggio sfruttando perfettamente un errore avversario, ma gli episodi non sorridono ai capitolini e permettono ai rossoblù prima di trovare a sorpresa il pareggio, sfruttando a propria volta un errore di costruzione, poi a centrare il sorpasso con un'ottima azione corale.

Se però il ko non è particolarmente pesante dal punto di vista del campo, le conseguenze in campionato al contrario sono decisamente importanti. Dopo il ko contro l'Atalanta, il successo con il Cagliari aveva rimesso subito in carreggiata gli aquilotti, ma questa sconfitta è un nuovo passo indietro nella corsa Champions League. Il Bologna, così come gli orobici, sta giocando in maniera eccellente e proprio come i bergamaschi sono l'obiettivo da raggiungere e superare in graduatoria per i ragazzi di Sarri. Un obiettivo ora però lontano ben 8 punti, in una corsa a sette squadre per il quarto posto, che mette la Lazio davanti a solo Napoli e Torino

Per quanto riguarda il ko dell'Olimpico in sé, Sarri conferma nove undicesimi della formazione vincente contro il Bayern Monaco, con i soli cambi dello squalificato Romagnoli, al suo posto Patric, e di Hysaj, acciaccato e sostituito da Lazzari. La pressione organizzata dal tecnico è fin da subito efficace, le linee di pressione organizzate dal tecnico e guidate dai movimenti in campo di Ciro Immobile rendono molto frammentario il palleggio emiliano, spingendo anche alcuni elementi di esperienza, come Lucumí, ad importanti errori individuali, i quali porteranno alla fine al vantaggio laziale firmato Isaksen. Il danese arriva con i tempi giusti sul difensore colombiano del Bologna e gli strappa il pallone, aprendo verso Immobile. Il capitano porta avanti il pallone, prima di servire nuovamente l'ex Midtjylland che firma la rete del vantaggio.

La Lazio insiste con il pressing, ma nonostante un'importante mole di gioco offensivo, non riesce a trovare il raddoppio e così come ha approfittato di un errore di palleggio del Bologna per il vantaggio, subisce dai rossoblu lo stesso trattamento. Il retropassaggio di Cataldi verso Provedel è un pallone ingestibile, che Fabbian intercetta ed El Azzouzi tramuta in gol del pareggio. Il pareggio a fine primo tempo è una mazzata morale per la squadra biancoceleste e nella ripresa cala l'intensità del pressing, mostrando il fianco ai felsinei, i quali ne approfittano, trovando il gol vittoria con il contropiede iniziato da Zirkzee e concluso da lui stesso sull'assist di Kristiansen per il definitivo 1-2.

I numeri raccontano di una partita che al netto di un grande prestazione nel primo tempo dei padroni di casa, alla fine ha visto riequilibrarsi tutto grazie al grande secondo tempo degli ospiti. Il Bologna guida nel possesso palla con il 56% del tempo il pallone tra i piedi, da cui arrivano 537 passaggi completati (88% precisione), mentre la Lazio si ferma a quota 394 passaggi completati (85% precisione). Nella zona offensiva i biancocelsti tirano di più, ma sono un pizzico meno pericolosi. La squadra di Sarri combina per 12 tentativi, 7 nello specchio di Skorupski, mentre i felsinei centrano la porta di Provedel solo in 3 occasioni delle 11 complessive. I capitolini in termini di qualità però combinano occasioni da gol per 1,14 xG, mentre il Bologna è appena sopra a 1,16 xG. Altri numeri della sfida vedono una partita molto corretta, ma con ospiti più fallosi (5-11) e una Lazio a tirare oltre il doppio dei corner emiliani (8-3). La squadra ospite però recupera più possessi (36-42), costringendo i padroni di casa a correre di più con 112 km percorsi contro 110 km.

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