Lazio, Lotito: "Gli obiettivi si centrano, non si annunciano. Dobbiamo restare umili"
Le parole del presidente laziale dopo il successo contro la capolista Napoli: “Baroni è un grande lavoratore”
Roma, 10 dicembre 2024 – Il giorno dopo la grande euforia di Napoli, rimane in festa l'ambiente biancoceleste. Il successo del Maradona non è stato autoritario, ma un capolavoro di cinismo perpetrato ai danni di una squadra più forte e probabilmente anche più in forma, ma incapace di fare la differenza nella sfida specifica. La Lazio di Marco Baroni brilla non solo in Europa League, ma anche in campionato e resta agganciata al gruppo di vertice del campionato.
Non è però ancora il momento di festeggiare, lo ribadisce il presidente del club Claudio Lotito, intervenuto ai microfoni di Sky Sport direttamente dalla sede della Lega Serie A. Nonostante l'entusiasmo che sta scaldando l'ambiente capitolino, fa il lavoro del pompiere il numero uno della squadra cercando di non farsi prendere da troppa euforia. "Non voglio dare obiettivi. Gli obiettivi non si annunciano, si centrano. Non ho mai fatto proclami ma ho cercato sempre di parlare attraverso i risultati. Dico sempre che bisogna dare risposte alla gente. Abbiamo una delega in bianco e dobbiamo restituire qualcosa al tifoso, che deve essere orgoglioso".
Il presidente laziale si è però complimentato per il lavoro di Baroni, definendolo un grande lavoratore: "Lui è un combattente, io ho posto un problema estetico edonistico. La cosa importante è non esaltarsi mai e restare umili sempre. I successi arrivano grazie a quattro prerogative: spirito di gruppo, spirito di sacrificio, umiltà e determinazione. Ci deve essere ferocia agonistica, tutti insieme dobbiamo raggiungere l'obiettivo".
Lotito ha parlato poi dell'equilibrio della squadra: "Sorrido quando sento parlare di progetti e che serve tempo nel calcio: qui non dobbiamo costruire nessuna casa. La difficoltà è creare condizioni di equilibrio nello spogliatoio, dove non ci devono essere prime donne, ma tutti devono lavorare all’unisono. In estate abbiamo eliminato situazione pregresse, che avevano creato rendite di posizione che nel calcio non possono esistere. I giocatori devono scender in campo per far divertire la gente. Come dico sempre loro: se non ci fossero pubblico e i tifosi, voi non esistereste. Idem il presidente".
Il presidente laziale non vuole fare proclami rispetto alla partita contro il Napoli, un risultato che per lui vale zero, nonostante lo spettacolo in campo. "Nella mia vita ho sempre preferito parlare coi risultati. Ne parlavo col mio amico Aurelio De Laurentiis: il risultato conta zero. Le due squadre hanno combattuto fino alla fine tecnicamente e tatticamente, dando il massimo. È stato un vero spettacolo di calcio".
SI è provato anche a parlare di situazioni arbitrali, con gli episodi che non sono mancati al Maradona, ma il numero uno della Lazio non si esprime a riguardo: "Non parlo mai di arbitri perché non voglio dare alibi ai miei giocatori. Io di carattere sono uno che combatte contro le ingiustizie. L’importante è che il campo sia galantuomo e produca risultati in funzione del merito e delle potenzialità espresse".
Restando sul tema, l'intervento di Lotito si è concluso chiedendogli se sia arrabbiato per la squalifica di Castellanos, ma è un tema che il presidente non ha voluto affrontare, chiamandosi fuori da ogni polemica. "Non si tratta di essere arrabbiato o meno per la squalifica di Castellanos, meglio lasciar perdere. I fatti sono sotto gli occhi di tutti, fatevi una domanda e datevi una risposta. Non voglio entrare nel meccanismo delle polemiche. La Lazio fa delle considerazioni ma le fa in separata sede, non vogliamo creare nessun tipo di alibi, tu devi andare in campo e dare il 300%, poi si vede quello che succede. Io combatto contro le ingiustizie“.
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