Lazio, Tudor al lavoro su attaccanti e atteggiamento

Il croato pronto a una piccola rivoluzione nel raparto avanzato per una squadra biancoceleste da rimonta

di FILIPPO MONETTI -
26 marzo 2024
Gustav Isaksen

Gustav Isaksen

Roma, 26 marzo 2024 – Si interrompono per oggi gli allenamenti a Formello, ma non si ferma di certo il lavoro di Tudor. Nonostante il giorno di riposo infatti il tecnico continua a studiare la formazione biancoceleste del domani a caccia degli equilibri giusti per ridare linfa a una formazione apparsa spenta nelle ultime uscite con Sarri in panchina. Sebbene infatti a cogliere a l'occhio delle sessioni tecnico tattiche sia il cambiamento della composizione difensiva da quattro a tre uomini, l'allenatore ex Marsiglia è pronto a ridisegnare anche tutta la manovra offensiva biancoceleste, nel tentativo di dare una scossa ai giocatori e all'ambiente.

Non più un tridente puro, con due esterni offensivi il cui compito era allargare il fronte, isolandosi per l'uno contro uno sugli esterni, ma due trequartisti, schierati più vicini al centro del campo così da poter dialogare con la punta. Non solo questo, ma anche la possibilità in caso di necessità di poter giocarsi la carta dei due centravanti puri, sostenuti da un solo rifinitore in zona d'attacco. Due modi di interpretare il reparto avanzato molto diversi da quello di Sarri, che potrebbe andare a scardinare equilibri e gerarchie fin qui considerate intoccabili. Per il tecnico toscano è stato infatti impossibile prescindere da Felipe Anderson sulla fascia destra, mentre Tudor ha subito puntato su di lui per il centro sinistra, dove giocando a piede invertito può diventare ancor più pericoloso in zona gol o assist.

Occhio però alla competizione per il ruolo, perché c'è chi con Tudor quel ruolo lo ha già ricoperto: si tratta di Mattia Zaccagni. Proprio sotto la guida del tecnico all'Hellas Verona il ragazzo classe '95 ha visto sbocciare il proprio talento, giocando per tutta la stagione come centro sinistra sulla trequarti nel 3-4-2-1 dell'allenatore balcanico. Con Sarri si è trasformato da trequartista ad ala d'attacco pura e ora dovra fare un piccolo passo indietro sul proprio sviluppo tattico, per continuare la propria crescita. Sotto la guida dell'allenatore toscano Zaccagni si è scoperto molto prolifico in zona gol, chiudendo lo scorso anno a quota 10 marcature in Serie A, chissà se un ritorno nella corsia centrale del campo renderà il suo gioco ancora più efficace negli ultimi venti metri di campo.

L'azzurro non è però il solo che potrebbe giovare di questo cambio modulo. Isaksen infatti con Sarri non ha mai visto sbocciare il proprio amore tecnico. Nessuno ha mai negato le sue qualità, ma il danese è sempre stato considerato una seconda scelta dall'allenatore toscano. Nonostante il minutaggio inferiore rispetto alle aspettative l'ex Midtjylland ha conquistato le prime convocazioni con la Nazionale maggiore e proprio dal ritiro della formazione scandinava scalpita. Fin qui non è riuscito a trovare continuità, lasciando solo qualche lampo del proprio talento, ma briciole rispetto a quanto ammirato la scorsa stagione in patria, quando segnò la bellezza di 22 gol con 9 assist tra tutte le competizioni, facendo volare la formazione della città di Herning. Avvicinarlo alla corsia centrale del campo potrebbe innescare maggiormente il suo dribbling e chissà, magari accenderlo in zona d'attacco, mettendo in mostra tutte le qualità fin qui viste solo a intermittenza.

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