Lazio, Dia: "Contento di essere qui, preparato per essere decisivo"

Le parole di Boulaye Dia nella sua presentazione

13 settembre 2024
Boulaye Dia

Boulaye Dia

Roma 12 settembre 2024 - Giornata di presentazioni quella di ieri in casa Lazio. Nella sala stampa di Formello infatti Boulaye Dia, accompagnato dal ds Angelo Fabiani, è stato presentato in conferenza stampa ai giornalisti e per esteso anche ai tifosi della Lazio. Il giocatore si è però già fatto notare davanti ai tifosi avendo realizzato già un gol nella sfida dell'Olimpico contro il Milan. Il giocatore è arrivato alla Lazio con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a poco meno di 12 milioni di euro, con contratto fino al 2028. Ecco le sue parole.

Le parole di Fabiani

A presentare il giocatore è stato lo stesso direttore sportivo biancoceleste, il quale ha preso la parola prima di lasciare spazio al giocatore. "Non ho molto da aggiungere. Lo abbiamo già visto all'opera: come Tchaouna lo seguivamo da tempo. Speravo molto che l'epilogo delle trattative potesse essere questo. Ci sono voluti un po' di giorni, non per colpa nostra o per responsabilità di Dia, ma per questioni tra l'entourage del giocatore e la Salernitana. Quando sono state risolte tutte le problematiche, ci siamo risentiti con lui e il procuratore e devo dire che contrariamente a quanto si dicesse, per noi è sempre stato una priorità. Per questo gli diamo il benvenuto". Anche il giocatore condivide un suo pensiero prima di consegnarsi alle domande dei cronisti: "Buongiorno a tutti, parlerò un po' francese perché il mio italiano non è perfetto. Sono contento di essere alla Lazio, grazie al ds, ci abbiamo messo un po' di tempo ma alla fine sono contento di com'è andata la trattativa".

La squadra e il lavoro con Castellanos

La prima domanda per il giocatore è una considerazione sulla squadra e  su come sia lavorare con Castellanos: "La squadra è molto forte, ci sono tanti giocatori di qualità. L'allenatore mi chiede di muovermi io dietro al Taty o viceversa. Mi piace spostarmi tra le linee e dare una mano alla ricerca della profondità". Un passaggio importante per la carriera del giocatore quello in biancoceleste, infatti successivamente gli si chiede cosa significhi per lui questo passaggio in biancoceleste. "Si conosce - dice Boulaye Dia - la grandezza della Lazio. Per tutti i giocatori è uno step importante per migliorare. Qui si gioca contro le squadre migliori. Per quanto riguarda essere un attaccante invece significa dover fare tanti gol, un attaccante si giudica da questo, dobbiamo fare del nostro meglio senza pensare a chi è stato qui prima di noi".

Restando sul tema dei due attaccanti si passa poi alle possibili richieste di Marco Baroni al giocare in coppia: "Giocare con due attaccanti significa avere una soluzione in più per segnare, è importante, ma dobbiamo salvaguardare il nostro equilibrio. Non conta chi segna, posso segnare io, il Taty o i centrocampisti, l'importante è aiutarsi e fare tutte le giocate vincenti insieme. Siamo sempre in competizione tra tutti quanti. Naturalmente come ha detto Baroni devo impegnarmi anche nella fase difensiva per dare una mano. Sui miei numeri? Non è importante che arrivino da me, possono arrivare da chiunque. L’importante è arrivare a segnare".

Obiettivi

Si è parlato poi di obiettivi e di numeri per il giocatore, chiedendogli se di fronte ai grandi attaccanti del passato laziale si senta in soggezione, cercando anche di conoscere come abbia vissuti i suoi problemi finali a Salerno: "Mettere un obiettivo alla stagione significa porre un limite, a Salerno non avevo detto detto quanti ne avrei fatti, ma ho solo pensato a farne il più possibile. Salerno è stata una tappa nuova nella mia carriera, poi un momento duro, non sento di dovermi rimproverare niente.

Le prime impressioni in campo e il trasferimento

Si è passati anche subito alle sensazioni di campo, chiedendo al giocatore cosa abbia provato a segnare sotto la Curva Nord e se si senta un giocatore importante: "Ho segnato un gol in casa, è sempre bello farlo e ancora di più davanti ai nostri tifosi. C'è sempre da essere felici quando si segna. Europa League? Si gioca ogni tre giorni e sarà molto faticosa, tra le trasferte e tutto. Sarà importante vincere quante più partite possibili. Non mi sento responsabilità particolari: siamo tutti importanti e tutti abbiamo responsabilità. Ho segnato contro la Roma all'Olimpico ed è stato un bel momento: è sempre bello segnare in uno stadio così, ma lo lego sempre anche a un episodio spiacevole perché mi sono infortunato".

Nella conferenza stampa si è poi tornati a parlare di campo, chiedendo se si aspettasse di segnare subito e di come viva la competizione o il lavoro in coppia con Castellanos. "Il passaggio alla Lazio mi ha fatto subito notare la differenza tecnica e l'intensità tra le due squadre. Qua si deve sempre e solo vincere. La competizione fa bene - risponde l'attaccante senegalese - non ti dà più o meno pressione. L’importante è giocare bene per conquistare la titolarità o giocare in coppia con un altro attaccante. Con il Milan è stata la seconda presenza e devo dire che mi aspettavo di essere decisivo. Mi preparo per questo, perché quindi aspettare? Meglio farlo subito. Ero lì in attesa, impaziente, ma sapevo che qualcosa stesse succedendo.

L'ultima domanda ha poi chiesto al giocatore le sue sensazioni circa il ritardo del suo passaggio in biancoceleste e quali fossero i suoi pensieri. "Sono cose che fanno parte del gioco. Sei lì in attesa, impaziente, sai che qualcosa succederà".

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