Lazio in cerca d'autore, il Monza avrebbe meritato il successo

L'analisi dell'incontro dell'Olimpico, la squadra di Sarri ancora lontana dalla macchina perfetta dello scorso anno

di FILIPPO MONETTI -
24 settembre 2023
Ciro Immobile a duello con Pablo Marí

Ciro Immobile a duello con Pablo Marí

Roma 24 settembre 2023 - Un'altra partita di campionato e un altro risultato non convincente per la Lazio. I biancocelesti si fermano nuovamente sull'1-1 all'Olimpico, ma questa volta l'umore è diametralmente opposto rispetto al pareggio di martedì contro l'Atletico Madrid. La formazione capitolina viene infatti fermata sul pari dal Monza, che gioca una partita disciplinata in difesa e molto creativa in attacco, meritando alla fine anche qualcosa in più del pareggio. 

La partita è divertente fin dal primo minuto. Ci si aspetterebbe una Lazio galvanizzata dal risultato europeo, almeno nelle prime battute dell'incontro, ma le schermaglie iniziali vedono prevalere la squadra brianzola, che con le sgasate sugli esterni costringe i capitolini a rientri rapidi. La squadra di Sarri può godere di talenti eccellenti come Zaccagni, che alla prima vera occasione, supera Ciurria, il quale per recuperare finisce con lo stendere l'ex Verona, causando un calcio di rigore molto ingenuo. Senza pietà dal dischetto Ciro Immobile, spiazzato Di Gregorio e Lazio avanti poco prima del quarto d'ora di gioco. 

Il gol in linea teorica dovrebbe dare ai laziali quella fiducia che sembra essere un po' mancata nelle prime uscite in Serie A, ma la realtà è diametralmente opposta. La squadra di Sarri perde metri di campo in favore dell'ottimo palleggio brianzolo. I ragazzi di Palladino reagiscono con tecnica e orgoglio al gol subito e hanno prima sul piede di Gagliardini, poi sulla testa di Ciurria l'occasione del pareggio: in entrambi i casi però la sfera si perde sul fondo, colpa di una scarsa precisione da parte dei ragazzi in maglia brianzola.

Una volta aggiustata la mira ecco però il pareggio. Minuto 35', altra accelerazione di Ciurria sulla destra, che semina il marcatore e mette in area una palla deliziosa per la corrente Gagliardini. Questa volta il tocco dell'ex Inter è preciso e lascia senza scampo Provedel. In virtù del pareggio ci si aspetterebbe una reazione dei ragazzi di Sarri, ma in realtà il secondo tempo è molto incerto. La Lazio non si risparmia alcune ottime accelerazioni, ma al tempo stesso fatica a contenere i cambi di ritmo della squadra biancorossa. Alla fine nessuno dei due attacchi riesce a vincere la resistenza avversaria, con biancocelesti e Monza che si dividono la posta in palio per l'1-1 finale.

Le statistiche dell'incontro

Equilibrio nel punteggio e parità nelle statistiche, ma se il calcio fosse come il pugilato, allora i cartellini dei giudici potrebbero propendere maggiormente per la formazione ospite. Il Monza vince con minimo margine la lotta per il possesso palla: 51% per i biancorossi contro il 49% della Lazio, con gli ospiti che mantengono il pallone per appena 1 minuto e venti secondi in più rispetto agli aquilotti. La squadra di Sarri è però più precisa nel fraseggio: 85% dei passaggi riusciti (435 su 512) contro l'84% (461 su 549) dei ragazzi di Palladino.

Incredibile come se però si vada a vedere il dato relativo ai tiri, la superiorità del Monza diventi evidente. I brianzoli tentano il doppio dei tiri totali rispetto alla Lazio (16 contro 8), e il quadruplo nello specchio (4 contro 1). Numeri che rendono il pareggio conclusivo un risultato quasi ingiusto per gli ospiti. Anche il dato degli expected goals infatti racconta di un Monza che avrebbe meritato il secondo gol a discapito dei capitolini. I ragazzi di Sarri infatti combinano per 1,02 xG contro gli 1,81 xG di quelli di Palladino, che avrebbero così meritato, almeno secondo le statistiche il raddoppio. 

La Lazio ha il pregio di correre di più rispetto agli avversari (121 km complessivi contro i 116 km degli ospiti), ma è anche più indisciplinata, con i 13 falli commessi contro i 7 del Monza, e più sprecona, con 10 palle perse, contro le sole 6 della squadra di Palladino. Finisce in parità invece il dato sugli ammoniti: due i cartellini gialli sventolati per parte da Rosario Abisso. 

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