Lazio: all'Olimpico vince la paura e le due squadre non si fanno male

L'analisi del pareggio tra Lazio e Napoli

di FILIPPO MONETTI -
29 gennaio 2024
Valentin "Taty" Castellanos

Valentin "Taty" Castellanos

Roma 29 gennaio 2024 - Un pareggio a reti bianche per una sfida sulla carta appassionante, ma nella realtà quasi priva di spunti. Lazio e Napoli si spartiscono la posta in palio all'Olimpico in uno 0-0 povero di emozioni, dove hanno vinto i tatticismi e la paura di perdere punti fondamentali nella corsa al quarto posto, che vorrebbe dire Champions League la prossima stagione. Il risultato non ha però accontentato nessuna delle due squadre: la Lazio ha fallito l'aggancio all'Atalanta al quarto posto, restando così a due lunghezze di distanza, il Napoli invece non lascia il nono posto, l'ultimo del trenino per l'Europa che conta.

Con la Curva Nord chiusa a causa dei cori razzisti nei confronti di Romelu Lukaku, lo stadio non si può definire vestito a festa per l'occasione, ma la risposta di pubblico è stata ugualmente importante, con la consapevolezza dell'importanza della sfida. Sarri sorride e riabbraccia Luis Alberto, ma perde Zaccagni e Immobile per le ammonizioni rimediate in Supercoppa, così al fianco di Castellanos, schiera Felipe Anderson a sinistra e Isaksen a destra. Dall'altra parte c'è Raspadori a guidare l'attacco, supportato da Zielinski e Politano, mentre la linea a tre davanti a Gollini è composta da Ostigard, Rrahmani e Juan Jesus. Sulla linea dei centrocampisti Di Lorenzo, con Demme preferito a Lindstrom al fianco di Lobotka.

Il primo tempo offre davvero poco dal punto di vista dello spettacolo. Le due squadre prediligono la fase difensiva e nonostante sia il Napoli ad avere principalmente il pallone tra i piedi, il palleggio partenopeo fa capolino raramente nella metà campo laziale. I biancocelesti invece prediligono il gioco in verticale, puntando molto sul talento e l'estro di Isaksen, tra i più pimpanti della partita, ma senza trovare particolari sbocchi. Le due uniche azioni pericolose di un primo tempo a tratti soporifero sono di marca laziale ed entrambe firmate dal danese- L'ex Midtjylland prima raccoglie bene il suggerimento di Luis Alberto e dal limite dell'area calcia alto di poco sulla traversa di Gollini, poi dalla sinistra attacca in dribbling la difesa campana, costruendosi bene il tentativo dai 18 metri, ma anche in questa occasione la mira è imprecisa. Da notare come entrambe le azioni nascano da azioni individuali: prima la giocata di Luis Alberto, che attira su di sé ben 4 avversari, regalando così lo spazio a Isaksen, poi dello stesso danese, quando si mette in proprio e tenta di sfondare la linea avversaria.

Il secondo tempo i capitolini provano a colpire a freddo la formazione avversaria. Il lancio di Cataldi per il movimento in attacco di Castellanos è preciso e l'argentino ringrazia, inventandosi un capolavoro: stop di petto e rovesciata per superare Gollini. Il pallone finisce in rete, ma tutto si ferma per la posizione di offside dell'attaccante laziale, il quale non è riuscito a completare il movimento a mezzaluna e a rientrare dal fuorigioco, prima di attaccare la profondità della difesa campana. Un vero dispiacere perché oltre alla bellezza del gol si sarebbe potuta sbloccare l'impasse del match e avere maggiori emozioni nel finale.

La partita infatti ha uno sviluppo lineare e privo di acuti fino al triplice fischio finale. Da segnalare solo il grande salvataggio di Ostigard sul tentativo, ancora una volta di Castellanos, con il colpo di tacco sul suggerimento di Isaksen. Un pareggio per 0-0 che offre davvero poco a entrambe le squadre. La Lazio ha provato con un paio di cambi ritmo a fare la differenza, ma molto spesso i protagonisti biancocelesti si ritrovavano troppo soli per poter fare la differenza tra le maglie napoletane, mentre i partenopei hanno provato a gestire ritmo e tempi di gioco, senza però mai affondare il colpo. 

Le statistiche della partita

I numeri di fine partita raccontano ancora una volta di come le due squadre abbiano scelto di non nuocersi a vicenda, con tante azioni interlocutorie, ma poche emozioni. Il Napoli può vantare un evidente predominio dal punto di vista del palleggio, avendo tenuto il pallone tra i piedi per il 61% del tempo contro il 39% della Lazio. Un dato che si riflette anche sul numero di passaggi effettuati, i campani infatti combinano per 591 fraseggi riusciti (90% di precisione), contro i 354 realizzati dai biancocelesti (86% di precisione).

Il possesso partenopeo però è molto sterile e raramente porta a vere occasioni da gol, non è un caso che gli azzurri trascorrano il 73% del tempo con il pallone tra i piedi nella propria metà campo. La squadra di Sarri è più diretta nel proprio gioco e fa fruttare meglio il proprio possesso, combinando per ben 10 tiri totali, contro i 5 dei ragazzi di Mazzarri. Nel complesso però è solo uno il tiro in porta di tutta la partita e a tentarlo sono i laziali. Polveri bagnatissime per gli attacchi, le cui però occasioni sono pochissime, come testimonia il numero degli expected goals. A fine partita infatti questa statistica racconta come i capitolini abbiano combinato per 0,41 xG, mentre i campani per solo 0,17 xG. Una partita insomma che sarebbe potuta sbloccarsi solo grazie a una prodezza individuale.

Altri numeri dell'incontro vedono una situazione disciplinare tutto sommato in equilibrio: appena 22 falli commessi, equamente divisi tra le due squadre in campo. Un ammonito in più per i biancocelesti con 3 giocatori terminati sul taccuino di Orsato, contro i soli 2 del Napoli. I capitolini recuperano molti più palloni, con 53 possessi riottenuti contro i 43 dei partenopei, il tutto vincendo anche più contrasti (12-9). I ragazzi di Sarri corrono di più (114 chilometri contro i 109 dei campani) e perdono meno possessi (7 a 9), ma nel complesso finiscono più spesso in fuorigioco (3 a 0).

Calciomercato: la Lazio punta forte su Rowe, ma il giocatore dice no

Il pareggio dell'Olimpico non ha però fermato gli uomini mercato capitolini, sempre a caccia di un nuovo esterno per completare le proprie rotazioni. Nelle ultime ore si sarebbe provato a sondare il terreno per l'esterno del Norwich, Jonathan Rowe, laterale da già 13 gol in questa stagione. La trattativa rischia però di morire sul nascere perché il giocatore, attualmente in Championship con i Canaries, non vuole sbarcare in Serie A, ma punta a giocarsi le proprie carte per raggiungere la Premier League già in questa sessione di mercato oppure in estate.

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