Felipe Anderson: "La Lazio per me è più di una squadra, non le dirò mai addio"

Le parole di addio di Felipe Anderson alla Lazio

di FILIPPO MONETTI -
25 maggio 2024
Felipe Anderson festeggia un gol con la maglia della Lazio

Felipe Anderson festeggia un gol con la maglia della Lazio

Roma 24 maggio 2024 - Non è mai facile gestire un addio, specialmente se ha significato tanto per entrambe le parti in causa. Domenica Felipe Anderson giocherà l'ultima partita della propria carriera con la maglia biancoceleste, a giugno infatti il suo contratto con la Lazio scadrà, e dal primo di luglio il fantasista sudamericano tornerà in patria dove vestirà la maglia del Palmeiras. Per celebrare gli otto anni di permanenza in biancoceleste tra il 2013 e il 2024, la squadra capitolina ha rilasciato una lunga intervista dal nome di Marmellata #7, sulla falsa riga della colonna sonora ovvero la canzone Marmellata #25 di Cesare Cremonini, sui propri canali ufficiali. Ecco tutte le parole dell'intervista di addio del Pipe al club romano.

L'intervista comincia, parlando del momento dei saluti, chiedendo al giocatore se riuscirà a dormire la notte prima della partita. "Eh, siamo arrivati quasi all’intervista più difficile. Pure se sapevo che un giorno doveva succedere, non so cosa proverò però sicuramente sarà una bella giornata e difficile".

Di fatto questo sarà il tuo secondo addio alla Lazio, la prima volta lasciasti in lacrime, oggi sembri più sereno.. "In questi ultimi mesi ho avuto tempo di ragionare. Ho goduto ogni minuto passato qui. Questa scelta l’ho fatta col cuore insieme alla mia famiglia. È sempre difficile dire addio, è una parola che non voglio dire alla Lazio e alla gente perché li porterò sempre nel mio cuore. Mi mancherà, sì".

Che cosa si porta dentro della seconda avventura? "Quello che dico sempre: per me la Lazio è più di una squadra. Da quando sono arrivato a oggi ho vissuto un po’ di tutto: momenti bellissimi, incredibili e anche difficili. Quando non giocavo, la Lazio mi ha ripreso dandomi tutta la fiducia come se non fossi mai andato via. Questa è una cosa che vale più del calcio, più di tutto".

L'intervista è intervallata diverse volte da alcuni ex biancocelesti, che hanno giocato insieme al brasiliano nella Capitale. Il primo di questi video saluti è firmato Quassanga Bastos, difensore angolano, biancoceleste dal 2016 al 2020. L'intervista è poi ripresa chiedendo al giocatore cosa gli abbia dato Roma e la città in generale. "Affetto. Ovunque andavamo io e la mia famiglia siamo sempre stati abbracciati. L’Italia è il paese più bello del mondo, ma è l’affetto della gente che ci ha colpito di più. Cos'hanno in comune italiani e brasiliani? Siamo molto espressivi. Siamo rumorosi, parliamo forte ed è stato facile farsi amici qua. La parola che ho detto di più in romano? Aò".

Cosa ti mancherà di più nella tua quotidianità? "La mia routine era sempre rivolta al calcio. Abito sempre vicino a Formello, pensavo sempre all'allenamento, venire qui e pensare di incrociare sempre alcuni tifosi fuori".

Il secondo giocatore che ci ha tenuto a salutare il talento brasiliano, tra gli ex compagni è stato il bomber dell'Ecuador Felipe Caicedo. Uno stacco prima della domanda successiva che ha chiesto al Pipe se Lazio-Sampdoria del 2015 sia stata la sua migliore partita in biancoceleste. "Per la vittoria e per come mi sono sentito, ci sono state due partite contro Atalanta e Milan dello scorso anno. Abbiamo fatto una grande prestazione, ma come quella contro la Sampdoria è difficile".

Qual è il tuo Felipe Anderson preferito? È quello del 2014-15? "Individualmente sì. Però negli ultimi anni ero molto contento di partecipare tanto durante le partite. Ma come individualità dico quello".

