Le strategie della Recanatese. Filippi può essere il primo tassello

L’allenatore siciliano ha convinto la dirigenza e gode della fiducia di buona parte del direttivo

25 maggio 2024
Le strategie della Recanatese. Filippi può essere il primo tassello

Le strategie della Recanatese. Filippi può essere il primo tassello

Giacomo Filippi ha toccato con mano la possibilità di raggiungere l’agognato obiettivo e, per lui, sarebbe stata una mezza impresa. L’allenatore di Partinico, semi-sconosciuto alle nostre latitudini, ha preso la squadra nel periodo più buio, a metà febbraio, appena reduce da una delle sanguinose sconfitte casalinghe che stava accumulando, una dietro l’altra. L’elettroencefalogramma, in quel periodo, era quasi piatto e si aveva la pessima sensazione che qualcuno si stava rassegnando all’inevitabile. Un atteggiamento sconcertante di una squadra che, dopo un inizio stentato, aveva infilato exploits a ripetizione. L’esordio del tecnico siciliano ad Arezzo è stato, in realtà, sulla falsariga delle ultime prestazioni, poi, pian piano, con pazienza, lavoro e tanto buon senso ha tentato di rimettere in linea di galleggiamento una navicella che imbarcava acqua da tutte le parti. Ha rimesso insieme i cocci, si è guadagnato la stima di uno spogliatoio che, negli ultimi anni, è stato il valore aggiunto della Recanatese e si è iniziato a risalire la china. Complice anche qualche accorgimento tattico il reparto arretrato, vero e proprio settore dolente dell’annata giallorossa, ha trovato un suo equilibrio: sono arrivati i primi risultati, almeno al Tubaldi, mentre le trasferte, con l’eccezione di Pineto sono rimaste un tabù. Il suo consuntivo finale è stato di 17 punti in 14 partite (playout compresi), frutto di 5 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte con alcune prove da incorniciare (Pescara e Carrarese in primis) ed altre da dimenticare (su tutte la debacle, senza attenuanti, di Olbia). Un bilancio dignitoso, onorevole che, rapportato nell’arco delle 38 gare di regular season avrebbe probabilmente condotto alla salvezza. Oltre tre mesi fa la sua scelta fu, per molti aspetti, sorprendente: per tante stagioni vice di Boscaglia, esordì da capo allenatore nel Palermo prendendosi il lusso di vincere un derby e Catania e portando i rosanero ai playoff. Poi ebbe scarsa fortuna, soprattutto a Viterbo, dove fu esonerato dopo 13 partite. Alcune mosse, tra cui la sostituzione di Melchiorri con Raparo nella fatal Pesaro quando mancava oltre mezz’ora al triplice fischio, restano scarsamente comprensibili però ha avuto l’indubbio merito di rivitalizzare una squadra che, nel pieno del tunnel di una crisi che sembrava infinita, appariva di un’arrendevolezza disarmante. Resta anche per lui, il "tuffo al cuore" della rete di Pucciarelli al 94’ e, nel lavoro, si viene sempre giudicati dal raggiungimento o meno, dei traguardi prefissati. Molto dipenderà dalla categoria che la Recanatese sarà chiamata a disputare il prossimo anno ma Filippi gode della fiducia di buona parte del Direttivo. E dunque potrebbe restare, a prescindere.

Andrea Verdolini

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