#MAIPIÙ, La Serie A Femminile dice basta alla violenza di genere

La Divisione Serie A femminile lancia #MAIPIÙ, una campagna di un anno contro la violenza di genere, con minuto di silenzio e hashtag sui campi di gioco. Un monito forte per sensibilizzare su un tema che riguarda tutti. #QSCalcio.

di GIACOMO GUIZZARDI -
14 settembre 2023

Una voce, un urlo, chiaro, forte e dritto al punto: la Divisione Serie A femminile dice basta, anzi #MAIPIÙ, e lo fa dando il via ad una campagna permanente ("durerà un anno", spiega la presidente della Divisione Federica Cappelletti, nella foto) contro la violenza di genere, già a partire da questo weekend. Sui campi della Serie AeBay, il massimo campionato femminile italiano, verrà infatti rispettato un minuto di silenzio in memoria delle, fin qui, 79 vittime di femminicidio, con cartellonistica e relativo hashtag della campagna. La prima gara ‘protagonista’ in tal senso è quella tra Pomigliano e Juventus: "Una campagna che coinvolgerà tutti i campi della serie A femminile - spiega Cappelletti - e che nasce da una decisione mia e della Divisione tutta. Sarà una campagna in ricordo di tutte le vittime di femminicidio e con lo scopo di sensibilizzare su un tema che è diventato di tutti. Che è un problema di tutti. Un monito contro la violenza di genere che vogliamo urlare partendo dagli stadi".

"Siamo un movimento di donne - prosegue Cappelletti - e ci sembrava opportuno che questo messaggio partisse da noi, in maniera forte. Dedicando così un pensiero a tutte le donne uccise dall’inizio dell’anno e a coloro che ancora oggi vivono nel terrore, venendo violate da un punto di vista psicologico e fisico e offese su diversi aspetti".

Una campagna che vedrà, nel suo svolgimento, diverse iniziative: "Nel weekend verrà rispettato un minuto di silenzio, con l’hashtag #MAIPIÙ che campeggerà sullo striscione che sarà portato dalle calciatrici prima del fischio d’inizio. Speriamo che questa campagna riesca poi ad abbracciare tutto il mondo del calcio, ivi compreso quello maschile".

Intanto si parte dalla Serie A femminile: "Vogliamo urlare il nostro disagio e accendere i riflettori su un tema che riguarda tutte noi. Durante l’anno cercheremo di sostenere anche le figlie e i figli delle donne vittime di femminicidio, un problema tutt’altro che marginale. L’idea è quella di arrivare, grazie all’aiuto dello sport e delle scuole, all’interno delle famiglie di ragazze e ragazzi"

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