Lazio: i biancocelesti emergono alla distanza e vincono una partita complicata

L'analisi del successo laziale al Ferraris

di FILIPPO MONETTI -
20 aprile 2024
I giocatori della Lazio festeggiano il gol vittoria contro il Genoa

I giocatori della Lazio festeggiano il gol vittoria contro il Genoa

Roma 20 aprile 2024 - Per mantenere viva la flebile fiamma della speranza di un posto in Champions League era necessario vincere e Tudor e i suoi ragazzi non hanno fallito il compito. Dalla trasferta di Genova, i biancocelesti escono con tre punti d'oro, strappati con le unghie e con i denti da una squadra tosta, ben allenata e terribilmente restia a cedere il passo davanti ai propri tifosi. Una vittoria di misura con il punteggio di 0-1 maturata dopo una sfida equilibrata, decisa dalla maggiore precisione della Lazio sottoporta.

Non tutta la partita è stata però in discesa per i capitolini. Sebbene infatti sulla carta, dal punto di vista tecnico, la bilancia penda in favore dei biancocelesti, i genoani già all'andata si erano tolti il gusto di fare lo sgambetto alla Lazio e a più riprese hanno sfiorato l'idea anche nella sfida di Marassi. Nel primo tempo infatti il pallino del gioco è a lungo in mano rossoblu, con tanti errori commessi però dal Genoa in fase di conclusione. Ekuban è un rebus molto difficile da risolvere per Casale e compagni, con Retegui molto bravo a offrire la sponda per il ragazzo di Villafranca di Verona, in scambi rapidi ed efficaci. Non solo questo però la fase arretrata dei liguri è tanto attenta quanto brava a trasformarla subito in azioni offensive. Questo nega spesso ai ragazzi di Tudor di portare tanti uomini in avanti in fase di possesso, merito delle ripartenze brucianti dei rossoblu. Proprio su una di queste i capitolini vengono graziati proprio da Ekuban, che sciupa il 3 contro 1 in favore dei suoi, calciando di un nonnulla largo.

Lo spavento del primo tempo desta la Lazio nella ripresa, la seconda frazione è infatti tutta di marca biancoceleste. Tante occasioni, ma poca precisione negli ultimi metri, fino all'azione del gol: un perfetto gioco corale guidato dai colpi di Felipe Anderson, Kamada e infine Luis Alberto. Il brasiliano infatti inventa il pallone filtrante per il giapponese, il quale si libera del marcatore con una finta e serve a rimorchio lo spagnolo. Il mago iberico è bravo a prendere la mira e a far filtrare il pallone in mezzo alle maglie rossoblu, realizzando il gol vittoria del match. Una rete gestita perfettamente dalla linea arretrata laziale fino al triplice fischio del direttore di gara.

Uno scontro equilibrato, dove una delle due squadre ha avuto il margine minimo e sfruttando gli episodi è riuscita poi a trasformarlo in tre punti. Se si guardano tutte le voci statistiche infatti, salvo quella del possesso di palla, si nota come la Lazio abbia quasi sempre il vantaggio, ma con un margine molto risicato. Solo sotto il punto di vista del palleggio i ragazzi di Tudor hanno ottenuto una superiorità schiacciante, con il 61% di possesso e 552 passaggi riusciti (85% di precisione), contro il 39% genoano e i loro 338 fraseggi completati (83% di precisione).

In zona gol il margine vede ancora avanti i capitolini, ma decisamente maggior equilibrio. Il Genoa è infatti più preciso, tirando 2 volte in porta su otto tentativi totali, mentre la Lazio solo in occasione del gol centra lo specchio della porta di Martinez sui suoi 13 tentativi totali. I biancocelesti possono però vantare maggiore qualità nelle loro occasioni, combinando per 0,95 xG contro gli 0,61 xG dei rossoblu. È vitale notare come la Lazio non sprechi la sua grande occasione da 0,48 xG, mentre il Genoa con Ekuban lascia sul piatto un tentativo da ben 0,28 xG. Confermando il cinismo laziale come vera differenza tra il pareggio e i tre punti ottenuti dai ragazzi di Tudor.

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