Lazio: fatica e sofferenza nonostante l'uomo in più, tre punti preziosi al Via del Mare

L'analisi del successo laziale contro il Lecce

di FILIPPO MONETTI
24 dicembre 2024
Adam Marusic realizza di testa il gol vittoria contro la Juventus

Adam Marusic realizza di testa il gol vittoria contro la Juventus

Roma 24 dicembre 2024 - L'importante non è solo come si arriva al risultato finale, ma in un campionato lunghissimo da ben 38 partite, a volte basta raggiungere l'obiettivo base del giorno. La Lazio vince ma non convince nella sua trasferta del Via del Mare contro il Lecce. I capitolini hanno ragione dei giallorossi salentini grazie a un gol alle soglie del novantesimo di Adam Marusic, il quale fissa il risultato sul definitivo 1-2 laziale. La partita però si era messa in discesa per gli ospiti, che nonostante questo non sono riusciti a tradurre in risultati il vantaggio tecnico e numerico, specialmente nella seconda parte di gara, al contrario esponendosi al contropiede compatto e rapido dei ragazzi di Marco Giampaolo

Marco Baroni non ricorderà questo suo ritorno a Lecce come il suo migliore di sempre, ma senza dubbio può anche sorridere per diversi aspetti. Dal ritorno al gol di Castellanos, al carattere della squadra capace per non dare per persi i tre punti della partita. La capacità di soffrire e di reagire a momenti difficili e anche la grande qualità di poter trovare colpi vincenti estemporanei, proprio come quello del montenegrino, che possono vincere la partita in momenti di confusione. Insomma il tecnico toscano non può esultare per la migliore prestazione dei suoi ragazzi, ma è tipico delle grandi squadre quello di riuscire a vincere anche le partite dove il proprio sistema di gioco non funziona e al Via del Mare è successo proprio questo.

Stando a quanto visto in campo, il momento migliore della partita per i biancocelesti arriva nella fase centrale del primo tempo. In quella frazione di gioco il Taty Castellanos è molto ispirato, diventando il fulcro delle manovre biancocelesti. Spesso è lui a iniziare l'azione, quando non si mette in proprio e prova a fare la differenza negli ultimi metri, non solo cercando il gol, ma molto spesso provando con il passaggio vincente a regalare assist per i compagni. La difesa leccese in qualche modo regge per tutta la prima frazione, salvo poi capitolare nel finale di frazione, quando il duello tra Falcone e Castellanos è vinto proprio da quest'ultimo, costringendo Guilbert a sacrificarsi, parando lui il tiro e ricevendo cartellino rosso e rigore. Dal dischetto il sudamericano realizza il gol e sulla carta chiude la pratica del match.

Questo è però un errore di valutazione grave da parte dei biancocelesti rispetto ai rivali. Nella ripresa infatti i giallorossi fanno molto bene squadra e gli accorgimenti tattici di Giampaolo, insieme una rilassatezza extra nel palleggio laziale, regalano chances in ripartenza ai giallorossi. Pierotti e Tete Morente si scatenano sulle corsie e i contropiedi vengono gestiti con sempre maggiore difficoltà da parte dei laziali, fino a quando non capitolano sul bellissimo destro al volo proprio dello spagnolo ex Elche: un missile imprendibile per Provedel che vale il pareggio momentaneo dei padroni di casa. 

Doccia gelata per la Lazio che non si aspettava di rimettere in discussione il vantaggio acquisito. Ne risulta un lungo ma sconnesso possesso biancoceleste. C'è tanta confusione in campo ed è evidente come i ragazzi di Baroni ci mettano parecchio ad adattarsi alle nuove situazioni in campo. Serve un episodio e alla fine ci pensa il più esperto, il veterano del gruppo, l'uomo che non ti aspetti. In maniera analoga alla rete di Morente, Marusic calcia di prima intenzione su una prima respinta della difesa avversaria e trova l'angolo basso vincente dove Falcone non riesce a intervenire. Gol da tre punti per il balcanico al Via del Mare. Sul finale anche un pizzico di fortuna a salvare Provedel e compagni, con il colpo di testa di Kaba sulla traversa e la ribattuta di Pierotti clamorosamente sul fondo da distanza ravvicinata.

La Lazio fatica e anche i numeri dell'incontro ne sottolineano le difficoltà, raccontando una partita molto combattuta dove i biancocelesti non hanno fatto fruttare l'uomo in più. Al netto di un possesso sproporzionato in favore dei capitolini, con un 60% di tempo palla al piede, dove combinano per 458 volte con successo, ovvero l'88% dei tentativi totali. Dall'altra parte però il Lecce punta molto sulle sue individualità per gli strappi più importanti e nel 40% con il pallone al piede realizza 270 fraseggi, con una precisione del 77%. Se però dal punto di vista del fraseggio gli ospiti sembrano legittimare i tre punti, il discorso è molto più al limite per quanto riguarda i dati d'attacco.

In zona gol infatti la Lazio ha il margine sul Lecce, è chiaro, ma se si considera come i biancocelesti abbiano giocato per un tempo intero con l'uomo in più, il margine è davvero risicato. Sono infatti 13 i tentativi totali dei laziali, di cui 7 nello specchio della porta, mentre il Lecce tocca quota 11 tentativi totali, di cui 2 nella porta avversaria. Numeri di altissimo livello visto lo sviluppo della gara, confermati anche alla voce statistica degli expected goals. Sotto questo numero infatti la Lazio combina per 1,95 xG, contro gli 1,09 xG dei salentini, che davanti ai loro tifosi hanno venduto carissima la pelle.

Ora per fortuna della Lazio la pausa natalizia permette di rallentare quantomeno il ritmo elevatissimo di partite seguito nelle ultime settimane. Un calendario serrato, probante sia in termini fisici, sia in termini psicologici, che però ha visto i capitolini non perdere per ora il trenino di vertice della classifica. La chiusura dell'anno per la i biancocelesti sarà tutto fuorché semplice: il 28 dicembre all'Olimpico arriva la macchina perfetta di Gasperini: quell'Atalanta inarrestabile negli ultimi due mesi e capolista di Serie A. Un vero e proprio spettacolo pirotecnico prima dell'ultimo dell'anno che mette in palio la chance di accorciare ulteriormente la classifica e rendere sempre più vivido il sogno, quello con la "s" maiuscola, che a fine anno cuce il tricolore sul petto di chi lo riesce a coronare. 

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