Conceiçao ringhia. "Conosco Leao e so benissimo come gestirlo»

Milanello, Londra, San Siro. Altri sassolini post-tonfo tirati via dalle scarpe di Sergio Conceiçao. Altri incontri da strette di mano...

di LUCA MIGNANI
2 aprile 2025
Sergio Conceiçao è da dicembre sulla panchina del Milan, ma anche la sua squadra non decolla

Sergio Conceiçao è da dicembre sulla panchina del Milan, ma anche la sua squadra non decolla

Milanello, Londra, San Siro. Altri sassolini post-tonfo tirati via dalle scarpe di Sergio Conceiçao. Altri incontri da strette di mano finali, tra Giorgio Furlani e Fabio Paratici, laddove si trova anche Gerry Cardinale. E altro esame, tra gli ultimi, per provare a strappare un biglietto almeno per l’Europa minore, nella semifinale di andata di Coppa Italia questa sera (ore 21, Canale 5) contro l’Inter. Sul Diavolo tira, forte, aria di futuro. Conceiçao lì, nel cuore delle correnti presenti. Al tempo stesso, sempre più di lato nel Milan che sarà e che sta prendendo forma. Il portoghese lo sa bene e la sa lunga. Così, fa ciò che sa fare meglio: lotta. Attaccando, difendendo, mettendo sul tavolo il proverbiale bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno: "Dicono che sono bravo a cambiare le partite. E che però avrei dovuto fare altre scelte: facile parlare dopo". Copia e incolla sui recenti "panchinamenti" di Leao: "Se gioca dall’inizio si dice che non corre abbastanza e che è intermittente. Se poi entra e corre l’allenatore non capisce niente. Lo conosco da anni, confermo che può essere tra i migliori al mondo, ma serve la consistenza per arrivare a fine stagione con 20 gol e 15 assist".

Questa sera dovrebbe partire dall’inizio, in base alle prove di ieri che hanno visto un undici ancora riveduto e corretto: Reijnders abbassato in coppia con Fofana, Pulisic accentrato alle spalle del centravanti (ballottaggio Gimenez-Abraham), Jimenez e Musah in corsa per una maglia a destra fermo restando Walker. Altra sessione, decisiva, oggi. Nella quale il portoghese con ogni probabilità ribadirà che "non è finita, nemmeno in campionato. E poi: da quanto il Milan non vince due titoli? Dal 2007? Non è facile, non siamo dove volevamo, non sono l’uomo più felice al mondo. Ma il gruppo sta bene, è forte, sano".

Tutti uniti, concetto in linea con l’Ibrahimovic pensiero, anche ieri a Milanello con Moncada. Furlani, invece, a Londra, proprio dove si erano tenuti altri meeting tra lo svedese, Cardinale e i candidati alla futura direzione sportiva: Berta (ora all’Arsenal), Tare e soprattutto Paratici. Lo stesso Paratici avvistato a Milano pochi giorni fa, quando ha incontrato anche l’agente di De Zerbi. Resta la (complicata) pista Conte, già percorsa ai tempi di Juve e Tottenham. Resta un altro binomio, anche questo sperimentato, che porta ad Allegri. Resta, in primis, la necessità di dare una svolta al Milan del futuro: accelerazione, in questo senso. Per il presente, molto passa da Conceiçao. E da stasera.

La probabile formazione. Milan (4-2-3-1): Maignan; Walker, Gabbia, Thiaw, Theo Hernandez; Fofana, Reijnders; Jimenez, Pulisic, Leao; Gimenez. All. Conceiçao.Arbitro: Fabbri di Ravenna.

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