Lazio: si rivede la squadra di Sarri con gol, gioco e porta inviolata

L'analisi del successo dei biancocelesti all'Olimpico contro il Torino

di FILIPPO MONETTI -
28 settembre 2023
Matias Vecino festeggia il gol del vantaggio con i compagni

Matias Vecino festeggia il gol del vantaggio con i compagni

Roma 28 settembre 2023 - Non è ancora la Lazio capace di battere tutti e impressionare con la sua molte di gioco, ma è un inizio. Nella partita giocata ieri sera tra i biancocelesti e il Torino si sono riviste diverse qualità della squadra che lo scorso anno è riuscita ad issarsi al secondo posto alle spalle dell'irraggiungibile Napoli. Nonostante il pessimo avvio in campionato e le polemiche del post-Monza, la squadra sfodera una delle sue migliori prestazioni complessive, superando i granata con un 2-0 autoritario, in cui, oltre al gioco corale, sono tornate a brillare anche alcune individualità fin qui ancora in cerca di autore: su tutti Mattia Zaccagni e Felipe Anderson

Anche in questa partita ci mette un po' ad ingranare la squadra di Sarri. Il primo tempo è soporifero, con le due squadre che consumano gran parte dei duelli nella zona nevralgica del campo, concedendo poco o nulla allo spettacolo. Le due squadre si espongono poco e rischiano meno. Il predominio territoriale lo porta a casa la squadra di casa, ma questo non basta a convincere le decine di migliaia di tifosi allo stadio, che esternano la propria frustrazione con qualche fischio allo scadere del primo tempo.

La squadra di Sarri però reagisce nella ripresa e dopo un primo brivido in avvio di tempo, comincia a mettere sotto pressione la retroguardia granata, gravata alleggerita nella sua qualità, purtroppo, dall'infortunio occorso a Buongiorno. Il gol nasce da un guizzo di Vecino, che sul cross di Lazzari anticipa il difensore con il piede e trafigge Vanja Milinkovic-Savic. Un gol sporco, di quelli che segnava spesso l'altro Milinkovic-Savic, quello che vestiva la 21 biancoceleste. La rete del vantaggio per i laziali è però un vero e proprio sblocco mentale, perché da lì in poi si rivede quella qualità di gioco che aveva contraddistinto la formazione capitolina nella scorsa stagione.

Forse è un gioco del destino, forse no, ma proprio nel momento in cui si rivede la Lazio ammirata lo scorso campionato, due dei protagonisti dell'annata passata si mettono in mostra. Felipe Anderson indovina il passaggio filtrante perfetto per Mattia Zaccagni, che si trova così a tu per tu con il portiere granata, che trafigge inesorabilmente per il gol che sigilla il risultato sul 2-0 finale. Negli ultimi minuti di partita ci sono quasi più chances per il triplo vantaggio laziale, che non per il tentativo di rimonta torinese. Da segnalare la splendida rovesciata di Castellanos su cross di Isaksen, che termina la propria corsa a pochi centimetri dalla porta del Toro.

I dati della partita

Per quanto la Lazio abbia fatto rivedere qualche lampo della sua miglior versione, per Sarri la strada da fare è ancora ampia. I numeri della partita infatti non legittimano il successo biancoceleste, quanto invece dice il punteggio. La realtà dei numeri dell'incontro dell'Olimpico infatti raccontano una partita da sostanziale zero a zero, con i numeri delle squadre costantemente in equilibrio. Si parte dal possesso di palla, dove il conto finale racconta di un 50-50 nelle percentuali di fine partita, figlio di 448 passaggi riusciti su 518 per la Lazio (precisione 85%), mentre per il Toro sono 443 i fraseggi riusciti sui 512 provati (precisione 86%). 

Anche il numero dei tiri è in equilibrio, con i granata che ci provano per 7 volte, mentre i capitolini solo 6. Più precisi però i tentativi laziali: 3 nello specchio contro solo 2 degli ospiti. Numeri molto risicati, se si conta che nonostante la mole di tiri così ristretta, la Lazio abbia prodotto ben due gol. Non è un caso che anche gli expected goals non si sbliancino in favore dei laziali: i capitolini infatti combinano per meno di un gol, 0,77, contro l'appena 0,21 dei torinesi. Questi numeri ci raccontino come la Lazio non avrebbe mai meritato di perdere, ma altrettanto come il merito della vittoria non sia così convincente. 

I tre punti però restano e questi danno nuovo slancio alla stagione laziale. Una spinta morale che sarà necessaria, visto che sabato i ragazzi di Sarri voleranno a San Siro, dove affronteranno il Milan capolista in un match tanto importante quanto complicato.

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