Che cartolina ti porterai dietro tra tutti i derby che hai giocato? "Il mio primo. È un peccato che abbiamo pareggiato, ma è stato bellissimo. E poi quello in cui ho segnato e abbiamo vinto 1 a 0. Feci gol per un amico che purtroppo oggi non c’è più. Mi aveva detto che se avessi fatto gol dovevo esultare in quel modo: è stato un derby speciale".

Che Lazio lasci non solo rispetto a quella quando sei arrivato nel 2013, ma anche nella tua seconda esperienza? "Ambiziosa, che ogni anno cresce sempre di più, soprattutto in questi ultimi tre. Si vedeva la voglia in ogni allenamento e nelle nostre giornate insieme di voler vincere. Pure se quest’anno non è andato molto bene come lo scorso, però c’era la voglia di crescere e di competere a alto livello. Per me è cambiata tantissimo".

Tra i tanti compagni di squadra, chi era il più talentuoso in allenamento, che però faticava a esprimersi in partita? "Tantissimi, ma soprattutto tanti giovani perché a volte in partita soffrono la mancanza di fiducia in se stessi. A volte giocano poco, ma c'erano giovani che erano devastanti. Pedro Neto era molto forte in allenamento".

Il più simpatico invece? "Bastos! Ci faceva divertire tutti ballando e provando a scherzare".

Chi ha meno gusto nel vestirsi? Gila non vale, i compagni parlano solo di lui... "Tantissimi. Almeno metà della squadra ogni volta non va bene".

Chi ascolta musica discutibile? "Patric, ma è bravo. Fa il dj, mette la musica per tutti, ci fa divertire".

Il più forte con cui hai giocato? In passato avevi detto Lucas Leiva, confermi? "Sì, la fiducia che ci dava quando andava in un duello o quando veniva con la palla, oppure per quello che diceva. Era diretto e dava molta chiarezza in campo. Per tutto quanto devo dire che lui è stato il più forte". Una risposta perfetta perché dopo le parole di Felipe Anderson è seguito proprio il video messaggio di saluto da parte del mediano brasiliano, ex Liverpool, ritiratosi la scorsa stagione.

C'è qualcuno che vorresti ringraziare all’interno del club? Una persona che ti è stata vicina dall'inizio... "Klose, mi ha aiutato tanto da quando sono arrivato. Anche i brasiliani, Hernanes e Ederson. Quando sono arrivato mi hanno aiutato con la lingua, perché non la parlavo, ero anche infortunato e loro subito nei primi mesi mi hanno dato una forza incredibile con consigli e fiducia. Nel momento complicato dell'arrivo mi hanno subito dato una mano".

L'intervista è poi proseguita con il saluto da parte di Alessandro Fonte, membro dello staff tecnico laziale e Luigi Sinibaldi, voce di Lazio Style Channel, il canale ufficiale del club biancoceleste. "Luigi è incredibile, mi fa piangere. Lui è sempre stato calmo nei momenti difficili e quando ero arrabbiato o in difficoltà gli chiedevo cosa dire o fare e lui era sempre lì. Abbiamo vissuto le emozioni più intense. Lo ringrazio e non sarà mai un addio perché saremo sempre amici".

Sei stato amato fin da subito dai tifosi, c'è un aneddoto che ti è rimasto impresso? "Quello che mi ha colpito di più è chi si è fatto il tatuaggio, mi sembrava quasi esagerato (scherza ndr). Mi piace essere riconosciuto, lavoriamo anche per questo. L’affetto che ci hanno dimostrato è quello che conta alla fine. Sono felice per i gesti che hanno fatto. Il più importante è stato quando eravamo in momenti difficili, ci hanno sempre aiutato. Conterà sempre per me al di là del calcio. Mi hanno accolto sempre. Un coro che rimarrà impresso? Il mio mi colpisce sempre, ma il mio preferito è la Lazio mia è bellissima. Pure quando entriamo in campo che c’è la canzone, la Lazio ti entra nel cuore e lo vuoi dimostrare sempre. Guardiamo i tifosi cantare, i bambini, li vediamo in centro e ci entrano nel cuore. Li ringrazierò sempre".

