Paolo Maldini denuncia: “Censurata la mia intervista a Radio Serie A”

L’ex capitano e dirigente del Milan: “Gravi comportamenti ingiustamente subiti”. Il giornalista Alessandro Alciato sui social aveva parlato di “pressioni per non mandarla in onda”

14 maggio 2024
Paolo Maldini

Paolo Maldini

Milano, 14 maggio 2024 – L’intervista prima pubblicata sul canale ufficiale YouTube della Serie A, poi scomparsa per un giorno e infine tornata nuovamente online. Subito dopo il post del giornalista Alessandro Alciato, che sui social aveva parlato di “pressioni per non mandarla in onda”. Insomma, l’intervento di Paolo Maldini a Radio Serie A è diventato un caso.

E ora l’ex capitano e dirigente del Milan passa al contrattacco. In una nota si legge che “a fronte della nota censura alla intervista presso Radio Serie A (ovvero la Radio Tv ufficiale della Lega serie A calcio) dello scorso 9 maggio, comunica di avere già incaricato il suo difensore per la propria tutela da tali gravi comportamenti ingiustamente subiti”.

Nella stessa nota si precisa che “l'avvocato Danilo Buongiorno, a nome e per conto del signor Paolo Maldini, diffida chiunque dalla reiterazione di tali comportamenti e si riserva, se del caso, ogni azione a tutela del proprio cliente; ed a difesa del diritto fondamentale di libertà di espressione”.

Il giornalista Alessandro Alciato, che aveva realizzato l'intervista e poi ha interrotto la collaborazione con la piattaforma, rivolgendosi a Maldini aveva anche aggiunto: “La tua libertà di pensiero fa sempre la differenza”.

Nell’intervista Paolo Maldini, leggenda rossonera, aveva parlato della sua “estrema passione per il Milan”, ricordando anche il recente passato da direttore dell’area tecnica del club. Ma a far discutere, in particolare, il passaggio sull’Inter campione d’Italia: “Cosa ha avuto in più? La società: è la struttura sportiva che determina il futuro dell'area sportiva. Ed è stata gratificata con contratti a lunga scadenza: c'è stata una strategia. Si dà poca importanza alla gestione del gruppo, si considerano i giocatori della macchine, ma per produrre hanno bisogno di qualcuno dietro che li aiuti”.

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