Lo spettacolo degli altri. Spagna bella e fortunata. Ai tedeschi resta la rabbia

Wirtz risponde a Dani Olmo, Merino ai supplementari batte la Germania. Ma l’arbitro Taylor, che affossò la Roma, non vede un mani in area di Cucurella.

di MATTIA TODISCO -
6 luglio 2024
Spagna bella e fortunata. Ai tedeschi resta la rabbia

Spagna bella e fortunata. Ai tedeschi resta la rabbia

SPAGNA

2

GERMANIA

1

dts

SPAGNA (4-3-3): Unai Simon 6,5; Carvajal 5,5, Le Normand 6 (1’ st Nacho 6,5), Laporte 6,5, Cucurella 5; Pedri sv (8’ pt Dani Olmo 8), Rodri 7, Fabian Ruiz 7 (12’ pts Joselu sv); Yamal 6,5 (18’ st Ferran Torres 5,5), Morata 6 (35’ st Oyarzabal 6); N. Williams 6,5 (35’ st Merino 7). Ct: De La Fuente 6,5.

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer 6; Kimmich 6,5, Rudiger 5,5, Tah 6 (35’ st Muller 6), Raum 5,5 (12’ st Mittelstadt 6,5); Emre Can 5,5 (1’ st Andrich 6,5), Kroos 6,5; Sane 5,5 (1’ st Wirtz 7,5), Gundogan 5,5 (12’ st Fullkrug 6), Musiala 7; Havertz 5,5 (1’ pts Anton 6). Ct: Nagelsmann 6.

Arbitro: Taylor (Ing) 4.

Reti: 6’ st Dani Olmo, 44’ st Wirtz, 14’ sts Merino.

Note: ammoniti Rudiger, Raum, Le Normand, Andrich, Kroos, Mittelstadt, Ferran Torres, Unai Simon, Schlotterberg, Wirtz, Rodri, Undav. Espulso: 18’ sts Carvajal (S) per doppia ammonizione.

Si prevedeva spettacolo e tale è stato. Vince la Spagna, a un passo dai rigori, contro una Germania che lascia l’Europeo da padrona di casa, sconfitta con l’onore delle armi. Una girata aerea di Miguel Merino ai supplementari lancia gli iberici in semifinale, pochi minuti dopo un rigore non assegnato ai tedeschi che farà discutere.

L’arbitro è Taylor, i cui tifosi della Roma avranno imperituro ricordo dopo la finale di Europa League 2023. L’inglese non convince: si perde più di un giallo per strada (e sì che ne tirerà fuori parecchi), tra cui uno dopo pochi secondi per un fallo di Kroos che costringe Pedri a lasciare dolorante il campo a Dani Olmo. È il segno di una sfida agonisticamente tosta, a contorno di valori tecnici che fanno arrossire, pensando agli azzurri da tempo a casa. Per avere una proposta al top manca solo un pizzico di concretezza nei metri finali. Giusto Neuer deve sforzarsi per stoppare Nico Williams lanciato a rete, intervento annullato da una posizione di fuorigioco che sarebbe stata tutta da verificare al Var. In qualche modo l’estremo difensore si salva anche su Dani Olmo dalla distanza, con più fatica di quanto dovrebbe.

Nagelsmann non è contento. Si presenta ad inizio ripresa con Andrich e Wirtz. La precisione al tiro sembra un tabù. Ci pensa Dani Olmo a spezzare la maledizione, su invito di Yamal, piazzando il piattone chirurgico alla destra di Neuer. Vantaggio meritato dagli iberici, capaci di rintuzzare il primo tentativo di reazione dei padroni di casa, ma poi progressivamente schiacciati verso la propria porta. Con l’ingresso di Fullkrug le traiettorie si alzano. Per la Spagna si aprono spazi in contropiede, che De La Fuente affida a Ferran Torres (per Yamal) perdendo imprevedibilità.

Contrariamente alle attese la grande occasione per il “9“ della Germania capita palla a terra e finisce con un clamoroso palo a Unai Simon battuto. Gli iberici fanno densità, persino eccessivamente. Al ct spagnolo mancano risposte dai subentrati e il baricentro arretra ogni minuto che passa, finché Kimmich non indovina la sponda e Wirtz la girata che rimette tutto in parità. Vale i supplementari, in cui il fenomeno del Leverkusen liscia il palo sfiorando il replay. Taylor nega un clamoroso rigore per fallo di mano di Cucurella e il Var non lo corregge. La Germania merita, la Spagna segna. Con Merino, invisibile fino a quel momento, ma il cui inserimento arriva quando più serve. Fullkrug, sul lato opposto, mette fuori l’ultima preghiera in un’azione fotocopia. Questione di centimetri.

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