Lazio, Lotito: "Dobbiamo concentrarci sui nostri obiettivi. È cambiato l'atteggiamento"

Le parole del presidente laziale e di Luca Pellegrini intervenuti in regione ai microfoni dei cronisti

16 gennaio 2024
Claudio Lotito

Claudio Lotito

Roma 15 gennaio 2024 - La Lazio si prende una pausa dal campionato, prossima fermata la Supercoppa italiana che si giocherà in Arabia Saudita. Nella giornata di oggi il numero uno laziale, il presidente Cluadio Lotito è stato presente oggi in Regione per comunciare l'accordo di sponsorizzazione con la Regione Lazio proprio in vista della competizione che si giocherà il prossimo weekend a Riad, che porterà circa 300mila euro nelle casse del club. 

Disponibile ai microfoni dei giornalisti presenti, il presidente ha parlato anche del momento della squadra, in grande risalita e reduce da cinque vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia. "Nel momento in cui - afferma Lotito - prende corpo un progetto di crescita del mondo Lazio è giusto che proseguano, che si fa lo interrompiamo? Oggi dobbiamo essere tutti concentrati sul raggiungere gli obiettivi. Siamo in corsa su tutti e dobbiamo cercare di conseguirli, sennò si arriva vicini al traguardo e ci superano. Questo non andrebbe bene, perciò dobbiamo essere pratici, coniugare, oltre allo spirito sportivo, quello dei risultati, che è dettato dal raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. La squadra è cosciente di poter vincere dei trofei, ovviamente non mi riferisco allo Scudetto che siamo molto distanti, ma per il resto dipende da loro essere coscienti dei loro mezzi e metterli in campo al momento opportuno".

Parlando delle aspettative che il presidente ha per la Supercoppa, il numero uno della Lazio commenta così: "Se loro ci credono come nelle ultime partite... Non sono i risultati, ma è l'atteggiamento che è cambiato. Il motto della Lazio è di non mollare mai e mi pare che ora loro abbiano ripreso quello spirito. Tutti insieme indistintamente e indipendentemente. Mi auguro che sia l'inizio di un nuovo percorso e che rimetta al centro dell'azione calcistica nazionale e internazionale la Lazio".

L'intervento di Lotito si è concluso parlando in maniera approfondita anche del progetto Stadio, prossimo grande step sul cammino che il numero uno vuole intraprendere con il club capitolino. "Io ho chiesto al sindaco la disponibilità politica di affrontare questo tema, cosa che lui ha fatto. Presentai - prosegue il presidente della formazione Lazio - un progetto all'avanguardia circa 20 anni fa, ne avrebbero parlato in tutto il mondo perché aveva tre cose inusuali: l'approdo sul battello partendo da Castel Sant'Angelo, la stazione ferroviaria dentro lo stadio e lo svincolo autostradale vicino. Fu interpretato in modo diverso rispetto alle effettive necessità del club e dei cittadini della Regione Lazio. Io lavorai come Lega per redigere una norma che consentisse la realizzazione di stadi anche attraverso dei processi di compensazione di carattere urbanistico per creare condizioni di efficienza all'interno del sistema e non delle cattedrali nel deserto. Questa cosa non prese corpo, però istituimmo un ufficio preposto della Lega, che si occupa degli stadi. È fondamentale perché così ci si spoglia di interessi corporativi del territorio. Se ne occupano loro... Il Flaminio così non è idoneo, facciamo 45mila spettatori di media. Il prossimo stadio deve avere almeno 50mila posti. Abbiamo fatto un sondaggio sul Flaminio e stanno valutando tecnicamente le prospettive. Dopo, tra il dire e il fare, non per la volontà della società, ma per quello che verrà concesso... Se la politica decide che si deve fare, cercherà di trovare delle soluzioni per farlo, fermo restando la compatibilità tecnica perché non posso fare uno stadio per esempio al Colosseo. Adesso stanno studiando, è uno studio di pre-fattibilità, vedremo che cosa produce. Ci sono stati degli incontri preventivi con gli organi preposti e sulla base di questo mi pare di capire che, tranne qualche piccola situazione, non ci siano grandissimi veti. Anche perché sennò il Flaminio rimane un centro abbandonato... Ci saranno da valutare i parcheggi, come arrivarci e tutta una serie di situazioni di contorno. Dobbiamo creare le condizioni per una situazioni che sia vivibile e credibile in termine di fruibilità e ricavi. Non è un sasso lanciato, è una realtà".

Pellegrini: "Abbiamo imparato a giocare partite sporche. Io leader? Non mi sento ancora così"

Non c'è stato solo Claudio Lotito a disposizione dei giornalisti in occasione dell'accordo tra la Lazio e l'omonima Regione per la sponsorizzazione sulla maglia biancoceleste in occasione della Supercoppa. Ai microfoni dei cronisti ha infatti discusso del momento della stagione capitolina anche Luca Pellegrini. Arrivato lo scorso anno, precisamente a gennaio 2023 in maglia laziale, il ragazzo nato a Roma è da sempre tifoso del club e nelle ultime partite ha anche trovato continuità di utilizzo e rendimento sotto la guida di Maurizio Sarri, che ha voluto fortemente la sua conferma in estate.

Sul momento della stagione capitolina, con cinque vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia commenta così il terzino di fascia sinistra: "C'è tanto orgoglio. Alla fine - dice Pellegrini - portiamo un pezzo di quella che è la nostra storia. Essendo nato e cresciuto qui almeno fino ai 17/18 anni, l'orgoglio è tanto. Il fatto di partire bene quest'anno ci darà una marcia in più per quello su cui stiamo lavorando dall'inizio. Prima c'è riuscito meno bene, ora siamo siamo contenti di aver iniziato cosi il 2024".

Non solo campionato, questo fine settimana i biancocelesti giocheranno la Supercoppa e queste sono le sensazioni del giocatore prima di partire per l'Arabia Saudita dove si giocherà la Final Four di questa competizione. "Veniamo da tre risultati positivi nel nuovo anno, possiamo trovarci in un buon momento di forma. Siamo una squadra che ha imparato a giocare partite sporche, all'inizio dell'anno invece facevamo fatica".

L'intervista del terzino si è conclusa parlando anche dei rapporti all'interno dello spogliatoio, chiedendo se lui, da tifoso laziale, si senta o meno un leader di questa formazione. "Scherzando l'ho sempre detto ai compagni, anche se non mi sento ancora un leader. Bisogna però impegnarsi sempre al 100% e dare consigli ai propri compagni anche quando si è in disparte apparentemente. Poi giocando di più certe cose vengono naturali. Dal primo giorno mi sento parte del gruppo, ora mi sento solo una parte un po' più viva rispetto a tre mesi fa".

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