A quale giocatore attuale della Lazio o a un tuo connazionale, a chi auguri di fare il percorso che hai fatto qui in biancoceleste? "A tutti auguro, se rimangono qui, di raggiungere traguardi e vincere trofei. Di questa rosa vedo molto bene Rovella, per me è uno dei più forti. È molto giovane e può fare un percorso incredibile qui. Prima di arrivare vedevo che Hernanes era famoso in Brasile e è venuto qui. Ho iniziato a seguire molto la Lazio perché nel suo miglior periodo in Brasile è venuto qui. Poter venire qui e giocarci insieme è stato un onore. Ha fatto tante cose belle anche con la Nazionale".

I saluti continuano con le parole dello chef Di Iorio, a cui segue la domanda inevitabile su quale sia il suo piatto della cucina italiana preferito: "La carbonara, ma lui ha provato a insegnarmi come cucinare, o anche come mangiare meglio. Ci siamo divertiti tanto. Come ha detto lui sarà un arrivederci con gli amici italiani perché tornerò sempre qua". Non solo le parole dello chef, anche quelle di Massimiliano Prezioso, a cui il Pipe brasiliano ha risposto: "A lui piace viaggiare e mi ha spiegato tante cose anche sul Brasile, posti che non conoscevo, oltre a posti qui in Italia. È uno degli amici che porterò per sempre".

Cosa racconterà a sua figlia della sua vita alla Lazio? "La porterò qua, passeremo sempre a Roma dove lei è nata. Vivrà tutta la storia con la Lazio, la porterò qui a Formello e all’Olimpico. Avrà sempre la magliettina della Lazio e sarà una tifosa".

Sei arrivato da ragazzo, te ne andrai come uomo, marito e padre. Cosa ha rappresentato la Lazio nel tuo percorso di vita? "Sono arrivato in un momento in cui noi uomini decidiamo tante cose. In questi dieci-undici anni, tutto quello che ho fatto nel calcio e nella mia vita è stato importante. Ho vissuto scelte decisive, ora sono anche padre e marito. Ho una moglie meravigliosa e questi undici anni sono stati fatti di scelte bellissime che danno una direzione alla mia vita. Sono stati quelli più importanti della mia vita, scelte che mi porteranno nella strada che volevo". A proposito di famiglia, l'ultimo video saluto per il fenomeno numero 7 della Lazio è firmato proprio dalla sorella e agente del giocatore stesso. Un video molto toccante, in cui a nome di tutta la famiglia, Juliana Gomes ringrazia il giocatore per quanto abbia fatto per tutti loro, abbracciando anche i tifosi laziali dicendo come questa, la Lazio, sarà sempre la loro casa. "Mia sorella? Quando ho iniziato ha lasciato tutto per aiutarmi, ancora oggi mi dice tutto quello che deve per farmi crescere bene. Il nostro rapporto è molto intensa, ma anche molto vera".

Un ultimo ringraziamento ai tifosi? "Aspetta un secondo che sennò qui mi metto a piangere... Voglio ringraziare i tifosi (si asciuga le lacrime ndr), sono stati anni incredibili. Vi chiedo scusa se alcune volte in alcune partite le cose non sono andate come volevamo. Abbiamo però sempre cercato di fare il nostro meglio. Ho provato a fare di tutto per rendervi felice e lo farò fino alla fine, fino all'ultimo minuto. Domenica è l’ultima partita e, se giocherò, darò tutto e sarà una giornata speciale perché vedrò lo stadio pieno. Vi saluterò tutti, sarò sempre uno di voi. Grazie per tutto quello che avete fatto per me e per la mia famiglia, loro vi amano. Mi hanno sempre detto che qui c’era qualcosa di speciale verso il Felipe Anderson calciatore e ragazzo. Noi vi porteremo sempre nel nostro cuore".

L'intervista si conclude mostrando al giocatore un montaggio fatto dal club, in cui riassume la traiettoria del brasiliano in maglia biancoceleste. Video che verrà poi pubblicato dalla Lazio sui suoi social e sulle sue piattaforme. "Grazie ragazzi - conclude l'intervista Felipe Anderson - grazie mille. Provo a contenermi, perché se comincio a piangere non parlo più (si commuove ndr). Vi porterò tutti nel mio cuore: ogni gesto, ogni piccola cosa. Non vi scorderò mai".

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