Messi, ’fuga’ da Parigi Arabia, Premier, Usa e il Barça all’assalto

Quasi impossibile la permanenza del campionissimo argentino al Psg dopo la dura punizione per il viaggio non autorizzato per motivi di sponsor. La ’Pulce’ divisa tra cuore e offerte choc. "L’Al-Hilal gli offre 360 milioni all’anno".

di PAOLO GRILLI
4 maggio 2023

di Paolo Grilli

Il Messi..a che se ne va da Parigi. Sembra già scritto, con poche possibilità di ricucire la frattura. Sì, ma dove finirà Leo a dispensare la sua classe? Resterà in Arabia – il mantello ’Bisht’ indossato dopo il trionfo mondiale sarebbe già pronto, secondo il Telegraph sarebbe sul tavolo un contratto mostruoso da 360 milioni all’anno all’Al-Hilal – nella penisola del suo viaggio ’trasgressivo’ per motivi di sponsor che gli è costata la sospensione di due settimane al Psg? E dove ritroverebbe, nel loro eterno inseguimento, Ronaldo? O prevarranno le sirene americane?

Difficile che Leo torni al Barcellona, l’ipotesi più romantica. Il club blaugrana, che pure si appresta a vincere la Liga dopo quattro anni di digiuno, è alle prese con rigori di bilancio che sono semplicemente incompatibili con le cifre che fa girare Messi. Uno che proprio andandosene dai blaugrana nel 2021 non risparmiò lacrime, ma neppure prese in considerazione l’idea di restare nella squadra cui doveva tutto rinunciando a buona parte del suo faraonico ingaggio.

Parigi è la città dell’amore, ma quello fra la Ville Lumiere e la Pulce argentina non è mai veramente sbocciato. Il presidente Al Khelaifi pensava di aver fatto il colpo del secolo portandosi il fuoriclasse in casa, ma Leo non è mai riuscito a imporre il suo dominio tecnico e di carisma col Paris. A breve, salvo crolli in classifica, si festeggerà il secondo titolo francese di fila, quasi una formalità. Ma la scoppola emotiva dell’eliminazione anticipata dalla Champions – da due stagioni il dream team esce agli ottavi – pesa più di tutto. E prende sempre i contorni del fallimento all’interno di un club che ambisce sempre al massimo obiettivo possibile. E così, le quindici reti in questo campionato su 28 partite da parte dell’eroe del Qatar, così come le quattro in sette gare di Champions, da numeri degni di un campione, diventano solo motivo di rimpianto, un bottino sterile che non si è declinato nella conquista del trofeo-ossessione.

Ora tutti vogliono il campionissimo. Che viene difeso da quell’Argentina che lui ha saputo portare in cima al mondo: i quotidiani definiscono “da pazzi“ la sanzione applicata dal Psg, e il pugno duro del Paris è considerato il prodromo di “una fine annunciata“. Anche perché il clima non era dei migliori: il nome di Messi viene puntualmente fischiato alla lettura delle formazioni al Parco dei Principi, i 40 milioni di euro annuali garantiti dall’Emiro comportano la pretesa di magie costanti da parte dei tifosi. E ora non si perdona al numero 10 di incassarne trenta dall’Arabia Saudita, notoriamente non in buoni rapporti col Qatar, per una promozione globale come ambasciatore.

I betting analyst di Snai, riporta Agipronews, scommettono così sul futuro di Leo: in pole il campionato arabo, opzione offerta a 1,50, mentre il ritorno al Barcellona dopo appena due stagioni si gioca a 3,50; l’approdo in Mls (Nord America) paga 5 volte la posta, ma attenzione anche all’Italia: l’Inter è vista a 50, con Napoli, Milan, Roma e Juventus a 250. Un prolungamento dell’esperienza al Psg, invece, si gioca a 2,50.

Il calcio italiano in ripresa potrebbe costituire la tentazione finale di Leo, per allineare ancor di più la sua traiettoria di fuoriclasse a quella di Diego?

Sembra molto azzardato, ma poi Messi è soprattutto questo: uno che dentro e fuori il campo fa sognare.

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