L’unica marchigiana a fare punti è la squadra di Pagliari che dopodomani è chiamata a confermarsi contro la Juve U23. La Recanatese barcolla ma non molla mai. A Pontedera una squadra viva e di carattere

Toscani più intraprendenti specie nella ripresa. Ora i giallorossi attesi. da un vero tour de force.

25 settembre 2023
La Recanatese barcolla ma non molla mai. A Pontedera una squadra viva e di carattere

La Recanatese barcolla ma non molla mai. A Pontedera una squadra viva e di carattere

Riflessioni post-gara con il Pontedera ed alla vigilia della terza trasferta consecutiva, dopodomani, per il recupero con la Juve Next Gen. Anzitutto, nell’amarissimo sabato delle marchigiane, i giallorossi sono stati gli unici ad aver mosso la classifica e non è un particolare da poco, considerata anche l’ottima impressione suscitata da un Pontedera che, nella ripresa, sembrava avere l’argento vivo addosso specie con qualche giovane di grande prospettiva, Ianesi in primis, cercatissimo dai suoi compagni. Un risultato positivo al "Mannucci" è quindi da archiviare con grande soddisfazione ma, per onestà, va detto pure che quello spirito di Fermo, reclamato da Pagliari, si è visto solo a tratti e tutta la squadra ne ha risentito. Inoltre i toscani si sono presentati privi delle loro due principali colonne difensive, Espeche e Martinelli ma forse non se n’è approfittato a sufficienza. A metà campo poi, soprattutto di fronte ad elementi di esperienza come Catanese o di buon dinamismo come Benedetti e Perretta si è avvertito più di altre volte, un gap fisico inequivocabile: Prisco e Morrone, per restare alle loro latitudini, ci mettono "anema e core" ma può non bastare ed allora si va incontro a miss-match, molto complessi da risolvere. Aggiungeteci che servirebbe, come il pane, un Gomez al top della condizione e, complice anche l’infortunio subito al 95’, per ora…non se ne parla. Altro aspetto, sottolineato dal Mister in sala stampa, riguarda il nuovo modulo tattico, il 3-5-2 sperimentato con successo, martedì scorso nel derby di Fermo e che, necessariamente, ha bisogno di tempo per essere assimilato al meglio: "Sono cinque giorni che stiamo giocando in questo modo, ha detto Pagliari e ci sono molte cose da mettere insieme e non possiamo che fare…allenamenti su allenamenti. Ci sono dei meccanismi particolari, rispetto al 4-2-3-1 di prima e quindi dobbiamo lavorare. Soprattutto però dobbiamo compattarci di più su certe situazioni". Il problema è che il calendario adesso assomiglia ad una sorta di tour de force ed il tempo è dunque tiranno. Nel frattempo, mentre Sbaffo scalpita per una maglia da titolare che potrebbe ritrovare mercoledì ad Alessandria (campo a lui davvero propizio) c’è Melchiorri uscito anzitempo per una distorsione impossibile da smaltire in tempi così ravvicinati. Se ci mettiamo poi il grave ko ad Alessio Re che lo costringerà allo stop almeno sino a Primavera inoltrata si comprende come il quadro della situazione non sia completamente roseo. Ultima considerazione: 7 gol subiti in 4 partite e causati, talvolta, da errori assolutamente rivedibili non fanno dormire sonni tranquillissimi. Un dato che al coach non sarà sicuramente sfuggito.

Andrea Verdolini

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