Massimo Gadda critica l'immobilismo societario dell'Ancona: "Così è impossibile lavorare"

Il tecnico dell'Ancona, Massimo Gadda, esprime preoccupazione per l'instabilità societaria che rischia di compromettere i risultati.

di GIANMARCO MINOSSI
17 aprile 2025
Massimo Gadda

Massimo Gadda

"Vedo attorno all’Ancona un immobilismo preoccupante e tutto questo rischia di vanificare quanto di buono abbiamo fatto in questi mesi sul campo". Massimo Gadda per la prima volta è un fiume in piena. La sfida di oggi contro il Fossombrone passa inevitabilmente in secondo piano nel corso della conferenza stampa di ieri allo stadio Del Conero, dove il tecnico, assieme al DT Vincenzo Guerini e al DG Francesco Ancarani, ha espresso forte preoccupazione per l’attuale instabilità societaria. Gadda fa un’analisi del problema a tutto campo, partendo dalla scorsa estate, ovvero quando partì la sua avventura da tecnico biancorosso: "Già in estate avevo detto che i risultati del campo sarebbero passati in secondo piano rispetto a quanto sarebbe accaduto in società. Al di là di questo, qui c’è un immobilismo totale e questo mi dispiace tanto: noi non siamo stati scelti da nessuno in società, ma dal sindaco e questa è una situazione anomala", dice Gadda alla presenza dei due soci di minoranza Massimiliano Polci e Gianluca Brilli. Se nel corso del campionato il tecnico ha praticamente quasi sempre soprasseduto su tematiche societarie, a due giornate dal termine del campionato il discorso non può non essere toccato e Gadda stesso non nasconde la sua amarezza: "Dopo nove mesi intorno a noi c’è il nulla: secondo me c’è una mancanza di stima nei nostri confronti. Bisogna strutturarsi in anticipo e dare un’organizzazione alla società: altrimenti l’Ancona non crescerà mai. Così è impossibile lavorare". Se da una parte Gadda non manca di elogiare il suo gruppo di giocatori, che nonostante le difficoltà palesate ad inizio stagione, stanno onorando il campionato con risultati che hanno superato le aspettative iniziali: "Dobbiamo ringraziare i ragazzi che hanno indossato e difeso la maglia: a questi playoff ci teniamo, ma in queste condizioni non vediamo la luce. Dopo nove mesi questa società non è cresciuta: non è possibile che dopo tutto questo tempo non abbiamo ancora una sede sociale e un segretario", Parole che pesano come macigni.

Gianmarco Minossi

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